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Pescara-Udinese 0-1: non basta la reazione, il Delfino cede a Di Natale

PESCARA (5-3-2): Pelizzoli; Balzano (46’ Weiss), Cosic, Bocchetti, Capuano, Zauri; Blasi (63’Quintero), Cascione, Bjarnason; Abbruscato (55’ Sculli), Caprari. A disp.: Perin, Bianchi Arce, Zanon, Caraglio, Vukusic. All. Bergodi.

UDINESE(3-4-1-2): Brkic; Heurtaux, Danilo, Domizzi; Gabriel Silva, Allan, Badu, Pereyra; Maicosuel, Muriel (70’ Campos Toro); Di Natale (85’ Merkel). A disp.: Padelli, Pawlowski, Angella, Faraoni, Zielinski, Basta, Rodriguez, Pasquale, Ranegie. All.: Guidolin

Reti: 8’ Di Natale

Arbitro: Russo

Ammoniti: Bjarnason, Muriel, Sculli, Brkic

Ultimo treno per Bergodi? Un solo punto in sette partite fa parlare di panchina in bilico per il tecnico che ha sostituito il dimissionario Stroppa sulla panchina del Pescara. Sul convoglio biancazzurro partono Caprari e Abbruscato, che tengono Weiss in panchina, e Pelizzoli, ancora una volta preferito a Perin.

Ma è l’Udinese la prima a partire e ad arrivare a destinazione già dopo 8 minuti: la locomitova è Muriel, che in contropiede salta chiunque sulla fascia destra, poi mette dentro per Di Natale che colpisce al volo su Pelizzoli e ribadisce sulla respinta, beffando anche il tentativo in extremis di Cosic. 0-1 e 150° goal per la bandiera bianconera friulana. La blanda reazione biancazzurra è fatta solo di due conclusioni di Cascione, destro su punizione dalla distanza e incornata su corner di Capuano, entrambe bloccate agevolmente da Brkic. E allora l’Udinese può prendersi il dominio che ormai pare automaticamente concesso a chiunque arriva all’Adriatico. Muriel prova al 28’ a concretizzalo, finalizzando una fuga palla al piede si Silva: lo ferma solo il palo, che centra con il piattone destro, graziando l’immobile Pelizzoli. Il Deflino soffre ma prova a risorgere come può, tante quanto inutili le azioni impostate sul gioco lungo, gli adriatici non riescono ad espugnare efficacemente l’area ospite: Abbruscato cerca l’eccezione sfiorando il palo con la deviazione di testa sul cross di Zauri al 34’. Rimane comunque l’Udinese la squadra maggiormente offensiva, che senza spingere si porta a casa il vantaggio nel primo tempo.

Bergodi mette riparo in apertura di ripresa, aggiungendo Weiss in attacco al posto di Balzano, e la manovra avanzata trae subito beneficio. Il giovane svedese, dopo 5 minuti, va via in precussione centrale e tenta il destro in diagonale dal limite: rasoterra bloccato in tuffo sulla destra da Brkic! Abbruscato prova a stare al passo e cerca la sassata dalla distanza, costringendo Brkic al volo plastico al 7’st. Una crescita evidente che porta gli abruzzesi costantemente a ridosso dell’area ospite e ad accumulare corner. Dalla bandierina nasce il primo episodio da moviola del match, l 19’st: Bjarnason vuole rigore su corner, trattenuto in area piccola da Pereyra che lo manda giù e gli impedisce il tap-in sulla sponda di Cascione: per Russo è tutto regolare ma il penalty pare lampante. I friulani non mollano di certo e si fanno strada nello spazio lasciato dalla sbilanciata difesa: al 21’st viene lanciato sulla sinistra dell’area e si inserisce comodamente fino alla conclusione diagonale ravvicinata, respinta ottimamente con i piedi da Pelizzoli. A dar manforte a Weiss ritorna Quintero, inserito da Bergodi prima della mezzora, e al 28’ il colombiano si fa trovare pronto sul cross basso che chiude il dribbling di Weiss, ma viene anticipato in extremis in scivolata da Silva. Un minuto dopo la scena si ripete, ma è Danilo che, stavolta, anticipa Sculli in area. Intervallato dai lampi di Di Natale, il Pescara del secondo tempo merita ampiamente il pareggio: ci si mette anche Russo a negarglielo, così come nega a Sculli il secondo rigore di giornata: lanciato sulla sinistra viene fallosamente placcato dal sandwich Brkic-Danilo. Il fischietto assegna solo l’angolo. La reazione, dopo settimane di contestazione, piace anche al pubblico dell’Adriatico, che applaude a scena aperta la rediviva squadra di Bergodi. I biancazzurri ci mettono cuore e nervi, nel finale si accendono anche le scintille tra Brkic e Sculli, ma non bastano ad acciuffare il pari.

Un primo tempo concesso all’avversario, ma la reazione del secondo da sola sarebbe bastata a battere squadre ampiamente al di sotto dell’Udinese. Uno spiraglio ottimistico per il futuro, che però ora diventa corto e sfuggente. La classifica non perdona più.

 

Daniele Galli