Pescara (4-4-2) Perin, Balzano, Terlizzi, Capuano, Bocchetti, Blasi (82’ Nielsen), D’Agostino, Cascione, Bjarnason, Caraglio (63’ Rizzo), Celik (52’ Vukusic). In panchina: Pelizzoli, Bianchi Arce, Cosic, Zanon, Togni, Abbruscato, Caprari, Savelloni. Allenatore: Cristiano Bergodi
Reti: 31’ Eder (r), 40’, 56’, 58’ e 71’ Icardi, 48’ Obiang
Arbitro: Tommasi (Iannello-Musolino/ Viazzi/ Doveri- Candussio)
Ammoniti: Capuano, Obiang
Poco incisivi, per Bergodi, gli esordi dal primo minuti dei neo-acquisti Caraglio e D’Agostino. Il Pescara, senza gli squalificati Modesto e Weiss, scende in campo con Bjarnason inedito trequartista, rinunciando alle geometrie oliate di Nielsen e Togni. Il risultato è una confusione totale che presta abbondantemente il entrambi i fianchi a Estigarribia e De Silvestri e abbassa la guardia frontale contro Eder e Icardi.
E si mette subito male per la rete biancazzurra, smossa dall’esterno in svariate occasioni, mentre i pali perdono costantemente vernice. La Samp, con il lutto al braccio per la scomparsa del presidente Garrone, entra in area pescarese come e quando vuole. Al 26’ Perin timbra il cartellino, salvando con due mani sulla girata di De Silvestri. La svolta del match alla mezzora: Terlizzi trattiene la maglia su Gastaldello in area e Tommasi fischia il rigore. Eder con il destro l’appoggia morbida all’angolino basso alla destra dello spiazzato Perin. 1-0. La confusione non cede il passo alla rezione: al 34’ Blasi pretende il retropassaggio verso Perin dai 35 metri, costringendo il portierino ad uscire dai pali per anticipare mezza Sampdoria piazzata fuori area: arriva per primo Eder, che sbaglia a porta vuota solo per la posizione troppo defilata e la mette ad una spanna dal palo. Il Pescara non attacca e non riesce ad abbandonare la propria metà campo: fischiano missili dalle parti di Perin, che al 37’ deve volare per negare l’inzuccata vincente a Costa, sugli esiti dell’ennesimo calcio d’angolo per la Sampdoria. Tanti anche i rimpalli sulla barriera difensiva schierata che scampano i biancazzurri dalla seconda rete: ma con il contropiede concesso ingenuamente, il Pescara becca il secondo. Al 40’ Obiang intercetta la palla sulla mediana e la dà a Icardi, che salta con classe Capuano e sgroppa per metà campo senza nessun freno, l’argentino se la porta con l’esterno fino a Perin per poi aprire il piattone destro e piazzarla radente sul palo lontano per il 2-0. Nell’unica azione offensiva del primo tempo, al terzo minuto di recupero, il Pescara grida al penalty. Terlizzi viene steso da Gastaldello sull’esecuzione di un corner, ma con i personaggi invertiti Tommasi non fischia il rigore fotocopia, e torna negli spogliatoi per l’intervallo tra le proteste furibonde dei biancazzurri.
Tre minuti della ripresa e scende definitivamente il sipario sulla partita a senso unico. Eder, che appena battuto aveva cercato la doppietta con una sassata dal limite, al 48’ sfonda e scarica sulla lunetta per Obiang, che arriva in corsa e colpisce con un destro al velluto. La palla si avvolta in parabola e si insacca all’interno del palo a sinistra di Perin, che vola ma non può arrivarci. 3-0. Bergodi cerca ??? con il cambio Vukusic-Celik, ma l’attacco è il minore dei suoi problemi. Al 56’, con una facilità imbarazzante, Obiang ruba nuovamente palla a centrocampo e rimanda Icardi per le praterie incustodite: l’argentino più permettersi anche di burlare Perin, lo scarta e la deposita nel sacco per il 4-0. In breve, al 58’, il Delfino incassa anche il quinto: contropiede, stavolta, corale, finalizzato da Eder che dalla destra serve al centro per il rimorchio di Icardi, che non sbaglia l’occasione per la tripletta. 5-0. L’ectoplasmatico esordio di Caraglio finisce dopo un’ora: Bergodi fa esordire anche l’ex reggino Rizzo. Ma il Pescara potrebbe giocare anche solo con Perin, l’unico in grado di opporsi agli spietati doriani: al 65’ non si risparmia e si butta tra i piedi di Poli, che irrompe a centro area a caccia del risultato tennistico. Terribile la tenuta del fuorigioco sul passaggio di Obiang, ma non il limite al peggio non si trova mai. Disastroso Capuano al 68’, che cerca il dribbling sul pressing della Samp al limite dell’area: finisce per regalare la palla a Soriano, che mette così in porta Icardi e il suo poker. 6-0. Il surplus lo cerca Maxi Lopez all’82, arrivando a tu per tu con Perin: l’unico uomo vivo in biancazzurro si salva dalla settima umiliazione anticipando l’argentino (entrato al posto di Icardi). Solo un’impietosa attesa riempie gli ultimi dieci minuti di gara.
Un ko senza giustificazioni: gli innesti del mercato invernale avrebbero dovuto ringalluzzire il Pescara, che invece a Marassi pare non aver messo proprio piede. Un’altra sconfitta, altri tre punti concessi a una diretta concorrente alla salvezza: il girone di ritorno è ormai in piena salita.
Daniele Galli