Scontato come poche cose nel mondo del calcio. Già è normale che con l’incalzare della fine della stagione siano pochi gli allenatori di rilievo disposti a sedersi in panchina. Figurarsi se quella panchina scotta, per non dire che sia pericolosamente risucchiata verso la retrocessione. Senza alcun segnale di possibile ripresa, sia Giovanni Galeone che Marco Giampaolo, i due mister contattati dal Delfino dopo l’esonero di Cristiano Bergodi, hanno gentilmente declinato l’invito avanzato dal presidente Daniele Sebastiani.
Se il nome più legato di tutti alle vecchie glorie pescaresi ha rifiutato per questioni anagrafiche, l’allenatore di Giulianova, ex Cagliari e Siena, rifiutato la panchina per ragioni di contratto: “Non volevamo un traghettatore”, sostiene Sebastiani, “a Giampaolo gli avevamo proposto un progetto che non si fermasse a tre mesi e questo lo ha spaventato perchè, in caso di finale di campionato negativo, avrebbe avuto qualche probema in più. E’ delle nostre parti, lo capisco, comprendo che aveva più lui da perdere che il Pescara, però mi dispiace perchè è un tecnico giovane e bravo”. Era stata ventilato anche il nome di Zeman, ma pare che la parte più coriacea della tifoseria avrebbe posto una specie di veto, anche su un suo probabile ritorno come consulente tecnico:”Dopo il suo addio”, afferma ancora il presidente del Delfino, “parte degli sportivi non l’ha presa bene, l’ha vissuto come un tradimento. Zeman è un ottimo tecnico, una gran persona ed un amico, però a Pescara non possiamo vivere sempre nel suo ricordo, pensando di richiamarlo se le cose non vanno bene. Il mondo ed il calcio vanno avanti”
E con il calendario che continua a staccara le pagine, si ricorre alla soluzione interna. La Pescara Calcio ha affidato la banchina a Cristian Bucchi, fino a sabato scorso allenatore della Primavera biancazzurra. Ma il 36enne ex attaccante di una quindicina di squadre, che ha chiuso la carriera proprio a Pescara nel 2011 (11 presenze, i goal), non possiede il patentino che abilita alla serie A. “Avrà una deroga dalla Figc che durerà trenta giorni”, spiega il patron del Pescara, “e in questo periodo troveremo una soluzione per come affiancarlo sino a fine anno. Poi ci concentreremo per il futuro perchè abbiamo un progetto a piu’ lunga gittata”. Bucchi ha diretto oggi pomeriggio, quindi, il suo primo allenamento ufficiale e dopo la seduta al Vestina è stato presentato alla stampa come il terzo allenatore del Pescara, scippando al 37enne Stramaccioni il record di mister più giovane della massima serie italiana.
BUCCHI: NESSUNA PROMESSA MA PROVIAMO A SALVARCI
Cautela: questa la parola d’ordine del neo-allenatore del Pescara, che nella sua prima conferenza stampa da tecnico alla ribalta nazionale ha dimostrato umiltà e fatto trasparira una certa (quanto mai dovuta) preoccupazione per la mission impossibile assegnatagli per facciata dalla società di via Albegna. “La societè è stata molto coraggiosa”, ha detto Bucchi al termine del primo allenamento, “ha scelto di puntare su un giovane. Mancano 11 gare e noi andremo in campo sempre per vincere. Tutti ci danno per spacciati ma proveremo a smentirli”. Al contrario di quanto molti altri avrebbero fatto, seguendo un copione mediatico, il giovane tecnico non ha sfoggiato la scontata e azzardata garanzia: “Non possiamo permetterci di promettere la salvezza, ma ci proveremo fino alla fine”, ha precisato, “credo in questo gruppo, i valori ci sono e possiamo fare una bella figura, ma voglio gente motivata che lavori con entusiasmo perchè in campo non ci sara’ spazio per giocatori tristi”, ha aggiunto lanciando la freccia allo spogliatoio in decadenza.
Cenni tecnici: “Non sono legato ai moduli, però la base e’ la difesa a quattro”, ha anticipato il neo-allenatore, “possiamo giocare con il 4-2-3-1, con il 4-2-4, vedremo di volta in volta”. Come dire: Bucchi scuola…? “Ho avuto tanti allenatori”, ha risposto, “qualcuno non allena piu’ da anni, come Boskov e Castagner. Tra i più recenti, Giampaolo e Pioli mi hanno colpito per la dedizione al lavoro e cura dei dettagli, Bisoli per la voglia di ottenere il risultato”. “Bergodi e Stroppa hanno fatto un buon lavoro perchè il Pescara è ancora in corsa e si sapeva che ci sarebbe stato da soffrire”, ha concluso. Se il “buon lavoro” si potrà confermare lo si potrà dire solo dopo il suo esordio di domenica a Bergamo.
Video: Pescara Calcio Web Tv