Al minuto 17 della ripresa, le biancazzure erano in svantaggio per 2-1 contro un Olimpus spietato sino al cinismo. Il calcio di punizione concesso rappresenta per il Pescara una delle ultime opportunità in una gara dove madama fortuna l’ha sempre guadato di sbieco. Pochi secondi prima Tampa ha stampato all’incrocio dei pali un destro terrificante, strozzando in gola l’urlo dei tifosi di casa. Lo schema architettato chiama alla conclusione il sinistro di Vanessa, che fino a quel punto mai aveva trovato, nonostante i mille tentativi, lo spazio per filtrare al cospetto della Giustiniani.
Questa volta, però, la conclusione della capitana filtra il muro delle ragazze romane. La diga dell’Olimpus, finalmente, s’incrina e la palla s’infila in rete. Il pareggio moltiplica le residue energie delle padrone di casa e deprimendo all’inverso le ragazze dell’Olgiata. Non è un caso quindi che il Pescara impieghi appena 50” per mettere la freccia del definitivo sorpasso. L’Olimpus ancora frastornato dal gol di Vanessa, commette, infatti, l’unico errore di posizionamento difensivo dell’intera partita, lasciando Tampa inspiegabilmente libera nella zona destra della lunetta. La numero 5 biancazzurra ha il tempo di coordinarsi e di far partire un tracciante che non lascia scampo alla Giustiniani.
Il Pescara rovescia così, in pochi attimi, il punteggio a proprio favore, mentre l’Olimpus cede di schianto. D’Orto ordina a Maite di indossare la casacca del portiere di movimento ma ormai i giochi sono fatti e alla sirena è il Pescara a trionfare e ad aggiudicarsi il titolo virtuale di campione d’inverno.
Nel primo tempo, la partita si era messa subito bene per l’Olimpus, abile a colpire dopo solo 30” di gioco con un gol di Taine che batteva a rete, sfruttando un errato posizionamento delle biancazzurre sul primo calcio d’angolo della partita. Una doccia scozzese che esaltava il morale della squadra romana, rendendo oltremodo complicata la partita delle ragazze di Segundo. Ci vuole qualche minuto perché Vanessa e compagne riprendano stabilmente campo e possesso del gioco ma già a cavallo tra il quinto e il decimo minuto le occasioni per pareggiare fioccano in serie. Vuoi per troppa precipitazione, vuoi per l’ottima tenuta difensiva delle romane e le grandi parate della Giustiniani, il risultato, però, rimane ancorato sullo 0-1. Il controllo del gioco delle pescaresi si fa sempre più marcato e solo sporadicamente l’Olimpus riesce a manovrare con qualche pericolosità nella metacampo biancazzurra, tanto che non si ricordano nel primo tempo parate che vadano oltre l’ordinaria amministrazione da parte dell’Antonaci.
Si va al riposo in svantaggio ma senza alcun demerito effettivo e quando si riparte il Pescara continua incessantemente la sua opera demolitoria con attacchi che costringono Dayane e compagne ad abbassarsi sempre di più nella propria area. Il clima si a fa sempre più incandescente e si moltiplicano le proteste da una parte e dall’altro nei confronti della coppia arbitrale, che stenta a trovare una conduzione coerente. Tuttavia assolutamente macroscopico è il fallo di “affondamento” su Tampa che determina al 6’30” l’assegnazione del calcio di rigore al Pescara. Giustiniani cede il posto a Nicoletta, ma Vanessa spreca tirando con poca potenza e permettendo al portiere di deviare di piede sul palo. Le pescaresi, però, non mollano la presa e dopo un solo minuto trovano, finalmente, il pari con Tampa.
Il pari raggiunto provoca una momentanea stasi da parte delle biancazzurre, che cedono un po’ di campo. Ne approfitta Dayane che sfrutta sotto porta un rimpallo, depositando a porta spalancata la palla del nuovo vantaggio romano. È la fase più delicata della partita, l’inerzia della gara sembra essere ormai totalmente dalla parte dell’Olimpus e non fossero le pescaresi, come invece sono, provenienti da un altro pianeta, le speranze di poter rovesciare la gara sarebbero da considerare nulle o quasi. Le galattiche non si scompongono e tornano a macinare gioco, senza nulla o poco concedere. La Giustiniani si erge a protagonista assoluta della scena parando il parabile e l’imparabile ma alla fine deve capitolare, come già raccontato.
C’è tempo per le Delfine per tirare un po’ il fiato e riposare, godendo del primato invernale e del Natale.
PESCARA: Antonaci, Vanessa, Tampa, Siclari, Taty, Jenny, Vianale, Bertè, De Massis, Plevano, Bellucci, Vecchione. All. Segundo
OLIMPUS ROMA: Giustiniani, Maite, Cortes, Dayane, Taina, Salinetti, Pomposelli, Lisi, Gayardo, De Angelis, Esposito, Nicoletta. D’Orto
MARCATRICI: 00’30” p.t. Taina (O), 7’29” Tampa (P), 10’02” Dayane (O), 16’24” Vanessa (P), 17’16” Tampa (P)
AMMONITE: Martin Cortes (O), Jenny (P), Siclari (P), Gayardo (O)
ARBITRI: Elena Lunardi (Padova), Giulia Fedrigo (Pordenone) CRONO: Stefania Candria (Teramo)