Milan (4-3-3): Abbiati; Abate, Zapata, Yepes, Constant; Flamini (58’ Traore), Muntari, Nocerino; Niang (62’ Pazzini), Balotelli, Robinho (72’ El Sharawy). In panchina: Amelia, Gabriel, Zaccardo, Mexes, Ambrosini, Salamon, Crisante, De Sciglio. Allenatore: Massimiliano Allegri.
Reti: 9’(r) e 57 Balotelli, 32’ Muntari, 50’ Flamini
Arbitro: Carmine Russo di Nola (Doboswz-La Rocca/ Rubino/Damato-Pinzani)
Ammoniti: Rizzo
Ultimi 270 minuti di Serie A: ultima occasione, prima di un’altra secolare promozione, per poter vedere il Milan all’Adriatico. Va da sé che un’intera regione si precipita a esaurire l’Adriatico, intasando le strade dell’intera città, per ammirare i ragazzi di Allegri. Il tifo della Nord è dei più calorosi, nonostante il turno infrasettimanale, ma quelli arrivati allo stadio solo per tifare il Pescara sono veramente pochi.
Meno di due minuti e trema la traversa di Perin sugli esiti di un corner: la battuta di Robinho viene prolungata di testa da Niang, al centro si inserisce Balotelli che alza clamorosamente il tap-in . Il Milan spinge subito e assedia costantemente l’area adriatica: è lì che Cosic prima gli regala palla in riuscita e poi atterra ingenuamente Nocerino, innocuamente diretto verso la bandierina, ed è penalty. Super Mario dal dischetto inganna Perin con una finta e la mette all’angolino basso a destra. 0-1 già al 9’. Ma non è il colored bergamasco l’unico protagonista dell’assolato match dell’Adriatico: Niang furoreggia su ogni lancio, per poi scivolare puntualmente prima della conclusione a causa delle scarpe sbagliate. Le cambia al 20’: due minuti dopo salta Balzano sul limite e arringa Perin con un destro che incrocia rasoterra davanti allo specchio e manca il palo di una spanna soltanto. La prima occasione biancazzurra capita a Sculli al 27’: scappa a Zapata sulla verticalizzazione sparata da Di Francesco da centrocampo, entra in area ma chiude tutto il sinistro e anziché la porta mira verso il fallo laterale. Il pericolo prodotto dal Pescara è tutto qui, mentre il Milan raddoppia al 32’ su una punizione dal fondo: schema tipico da calcio d’angolo che libera il secondo palo, dove Muntari arriva solitario per schiacciare al volo il pallone con il sinistro e farlo rimbalzare sopra la testa di Perin. 0-2 sotto la traversa. Il calcio dei rossoneri torna a rivestire la dimensione più ludica: rovesciate in difesa e ‘uccellate’ tentate dai 40 metri sbeffeggiano la squadra di Bucchi: la banda di Allegri rischi non ne corre fino all’intervallo. Unica eccezione è il tentativo di incursione di Di Francesco sul taglio di Sculli: il figlio di Eusebio fa fesso Constant ma non Abbiati, che gli si para sui piedi ancor prima di vedere l’ombra della porta.
Cambia Bucchi per la ripresa, Celik per Sculli, ma non la portata degli errori della difesa pescarese: al 5’st Zauri liscia il più comodo dei controlli sul lancio per Robinho e praticamente lo lancia verso il cross dal fondo, il brasiliano la mette dentro per Flamini che balla felice tra la difesa presa in controtempo e l’appoggia in rete. 0-3. Sette giri di lancette e Balotelli cala il poker con una giocata da vero asso: Flamini stavolta dà l’appoggio sul limite piccolo, Capuano annichilito dal controllo e dalla girata da compasso di Super Mario. Perin non pervenuto: 0-4. In odore di Champions League, Balotelli si esalta al 25’st: cucchiaio davanti alla difesa per lanciare Pazzini, che sale dalla sinistra ad affrontare il portierino e apre il piattone da centro area, ma per una volta Perin si ritrova la palla stranamente sulla traiettoria diagonale. Il sipario (sulla tragedia) cala definitivamente con l’ingresso di El Sharawy a 15’ dal termine: Rizzo la passa a Pazzini che lancia il faraone per la conclusione da posizione defilata: la mira è buona ma Perin riesce a sventare. La sua velocità, sommata all’estrema ispirazione di Balotelli, mette le ganasce ai poveri difensori dannunziani. Centrocampisti e attaccanti stanno fermi anche senza.
Più che una partita, una passerella per l’unica squadra di calcio vista sul campo. Pescara non pervenuto: si prega di riprovare più tardi…in serie B.
Daniele Galli