Bologna (4-3-1-2) Agliardi; Garics, Natali, Antonsson, Morleo (38’st Abero); Pulzetti (66’ Gabbiadini), Pazienza, Taider; Kone (31’st Gimenez); Diamanti, Gilardino. In panchina: Curci, Motta, Carvalho, Cherubin, Sorensen, Perez, Pasquato, Guarente,, Acquafresca. Allenatore: Stefano Pioli
Pescara: (4-3-3) Perin; Balzano, Cosic, Bocchetti, Modesto (25’st Zanon); Nielsen, Colucci, Cascione (35’st Bjarnason); Quintero, Vukusic, Caprari (63’ Pellizzoli). In panchina: Crescenzi, Capuano, Blasi, Brugman, Celik, Jonathas, Weiss, Abbruscato. Allenatore: Giovanni Stroppa
Reti: 9’ Gilardino, 40’ Quintero
Arbitro: Romeo (Meli-Stefano)
Espulso: Perin
Ammoniti: Cascione, Kone
Al 63’ Pellizzoli respinge un calcio di rigore a Diamanti
Pescara dove sei? La risposta non arriverà nemmeno dopo l’interrogazione da 90 minuti del Dall’Ara. Stroppa riparte dal modulo iniziale, chiamando alla lavagna Bocchetti e Nielsen e Caprari. Ma a pronunciarsi saranno, da fermi, Quintero e Pellizzoli. Pioli, che si gode per ora la parte alta della scalinata, gioca in casa propria con la formazione, al cospetto di un’ospite ancora senza identità.
Avvio deciso degli emiliani, che provano a torturare immediatamente il Pescara sul nervo scoperto, quello della difesa. Strategia che rende alla squadra di Pioli, subito in vantaggio dopo un paio di tentativi che non lasciano il tempo al reparto arretrato biancazzurro di rompere il fiato. Nove minuti e già il primo disastro: Garics va sul fondo, la linea balla come sempre, Cosic non sa se scattare o tenere stretto Gilardino, sceglie di lasciarlo solo a mettere comodamente a segno sottoporta. 1-0. La squadra di Stroppa, ancora in cerca di un modulo solido, reagisce con il solo Quintero, respira solo il colombiano, mentre il Bologna amministra e mena. E forse si rilassa, dopo venti minuti passati a tenere il pallino in mano. Scontro sui 30 metri al 40’, Romeo assegna il fallo a Colucci tra le proteste dei padroni di casa. Sulla linea della lunetta va Quintero: magica la conclusione di interno mancino che finisce nel sacco avvolgendosi attorno al palo alla sinistra di Agliardi, che vola, forse in ritardo, ma non ci può arrivare. 1-1. Arriva, finalmente, la reazione degli adriatici: Cascione, al 43’, verticalizza sulla sinistra fa distendere Vukusi che scappa sul fianco scoperto e conclude radente, Agliardi riesce a respingere in qualche modo, palla ancora viva e rimessa nuovamente in mezzo per Cascione, che non arriva a chiudere l’azione da lui avviatoe viene anticipato dalla presa del portiere rossoblu. L’elettroencefalogramma dei Delfini si rianima, e nel recupero si fa vedere anche Caprari: rientra prepotente dalla destra e spara il mancino, ma trova il fondo e non la porta.
La seconda frazione si mantiene su un equilibrio più divertente rispetto a quello noioso e stravolto del primo tempo. Al 5’st, ancora da punizione di Quintero, Cascione si inserisce nel mucchio e riesce a toccare la sfera, troppo debole però, è la deviazione ravvicinata diventa preda di Agliardi. I ritmi aumentano, i falli non diminuiscono, e Cascione mette giù diamanti sul limite dell’area al 7’st. Batte Diamanti che trova la barriera e il dubbio gomito di Cascione: parata o protezione? Romeo fa proseguire. 12’ st, i Rossoblu ci provano da lontano, bomba di Kone dai 25 metri che manca di poco il bersaglio. Picco emozionale al 18’st: Diamanti lancia Gilardino da metà campo con verticalizzazione con il contagiri, Gila scappa alla difesa e punta il dischetto ma trova l’intervento falloso di Perin che lo falcia. Espulsione e rigore, in porta va Pellizzoli che spicca il volo e respinge il penalty di Diamanti. Ma in superiorità numerica, i felsinei crescono a dismisura: Gabbiadini viene deviato in extremis da Cosic, e il Pescara si salva, ma è l’errore è sempre in agguato lì dietro. Ed eccolo, al 32st: Zanon sbaglia l’appoggio, Gimenez approfitta e innesca Gilardino, difesa ancora spaccata in due e campo libero per l’ex milanista, che però conclude basso e centrale nonostante la variante illimitata di possibilità. Leggera uscita e presa bassa di Pellizzoli. Anche per gli abruzzesi c’è la contestazione: Vukusic , con un sandwich, viene atterrato in area mentre tenta il pallonetto su Agliardi, ma Romeo fa il paio con il caso Cascione. Forcing totale del Bologna, determinato a tenere la posizione di classifica anche a costo di scoprirsi troppo. Costretti a coprirsi, ma dalle lance di Diamanti che piovono dappertutto, sono Bocchetti e soci, che rischiano di mettere il conto dei corner vicino alla ventina, ma riescono a tenere lo score sul pari fino alla fine. Rintuzzate, mischie e respinte a raffica che valgono bene il primo punto in classifica al club dannunziano: più fegato che testa per l’undici di Stroppa, ma il presidente Sebastiani può iniziare a sputar via un pò di fiele. Lividi da salvezza.
Classifica 4°giornata: Juventus 12; Napoli 10; Lazio e Sampdoria 9; Fiorentina 7; Inter 6; Atalanta e Catania 5; Bologna, Torino, Parma, Udinese e Roma*4; Genoa*, Milan e Chievo 3; Cagliari 2; Pescara e Palermo 1; Siena -1.
Cagliari-Roma rinviata
Lazio-Genoa posticipo serale
Daniele Galli