Manoppello. Il tributo di chi lo ha visto nascere e crescere ad un giovane campione approdato in Nazionale. Il paese di Marco Verratti ha accolto la convocazione mandata dal ct Prandelli al ‘gufetto’ con uno striscione ricco d’orgoglio.
Da gufetto a vice-Pirlo. Il primo soprannome per Marco Verratti è stato coniato a Manoppello, paese d’origine del centrocampista più ammirato del momento, faro del Pescara di Zeman, fresco di convocazione nella Nazionale di Prandelli per il ritiro pre-europei. Il paesino alle pendici della Majella, dove Marco è nato è cresciuto, è noto per due cose: il santuario di Santa Maria Arabona, e le giovanili di calcio, fucina di talenti per il vivaio biancazzurro. Nei primi anni del 2000, quando era Cetteo Di Mascio a curare i giovani delfini, pareva esserci un filo conduttore tra il capoluogo e il paesino all’ombra della montagna: tra scuola e campionati provinciali, gli osservatori biancazzurri ne vedevano tanti di ragazzi passare in città. Si dice che il Pescara sborsò 5mila euro per portarsi quel ‘gufetto’ in riva all’Adriatico. Era bassino, lo è tutt’ora, con i suoi 169 centrimetri e l’atteggiamento introverso; faccia tonda e paciosa, ma occhi vispi e attenti, come un piccolo gufo della Majella.
Una sola stagione fece tra Berretti e Primavera, nel 2007, poi nel 2008 esordì in prima squadra, a 16 anni non ancora compiuti. Nella stessa stagione il suo primo gol da professionista: Pescara-Sangiustese, coppa Italia di Lega Pro, contribuendo al 3-2 finale. Il trampolino nella stagione seguente, 8 presenze nel campionato del ritorno del Delfino in Serie B, passando per i play-off, ma è nel 2010-2011 che si lancia sul serio, grazie ad un altro della zona, mister Eusebio Di Francesco, che lo fa giocare ben 28 volte, spesso titolare. Il genio, però, deve lottare con una lunga serie di acciacchi fisici e con una maturità tutta da guadagnare. Arrivano comunque la prima rete in B, il 29 maggio 2011 ai danni del Cittadella,e le prime maglie azzurre delle nazionali minori: 6 convocazione tra under 19 e 20, poi il 28 febbraio scorso è Ciro Ferrara a chiamarlo per l’Under 21.
Nel frattempo la magia del boemo, Zdenek Zeman, che sbarcato nella città dannunziana dapprima lo centellina, per poi farlo sbocciare in tutto il suo splendore, trasformandolo a soli 20 anni nel trequartista più illuminante e promettente di tutto il calcio italiano. In campo apre praterie e varchi a Insigne e Immobile come e quando vuole, ed è il primo di tutti a ruggire sulla palla quando passa dai piedi avversari. Il paragone è inevitabile, quello con Andrea Pirlo, ed è proprio la Juve ad avanzare pretese sul piccolo genio pescarese, mettendo sul piatto ben 8 milioni di euro e la maglia numero 10, quella lasciata da Alessandro Del Piero.
Pochi giorni fa il commissario tecnico Cesare Prandelli lo ha convocato per lo stage che la Nazionale Italiana svolgerà in vista degli Europei 2012. Allo stage parteciperanno 32 giocatori tra i quali successivamente verranno selezionati i 23 che parteciperanno al torneo continentale, e sono in molti a scommettere che Verratti, primo giocatore nella storia del Pescara ad essere convocato in Nazionale maggiore, arriverà in Ucraina e Polonia con il resto della compagnia. Intanto, la sua quotazione è salita a 10 milioni, quelli offerti dal Genoa, dove potrebbe ritrovarsi il prossimo anno a giocare con Immobile, per metà di proprietà dei rossoblu liguri.
Ma tutti sperano di poterlo vedere approdare in serie A con la maglia del Pescara: pochi giorni ancora per aggiudicarsi la promozione nella massima serie. I primi ad augurarselo sono i compaesani di Manoppello, quelli che Marco lo hanno visto tirare i proverbiali primi calci al pallone: sono loro che, dal 12 maggio, hanno appeso su un balcone lungo il corso del paese lo striscione bianco tinto d’azzurro e d’orgoglio: “Per anni sei stato l’orgoglio di un paese, poi di una città e di una regione…ora Marco sei l’orgoglio di una nazione”.
Daniele Galli