Pescara: Anania, Balzano, Brosco, Capuano, Bocchetti, Verratti, Nielsen, Cascione, Caprari (28’st Soddimo), Insigne, Immobile. In panchina: Maniero, Sansovini, Romagnoli, Gessa, Togni, Ragni. Allenatore: Zdenek Zeman
Reti: 24’Caprari, 39’ e 13’st Granoche
Arbitro: Pinzani di Empoli
Ammoniti: Brosco, Nielsen, Granoche, Bocchetti
Con la formazione più rimaneggiata della stagione, Zeman porta il suo Pescara a Varese ma lascia Zemanlandia nel capoluogo adriatico: la squalifica di Zanon pesa come un macigno, mentre la scelta di Caprari per Sansovini è l’unica nota positiva in un tridente delle meraviglie completato solo dai fantasmi di Immobile e Insigne. Una partita mai iniziata, condita da errori imperdonabili, tanto avanti quanto indietro, per la gioia degli uomini di Maran. Il pressing asfissiante e la grinta biancorossa hanno la meglio sul vago profumo del calcio champagne.
Apertura di match con occasioni per entrambe le compagini, ma se l’audace Varese trova un buon Anania, il Pescara ci mette del suo. Clamoroso Immobile al 14’ sull’altrettanto clamoroso errore di Bressan, che sbaglia il rilancio corto fuori dall’area: il bomber biancazzurro è fulmineo a di intercettare e portarsi sul limite, ma con la porta spalancata riesce a farsela toccare in angolo con un raso terra a cercare l’angolino basso a destra. Cresce rapidamente il delfino, e al 24’ si porta avanti con il primo goal biancazzurro di Gianluca Caprari: contropiede per vie centrali finalizzato con l’apertura sulla destra per l’attaccante romano, largo e sgombro lo spazio per lui, Bressan è costretto ad andargli incontro ma il colpo d’interno destro lo scavalca, scheggia il palo e gonfia la rete. Tocca a Bocchetti al 28’ a salvare il vantaggio, opponendosi sulla linea di porta alla potente incornata su corner di Kurtic. Il ritmo continua a salire, e al 30’ Caprari sfiora il raddoppio, sfruttando un altro svarione difensivo: il tentativo di intercettare il cross di Insigne diventa un loob al centro dell’area sgombra di difensori, ma l’uscita di Bressan arriva un istante prima della conclusione. Nervi tesi in campo, che si scontano a suon di calcioni e gomitate, e anche sulle panchine: Pinzani, dopo l’ennesimo richiamo, espelle l’irrequieto allenatore biancorosso, vice del già squalificato Maran. Gli animi che si scaldano segnano la risalita dei padroni di casa che al 39’ pareggiano: un gran lancio da centrocampo viene raccolto con gran classe direttamente in area da Granoche, stop in area e poi il rapido tiro che non lasciano scampo ad Anania, non supportato dal ritardato rientro di Capuano. Niente degno di nota fino all’intervallo, se non i colpi proibiti che non accennano a smettere.
Ad inizio ripresa Granoche cerca di fotocopiare il goal, ma stavolta, al 3’st, l’aggancio volante sul tracciante profondo è seguito dall’anticipo di Anania. Qualche tentativo dei biancazzurri, con Insigne che non riesce ad inserire la marcia in più, e Immobile rimasto in riva all’Adriatico, poi il sorpasso biancorosso: al 13’st il pasticcio lo fa Capuano, che svirgola davanti alla propria area e regala la palla a Granoche per portarsi dentro e punire con la doppietta Anania. All’orrore di Capuano reagiscono subito i gioiellini di Zeman, dopo due minuti: cross al velluto di Verratti che pesca Insigne solo sul vertice dell’area piccola, Lorenzinho si gira al volo con il destro in una piroetta che scaglia la palla sulla fronte del palo per poi ritornare nel mucchio ma senza trovare la pronta ribadita in rete. Costantemente pericolosi gli uomini di Maran, al 17’st è Cacciatore ad avere la palla buona in area: buono lo stop, male il tiro che si alza sopra la porta da ottima posizione graziando Anania. Al 25’st l’azione più bella, quella da vero Pescara, una ripartenza a quattro tocchi, tutti di precisione che partono dalla difesa, Cascione per Verratti che prolunga per Insigne che fa filtrare sulla sinistra per Caprari che entra in area e calcia in corsa, trovando i due pugni di Bressan a negare un pareggio meritato più dalla classe dell’episodio che dal rendimento di giornata della squadra di Zeman. Il boemo cerca di risolvere con Soddimo a rilevare l’esausto attaccante scuola Roma. Si allenta il pressing del Varese, più votato al contropiedi nel finale, e il Pescara comincia a girare come sa: arrivano finalmente i cross dalle fasce e al 22’st Cascione riesce a concludere, beccando in pieno il petto di Cacciatore piazzato sulla linea. A nove minuti dal termine è l’incursione di De Luca che rischia di chiudere il match anzitempo: rientra dal fianco destro dell’area e chiude con un no-look di sinistro sul palo vicino, ma Anania si distende a terra e arriva alla deviazione sul fondo; il portiere è l’unico a raggiungere la sufficienza nel reparto difensivo biancazzurro. Sempre lui, al 43’st, a murare sul limite la fuga in contropiede di De Luca che trova campo facile in mezzo ad una difesa gettata avanti a caccia del pareggio. Non bastano nemmeno i tre minuti di recupero a trovarlo e a far ritrovare la vera faccia di Zemanlandia.
Rimaneggiato o meno, il Pescara perde ancora e perde punti prezioni sulla strada per la promozione, rischiando seriamente di staccarsi anche dal secondo posto già condiviso da Sassuolo e Verona che attendono Modena e Brescia, mentre il Torino cercherà l’allungo facile in vetta contro la Reggina. Domani alle 19:00 tutte le altre della 34°giornata.
Daniele Galli