Pescara senza Poggio per gli allenamenti: divorzio difficile con De Cecco?

zeman_rossoPescara. Nasce il mistero in casa Delfino, rimasta anche oggi senza Poggio degli Ulivi e dirottata in emergenza al campo comunale di Zanni. Il dubbio che sorge spontaneo riconduce alla possibilità di un dissidio sorto con Peppe De Cecco, ex presidente del club e proprietario del centro sportivo che ospita la squadra di Zeman per gli allenamenti.

La premessa è doverosa: il Poggio degli Ulivi, centro sportivo di Città Sant’Angelo, è la sede degli allenamenti della Pescara Calcio, sia per la squadra di Zeman che per le giovanili della Primavera e dei Berretti. Ma è anche la casa di Peppe De Cecco, il proprietario nonché presidente del club biancazzurro fino fine novembre, quando proprio a causa del Poggio lasciò la poltrona e uscì sbattendo la porta. In sostanza, De Cecco si aspettava che la Società acquistasse il centro sportivo, mentre il Cda ha preferito rispettare “altre priorità”, scatenando le ire del pastaio che abbandonò la carica e recentemente ha anche rifiutato di ricapitalizzare le sue quote.

 

Il riassetto societario ha visto Daniele Sebastiani passare alla carica presidenziale, affiancato dal nuovo principale amministratore delegato Danilo Iannascoli. Tutto sembrava filare liscio, con Zemanlandia sulle vette della Serie B, fino alla settimana scorsa, quando la squadra è rimasta senza Poggio poiché, si era detto, troppa era la neve caduta affinché gli addetti potessero sgombrare i campi e permettere gli allenamenti. Motivazione che, oggi, amplifica il dubbio. Un problema risolto, a metà, con Zeman e company costretti a sgambettare nell’indoor del palazzetto dello sport di via Rigopiano e sulla striscia di campo sintetico dell’impianto comunale di Zanni. Una preparazione risicata che ha dato gli infausti frutti con il pareggio rimediato in casa dell’Albinoleffe, principalmente a causa di un Delfino imballato e poco sciolto.

Passata la tempesta, la squadra era stata convocata alle 15:00 di oggi per riprendere l’ordinaria settimana di allenamento al Poggio degli Ulivi, ma solo alle 14:00 i responsabili dell’impianto hanno comunicato al team manager Vincenzo Zucchini l’ulteriore indisponibilità: l’Enel ha staccato la luce. Immediata la ricerca di una soluzione da parte di Iannascoli e Zucchini, che sono riusciti a trasferire celermente l’allenamento nuovamente a Zanni, con il grande contributo del Comune e della società sportiva Caldora che gestisce l’impianto e le attività di decine di squadre giovanili e dilettanti che supporta. Pescara al lavoro, quindi, per preparare il recupero di venerdì sera contro la Reggina, mentre Primavera e Beretti si sono spostate in una struttura privata della vicina Montesilvano.

Ma dopo l’allenamento, in sala stampa, si sono viste tante facce tese. A parlare è stato l’amministratore delegato, che dietro ai tanti “cercheremo di risolvere in fretta” e “speriamo che De Cecco rispetti i suoi impegni”, mal cela uno strappo che sembra non potersi ricucire tra l’ex presidente e l’attuale dirigenza. Lo stesso De Cecco ha affermato di essersi attivato immediatamente per risolvere l’inconveniente e riportare nel giro di poche ore il Poggio nelle disponibilità del club, mentre durante la conferenza stampa Iannascoli ribadiva: “Questo è stato un fulmine a ciel sereno, ora siamo un po meno tranquilli: De Cecco ci ha sempre garantito la disponibilità del Poggio e anche durante la scorsa settimana non ci è stato detto niente, solo che il problema era la neve, altrimenti ci saremmo già preoccupati di trovarci un altro campo. Abbiamo un contratto con la proprietà del Poggio che va anche oltre quest’anno, se De Cecco non onorerà la parola data andremo ad allenarci anche a San Siro se serve”. E De Cecco, nel tardo pomeriggio, ha risposto: “Resto il primo tifoso e non voglio assolutamente boicottare il Pescara: la luce ci è stata tagliata dall’Enel per problemi amministrativi. Il Pescara non paga l’affitto al Poggio da 6 mesi, e senza questi soldi è difficile gestire la struttura”, chiarisce e insiste: “Anche se non sono  più il presidente e non ho ricapitalizzato il mio 30% di quote, in banca c’è ancora la mia firma a garanzia di molte fideiussioni per la società”. A questo è seguita la controreplica di Iannascoli: “Non dobbiamo nulla a De Cecco, come da verbali risulta che i canoni toccano a lui, anzi siamo in credito grazie a un anticipo versato in estate”. Insomma, la telenovela sembra portarsi sulla strada di un divorzio complicato; e se entrambe le parti hanno cercato di rassicurare l’ambiente sperando che “il problema dovrebbe risolversi in poche ore”, prima della serata il sito internet ufficiale del Pescara ha pubblicato il programma settimanale degli allenamenti, che si svolgeranno tutti i giorni all’Antistadio Flacco, accanto allo stadio Adriatico, vista l’impossibilità di restare a Zanni. Il sospetto sulle motivazioni, perciò, rimane concreto, confermato dalle parole con cui Iannascoli ha concluso la conferenza post-allenamento: “E’ chiaro che ora ragioneremo su quanto successo: se è sato veramente un problema momentaneo come ci è stato detto, può succedere, ma se ci sono volontà diverse ne prenderemo atto e provvederemo immediatamente”.

Per zemanlandia, quindi, niente Poggio, almeno per ora. E molto risentito si è visto il boemo davanti ai microfoni: “Può succedere, ogni tanto la luce se ne va”, ha cercato di smorzare la polemica; ma il suo volto più crucciato del solito ha parlato chiaro, nonostante le recenti parole di ammirazione arrivate al suo indirizzo dal tecnico del Barcellona Josep Guardiola. Zeman, che di preparazione atletica e di sforzo quotidiano fa il suo credo, non ha nascosto che contro l’Albinoleffe a penalizzare i suoi è stato il lavoro precario svolto nei 18 giorni di stop forzato. “Non me l’aspettavo”, ha puntualizzato, “spero che risolva al più presto”.

 

Daniele Galli


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