Ascoli-Pescara 3-0. Il Delfino cade nel derby: dubbi sui goal bianconeri

ALIM5570Ascoli: Guarna, Scalise, Andelkovic (43’st Giovannini), Peccarisi, Faisca, Sbaffo (28’st Ilari), Di Donato, Tomi, Parfait, Soncin (19’st Pasqualini), Papa Waigo. In panchina. Falconieri, Gerardi, Romeo, Maurantonio. Allenatore: Massimo Silva

Pescara: Anania, Zanon, Capuano, Balzano (1’st Bocchetti), Togni (14’st Kone), Nielsen, Cascione, Insigne, Maniero, Sansovini (19’ st Caprari) . In panchina: Ragni, Brosco, Gessa, Perrotta. Allenatore: Zdenek Zeman

RETI: 21’ e 41’st Papa Waigo, 31’Zanon (A)

ARBITRO: Ciampi (Mellozzi-Vivenzi)

AMMONITI: Togni, Cascione, Insigne, Tomi, Ilari

ESPULSO: Gessa (dalla panchina)

 

Cade sotto i colpi dei cugini marchigiani il Pescara di Zeman, sconfitto per la sesta volta in stagione dal peggior attacco della cadetteria. Il miglior attacco della Serie B non riesce a segnare nella porta di Guarna, e tracolla già nel primo tempo, seppur con ampi dubbi sulla regolarità delle azioni che portano al goal di Papa Waigo e all’autorete sfortunata di Zanon. La ripresa è una reazione tanto tardiva quanto imponente del delfino, beffata dalla fuga di Papa Waigo che raddoppia e chiude i giochi.

La bella mezza rovesciata di Insigne, che raccoglie da centro area il traversone di Balzano, sembra aprire una gara ben disposta alla sorte pescarese, ma come la traiettoria esce malamente dallo specchio così fa anche la fortuna per la squadra di Zeman. Tanti gli spazi concessi all’Ascoli, nonostante un possesso di palla strabordante. Conclude nello specchio una sola volta il delfino, fermato dal recupero provvidenziale di Aldelkovic, ma la poca concretezza è accompagnata da gravi sviste arbitrali che ricadono a favore dei due goal bianconeri. Il primo, al 21’: Sbaffo lancia addirittura dalla difesa la ripartenza, il tracciante verticale arriva a Soncin, visibilmente oltre la linea dei difensori biancazzurri, non c’è il fischio di Ciampi per il fuorigioco e l’ascolano arriva tranquillamente in area dove suggerisce al vicino Papa Waigo che appoggia la palla nella porta lasciata aperta dall’uscita di Anania. Il nervosismo dilaga tra le fila abruzzesi e contribuisce tirare un freno tirato già dalle pesanti assenze di Immobile e Verratti. Inevitabile, quindi, il raddoppio marchigiano, anche qui macchiato dal dubbio dell’off-side: Scalise recupera palla a Togni al 31’ a metà campo e lancia oltre la difesa altissima, la solita del Pescara, scatta sulla traiettoria Soncin, e stavolta sa anche lui di essere in posizione irregolare, tanto da fermarsi e lasciar correre la palla che arriva sul taglio di Sbaffo che supera Capuano e conclude in pieno sul palo vicino, la sfera becca di rimbalzo Zanon accorso per il salvataggio e termina in rete per il 2-0. Furenti le proteste della panchina biancazzurra: palese l’influenza di Soncin sull’azione, nonostante il tocco mancato; dalla panchina viene anche espulso Gessa. Ancora Soncin  prima del 45’, lanciato per vie centrali ma stavolta la conclusione da dentro l’area viene respinta con una mano da Anania.

 

Dopo l’intervallo il Pescara rientra in campo con Bocchetti al posto dell’acciaccato Balzano, e con tutta l’intenzione di raddrizzare lo stortissimo match. Insigne si fa vedere ben più ispirato e, oltre a due tentativi che finiscono fuori specchio, al 13’st fa da volano al lavoro di Nielsen riuscendo a far filtrare nell’imbrigliata area ascolana la palla buona  per Sansovini, il capitano cerca il tocchetto per saltare Guarna ma il portiere riesce a bloccare la palla con il petto. Sempre sua la buona occasione per accorciare al 17’st, ma Sansovini manda clamorosamente alto di testa il traversone lungo e ben teso di Zanon proprio in faccia a Guarna, che tira un sospiro di sollievo; deve impegnarsi, invece, per deviare sul fondo la botta da fuori esplosa dal destro di Nielsen al 20’st. Situazione totalmente capovolta: la squadra di Silva e schiacciata nel proprio campo dalla reazione pescarese, ma riesce in qualche modo a rintuzzare e tamponare. Zanon e Nielsen fanno gli straordinari, il terzino per l’impostazione, il centrale danese anche in fase conclusiva, arrivando alla mezzora a colpire di testa da vicino proprio sull’assist del collega stackanovista, ma Guarna si salva ancora. Scatenato il danese, che accende ancora una volta la miccia al suo destro dalla distanza al 34’st, ma la traiettoria fischia ad un palmo dal palo destro e termina sul fondo. Incisivo anche Kone, entrato per un’inutile Togni ad inizio ripresa: l’ivoriano riesce a sfondare in area ma il suo cross basso passa davanti alla linea di porta ascolana senza trovare la deviazione di nessuno. Il monologo biancazzurro viene interrotto da un assolo beffardo di Papa Waigo, che al 41’st sfrutta forse l’unica ripartenza bianconera della ripresa, scappa alla difesa lanciata al contrassalto e batte Anania con un diagonale radente che gli passa sotto il braccio. 3-0 a pochi minuti dal triplice fischio, e i giochi si chiudono in anticipo. Prova a riaprirli Kone al 43’st che ad un passo dalla porta schiaccia di testa sul ponte in area di Insigne dopo il calcio di punizione di Cascione da fuori: la palla sfila accanto alla base del palo.

 

La corazzata zemaniana rimane, così, al secondo posto, raggiunto dal Sassuolo a 62 punti; la sconfitta del Verona in casa della Nocerina evita una piazza a tre posti, ma il rotondo 6-0 del Torino sul Gubbio fa scappare la capolista di 4 lunghezze. Venerdì sera l’anticipo all’Adriatico contro il Bari sarà l’occasione per accorciare.

 

Daniele Galli


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