Cagliari (4-3-2-1): Rafael, Isla, Salamon, Bruno Alves, Murru, Barella (76’ Padoin), Tachtsidis, Ionita (57’ Faragò), Joao Pedro, Farias (64’ Sau), Borriello. In panchina: Crosta, Gabriel, Capuano, Deiola, Di Gennaro, Han. Allenatore: Massimo Rastelli.
Pescara (4-3-3): Fiorillo, Fornasier, Zampano, Bovo, Memushaj, Muntari, Milicevic (90′ Crescenzi), Coulibaly (71’ Brugman), Caprari, Cerri, Benali (71’ Kastanos). In panchina: Bizzarri, Coda, Bruno, Verre, Cubas, Mitrita, Muri?. Allenatore: Zdenek Zeman.
Reti: 22’ Joao Pedro (r),
Arbitro: Daniele Minelli di Varese (Mondin-Tardino/Tegoni/Maresca-Di Martino).
Ammoniti: Fornasier, Milicevic, Bruno Alves, Kastanos, Muntari
Ormai retrocesso, il Pescara va al Sant’Elia per una partita inutile alla classifica contro il Cagliari ormai salvo. 4-3-1-2 per Rastelli che recupera Borriello all’ultimo minuto e lo affianca a Farias in attacco; Zeman rifinisce il solito 4-3-3 con Benali, Caprari e Cerri a far tridente e smentire il titolo di peggiore tra le peggiori.
Primo sussulto del match al 14’: Borriello salta e si avvita in area per il colpo di testa sul cross di Pisacane, ma la palla passa di poco sopra il montante. Sono i sardi, seppur senza troppa pressione, a portare più manovre offensive e al 21’ la conclusione di Joao Pedro viene bloccata con una mano da Fornasier: calcio di rigore che trasforma lo stesso brasiliano per l’1-0. L’occasione di chiudere subito il match passa, dopo un solo minuto, ancora sulla testa di Borriello ma Fiorillo, come un gatto, salva sulla linea. Stenta la reazione pescarese, mentre Borriello resta indiavolato e, al 32’, scatta sul filo del fuorigioco e punta la porta nella prateria, ma si lascia intercettare da Fornasier proprio all’ingresso dei 16 metri. La prima conclusione degli abruzzesi arriva al 36’ su calcio piazzato: Caprari calcia a giro dai 25 metri ma è una telefonata per i guanti di Rafael. Più pericolosa l’incursione, poco dopo, di Memushaj, servito in profondità da Caprari, il portiere rossoblu anticipa l’albanese in tackle sul primo palo. Allo scadere del primo tempo, ancora l’ex romanista a cavalcare per vie centrali e cercare la botta verso l’angolino basso a destra, dove Rafael vola a deviare in corner e fa rientrare i suoi in vantaggio negli spogliatoi.
Caprari apre la seconda parte di gara con uno sprint sulla sinistra palla al piede, manda lungo Ionita in dribbling sulla linea di fondo e mette dentro il traversone per Benali, ma la difesa chiude in corner. La partita accenna ad accendersi: Borriello, al 7’st, raccoglie la verticalizzazione di Tachtsidis e fa esplodere il destro ma è troppo centrale e Fiorillo respinge. Risponde il Delfino, sul rovescio di fronte, con un cross piazzato di Muntari per Memushaj che colpisce in volo in area piccola, ma la forza è scarsa e Rafael blocca. Gli uomini di Zeman faticano ma non mollano: al 25’st, Milicevic affonda in velocità e scarica per Benali, la retroguardia intercetta ma la sfera arriva ugualmente al libico, Rafael riesce a rialzarsi prontamente dal primo tuffo e mura con il corpo la botta del trequartista. Il boemo prova la svolta con il doppio innesto di Brugman e Kastanos (escono Benali e Coulibaly) ma non basta a recuperare. Caprari, nel recupero, cerca l’ennesima iniziativa personale ma Salamon mura con il corpo. Il Cagliari la gestisce perlopiù in attacco fino alla fine e si accontenta della vittoria di rigore. Il Pescara riesce, suo malgrado, a farsi notare solo per le veementi proteste di Muntari per l’offesa razziale ricevuta e non sanzionata da Minelli.
L’ennesima sconfitta per il Pescara che, a 4 giornate dalla fine del campionato, si appresta a vestire la maglia nera d’Europa: unica squadra a non aver mai vinto sul campo, dietro anche a Tom Tomsk, Adanaspor, Hamilton, Westerlo, fanalini di coda dei campionati di Russia, Turchia, Scozia e Belgio