Teramo. Se la scorsa settimana erano sedici, oggi sono appena dodici i punti che separano il Teramo dal matematico ritorno nel calcio professionistico. Dodici punti, in pratica l’equivalente di quattro vittorie. Con questi presupposti, i calcoli sono presto fatti: ipotizzando che tutto vada secondo la migliore tabella di marcia possibile, la formazione di mister Cappellacci potrebbe stappare lo spumante il prossimo 14 aprile, in occasione della trasferta al “Tonino Benelli” di Pesaro.
I nostri calcoli, naturalmente, sono stati resi possibili anche dall’1-0 con il quale i biancorossi hanno battuto nel turno precedente i cugini del San Nicolò. Un risultato per certi versi immeritato se è vero che l’undici biancazzurro ha giocato un buon match, sfiorando in un paio di circostanze anche il clamoroso colpaccio: al momento del dunque, però, né Costantino né Galli hanno avuto l’istinto del killer, quello dimostrato in pieno recupero dal solito Andrea Bucchi, al 16° centro del suo torneo. Il diagonale chirurgico del bomber di Grottammare ha riscaldato i cuori dei sostenitori teramani, ma anche gli animi nel dopo partita: in sala stampa, infatti, Luciano Campitelli e Salvatore Di Giovanni sono stati protagonisti di un botta e risposta quasi incomprensibile. Noi al riguardo buttiamo lì due riflessioni veloci: che senso ha fare ironia spicciola su una squadra che sta per (stra)vincere il proprio raggruppamento? Ma soprattutto che senso ha rinfacciare “l’impegno da Champions League” messo in campo dagli avversari? All’attuale capolista del girone F di Serie D nessuno ha mai regalato nulla, non lo ha fatto il San Nicolò, non lo farà neanche il Luco Canistro, che nel prossimo incontro scenderà al Comunale di Piano d’Accio per conquistare preziosi punti salvezza. Gli assenti sicuri della gara saranno quattro: i rovetani dovranno fare a meno degli squalificati Ciaprini, Di Stefano e Nutricato mentre i padroni di casa saranno privi di Valentini, out per un probabile stiramento al flessore della coscia.
Francesco Graduato