Giulianova calcio, D’Agostino cerca acquirenti

dagostino_darioGiulianova. Stadio Fadini ed iscrizione del Giulianova al prossimo campionato di Seconda Divisione. Sono questi gli argomenti principali in casa giallorossa. Il presidente Dario D’Agostino è pronto a cedere il passo a chi veramente vuole acquisire il sodalizio di via Migliori.

Contatti ce ne sono e da tempo. Ma di concreto ancora nulla, se non la certezza che entro il 30 giugno prossimo dovrà versare i 300mila euro di fidejussione per l’iscrizione della squadra al prossimo torneo di Lega Pro. Non ci saranno proroghe quest’anno, quindi o dentro o fuori. E chi dovesse presentare una documentazione incompleta sarà automaticamente escluso dal campionato. L’obiettivo di Mario Macalli, presidente della Lega Pro, è quella di evitare il prossimo anno di ritrovarsi con una serie di squadre penalizzate per inadempienze. Quindi vuole solo società sane, capaci di garantire gli impegni presi, sia per quanto riguarda il versamento delle spettanze ai giocatori, sia quelli dovuti alle casse contributive. A questo punto potrebbe profilarsi un unico raggruppamento di Seconda Divisione, a 24 squadre con ben 9 retrocessioni, 5 dirette e 4 al termine di un drammatico play out. Di ufficiale non c’è ancora nulla, anche perché il presidente Macalli vuole avere il quadro esatto della situazione. Quadro che nascerà solo dopo il 30 giugno. Di certo il Giulianova, se non interverranno imprenditori o cordate, è a rischio. Discorso diverso, invece, per lo stadio Fadini. D’Agostino spera in un intervento dell’amministrazione comunale. Il sindaco Francesco Mastromauro sa che per mettere a norma l’impianto sportivo servirà una cifra importante, almeno un milione e mezzo di euro. Fondamentale sarà far partire le opere per ottenere l’agibilità del Fadini, anche se parziale. In questo caso bisognerà fare in fretta perché se gli interventi di adeguamento non cominceranno prima dell’inizio del prossimo campionato, i giallorossi, se verranno ovviamente iscritti, saranno costretti ad emigrare a Roseto, nell’impianto di via Fonte dell’Olmo che nel frattempo è stato adeguato alla nuova normativa antincendio.

 

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