Parma (4-3-3): Frattali; Iacoponi, Gagliolo, Lucarelli, Scaglia; Scavone, Scozzarella, Dezi; Baraye (51’ Di Gaudio), Calaiò (80’ Ceravolo), Siligardi (65’ Insigne). A disposizione: Nardi, Corapi, Mazzocchi, Munari, Ramos, Frediani, Barillà, Nocciolini, Sierralta. Allenatore: Roberto D’Aversa.
Pescara (4-3-3): Fiorillo; Zampano, Coda, Perrotta, Mazzotta; Kanoute (72’ Carraro), Palazzi (65’ Valzania), Brugman; Mancuso, Pettinari, Capone (65’ Benali). A disposizione: Pigliacelli, Balzano, Fornasier, Coulibaly, Del Sole, Baez, Crescenzi, Elizalde, Ganz. Allenatore: Zdenek Zeman.
Reti: 84’ Brugman
Arbitro: Niccolò Baroni di Firenze (Opromolla-Mastrodonato/Volpi)
Ammoniti: Iacoponi, Scavone, Palazzi, Fiorillo
Per tornare a vincere, dopo la sconfitta incassata dal Cittadella, Zeman va al Tardini con diverse novità nello schieramento iniziale: torna Palazzi a centrocampo e prende il posto di Coulibaly, va Mancuso in attacco con Pettinari e Capone, Benali, Del Sole e Ganz partono dalla panchina, esordio in campionato per Fiorillo in porta. L’avversario è un Parma che spaventa per esperienza, seppur poco capace di segnare e solo su palla inattiva: D’Aversa recupera in extremis Scozzarella in regia, dietro al tridente Siligardi-Calaiò-Baraye, mentre in panchina si rivede Ceravolo dopo il lungo stop.
Sedici minuti di studio, con il Parma più aggressivo, tengono il ritmo basso, poi il contropiede parmense sveglia il Tardini: imposta Siligardi, tracciante di Calaiò per la fuga solitaria di Baraye ma, quando si arriva al duello con Fiorillo, interviene in scivolata da dietro Palazzi, l’attaccante cade, il tocco è sulla palla ma le proteste gialloblu sono veementi. Sciolte le briglie, al 20’ Zampano conclude la prima azione biancazzurra con un tiro in porta: bello l’inserimento, buona la potenza ma il suo destro è troppo centrale e Frattali para. Il Delfino prende coraggio e, 3 minuti dopo, Capone si crea lo spazio sulla sinistra dell’area a suon di finte e conclude radente sotto le gambe di un difensore, ma Frattali riesce a vedere e blocca. Nuovo assalto pescarese al 31’: fraseggio sulla sinistra e traversone di Mazzotta per il tuffo di Mancuso, che incorna sottoporta ma trova la respinta del portiere. Il Parma si fa schiacciare, Pettinari semina il panico al 35’ per arrivare al suggerimento in area ma non trova nessuno; così i padroni di casa possono ripartire, Gagliolo trova il coast-to-coast ma cicca l’ultimo passaggio a Calaiò, quello decisivo. La gara si infiamma, al 37’ Mazzotta la mette dal fondo a sinistra, Pettinari si infila tra le linee e colpisce di tacco, Frattali subisce il tunnel ma Scaglia riesce a spazzare proprio sulla linea. Il primo tempo finisce con gli abruzzesi in avanti e Mancuso che sfonda ma finisce a terra: Baroni non concede il penalty e grazia l’attaccante dal giallo per simulazione.
Secondo tempo che si apre allo stesso modo: scambi larghi e rapidi sulla fascia di Zampano ma l’ultimo passaggio è troppo veloce sia per Mancuso che per Pettinari e sfila nell’area vuota. D’Aversa cerca miglior sorte inserendo Di Gaudio per Baraye al 51’, mentre Zeman continua a vedere palloni piovere nello specchio della porta di Frattali. La rapidità del neo-entrato, però, si fa sentire al 60’: Di Gaudi se ne va centralmente, imbeccato da Calaiò, Perrotta deve intervenire alla Palazzi per fermarlo all’ingresso dell’area. Resta, comunque, il Delfino quello più pericoloso: al 62’, Zampano innesca l’offensiva saltandone due, mette il tiro-cross che costringe Frattali alla respinta in tuffo, Brugman raccoglie la palla e verticalizza per lo stesso Zampano ma, sul suo colpo di testa, il portiere fa in tempo a rialzarsi per bloccare. Il boemo mantiene il ritmo alto inserendo forze fresche: Valzania per Palazzi, Benali per Capone e Carraro per Kanoute. A D’Aversa, invece, basta l’inserimento di Insigne per rimettere i gialloblu in carreggiata e al 76’ Di Gaudio si accentra lungo il limite per concludere col destro, mancando la traversa di poco. Molto più pericoloso, all’80’, il contropiede di Calaiò, lanciato sul filo del fuorigioco, l’ex arriva al cospetto di Fiorillo, Zampano lo contiene rischiando seriamente il rigore: ancora niente fischio. Il Parma batte il ferro caldo e, un minuto dopo, Di Gaudio sfonda sulla sinistra in dribbling e va a caccia del primo palo, trovando la deviazione di Coda che salva Fiorillo. Nel finale anche il ritorno di Ceravolo, subito pericoloso da distanza ravvicinata ma Fiorillo bracca la conclusione debole. Nel suo momento peggiore, però, il Pescara trova il vantaggio: il Parma cala d’attenzione all’84, Brugman imposta il triangolo con Mancuso, Frattali rimane senza copertura e per l’urugaiano è fin troppo semplice segnare l’1-0. Le emozioni non finiscono e all’89’ Insigne cerca la botta a sorpresa da fuori, mandando la sfera a lato di un soffio. Quattro minuti di recupero non bastano agli emiliani, al triplice fischio il Pescara torna a vincere.
Rischia tanto ma torna a vincere il Pescara, con l’uomo che non ti aspetti. Senza il calcio-bellezza di Del Sole e Pettinari, è Brugman a portare a casa il risultato. La squadra di Zeman cresce e dimostra finalmente di avere altri assi nella manica, con una buona prestazione di Mancuso e Palazzi.