Sambuceto. “Squadra che vince non si cambia”, recita uno dei motti del calcio da sempre. E, a ciò, ci sarebbe da fare una piccola “integrazione”, ossia “mister che allena squadra che vince non si cambia”.
Basterebbe quindi semplicemente questo per rendere ufficiale la conferma di Alessandro Tatomir sulla panchina del Sambuceto. I 50 punti ottenuti in Eccellenza quest’anno, quando mancano ancora due partite alla fine (e quindi altri punti potenziali ancora in palio), sono la seconda garanzia per la permanenza dell’allenatore in viola.
Ma a questi due parametri, che sono sotto gli occhi di tutti (classifica e calendario alla mano), bisogna aggiungerne un terzo, meno visibile dall’esterno, ma forse addirittura più importante rispetto ai precedenti.
Perché Alessandro Tatomir, giunto alla Cittadella dello Sport nel cuore della scorsa estate, insieme alla dirigenza, ha letteralmente “rifondato” la squadra e amalgamato un gruppo praticamente nuovo in quasi tutti i suoi protagonisti. E il risultato, in termini di “gruppo” e di relativo affiatamento, è stato praticamente eccellente sotto ogni punto di vista. La “salvezza tranquilla” annunciata come obiettivo dalla società a inizio stagione è stata raggiunta in maniera anticipata ed è stato il frutto dell’armonia creatasi già fuori dal campo, all’interno dello spogliatoio.
I giocatori, sotto la guida di mister Tatomir, hanno portato in campo valori tecnici, tattici e umani trasmessi dallo stesso timoniere con il supporto della società, fatti propri e trasformati in successi sul campo domenica dopo domenica.
Sulla prosecuzione del rapporto con il tecnico romano, ex bandiera del Chieti da calciatore, ecco il pensiero del direttore tecnico del Sambuceto, Nicola Zirpolo: “La conferma è un atto dovuto, che avvalora la qualità del lavoro svolto quest’anno dal mister. Alessandro è un valore aggiunto del Sambuceto, un uomo che si prodiga 24 ore al giorno per questa società e i brillanti risultati di questa stagione, ne sono la testimonianza”.