Pescara-Verona 3-1: biancazzurri al terzo posto, Zeman stellare

immobile

Pescara: Anania, Zanon, Romagnoli, Capuano, Balzano; Kone (31’st Gessa), Verratti, Cascione; Sansovini,Immobile, Insigne (35’st Giacomelli). In panchina: Bocchetti, Maniero, Pinsoglio, Petterini, Togni Allenatore: Zdenek Zeman

Verona: Rafael, Ceccarelli, Lepiller (14′ st D’Alessandro), Russo, Ferrari, Abbate, Mareco, Jorginho (14’st Berrettoni), Doninelli (38’st Pichlmann), Scaglia, Tachtsidis. In panchina: Bjelanovic, Galli, Frattali, Natalino. Allenatore: Andrea Mandorlini

Reti: 13′ Kone, 39′ Ferrari, 4′ st Immobile, 13′ st Immobile

Arbitro: Cervellara di Taranto

Ammoniti: Zanon, Tachsidis, Abbate, Cascione, Verratti

 

Una gara stellare, quella giocata dalla squadra di Zeman nel posticipo della prima giornata di ritorno. La partita quasi perfetta, nel big match più atteso dai tifosi e, in fondo, dalla stessa rosa, che si è concessa fino all’ultima goccia di sudore, ottenendo il sorpasso sui rivali del Verona.

 

Adriatico stracolmo e festante: in ventimila riempiono curve e tribune nonostante la temperatura glaciale che in mattinata ha visto scendere la neve anche sulla spiaggia. Quattrocento i tifosi provenienti da Verona che innescano un duello incessante di cori con la straripante onda biancazzurra.

 

Clamoroso in apertura, al 3’: Kone si inserisce sul taglio radente in area, ma prima di poter agganciare la sfera viene toccato nettamente sulla caviglia sinistra. L’ivoriano va a terra ma Cervellera fa proseguire. Si continua a ritmi altissimi e al 12’ il giovane africano mette giustizia da solo: quadrangolazione partita da lui fuori area, Sansovini per Insigne che la restituisce a Konè, botta tremenda  dal limite che non lascia scampo a Rafael. Verona annichilito dai quattro tocchi in stile Barcellona: 1-0 sotto il terremoto dell’Adriatico. Numeri di Insigne, tacchi e finezze che seminano il panico sulla fascia sinistra: al 16’, poi, mette giù una palla petto e piatto al velluto, lascia sul posto il marcatore e fa girare il destro potente a chiamare il volo di Rafael che salva la traversa. Scaligeri alle strette sotto il forcing di tecnica e grinta del giocattolo boemo: al 25’ parte il duetto Insigne-Immobile, svizzero lo stop del primo sul lancio chilometrico e suggerimento ravvicinato per l’altro attaccante campano che scaglia la conclusione da fuori area e chiama Rafael nuovamente a difendere la traiettoria indirizzata sulla traversa. Ma le distensioni degli adriatici non si arrestano, e al 27’ portano alla conclusione di un ispiratissimo Kone, che ci riprova di potenza dalla stessa zolla del vantaggio ma stavolta è ben piazzato Rafael che riesce ad arrivare all’angolino alla base del palo alla sua sinistra. Decisamente il Pescara migliore della stagione: ancora Immobile che al 35’ sfonda in area, si porta la palla sul sinistro e prova la conclusione, ma il tiro, debole, si spegne sul fondo. Ragion per cui il pareggio del Verona è una sorpresa che nessuno si sarebbe aspettata: è il 39’ quando la squadra di Mandorlini esce dal fortino arroccato nella propria area di rigore, il contropiede e l’assist perfetto prodotto da Russo per Ferrari che punisce Anania alla prima conclusione degna di nota: praticamente un tiro e un goal; il Pescara si ributta in avanti, ma il fortino scaligero si ricompone fino al fischio che comanda l’intervallo.

 

La ripresa è un copione che si riavvolge a campi invertiti, e il Pescara si riporta immediatamente in vantaggio: quattro minuti appena e Cascione espugna il fianco sinistro palla al piede, radente in mezzo per Immobile che, dal limite dell’area piccola, piazza la sfera con precisione accanto al palo destro: 2-1. E le parti si rovesciano ancora al 12’st: rischia ancora il Pescara su punizione, batti e ribatti in area e Anania riesce a salvarsi sulla linea con il supporto del palo, palla spazzata oltre la mediana per la rincorsa infinita di Insigne che prolunga il cross per la fuga solitaria di Immobile, trottata verso Rafael e palla che lo scavalca ancora una volta. 3-1: il Delfino vola letteralmente sullo sparito Zemaniano. Le emozioni, però, non terminano qui: al 16’st il protagonista è Anania, che riesce a mandare sulla traversa 2 conclusioni ravvicinate di Berrttoni e Mareco: il terzo palo trema ma il portierone pescarese è una sicurezza. Gli fa eco Rafael, che mette le ali per tuffarsi sulla punizione da fuori area battuta al veleno da Sansovini al 18’st. Il Pescara non molla niente: ancora Immobile ad insidiare Rafael sottoporta dopo il servizio dalla sinistra di Cascione: il portiere gialloblu respinge ottimamente da terra. Deve tirare il fiato, inevitabilmente, la squadra di Zeman, che per un’ora ha giocato a ritmi ben al di sopra della serie B, e forse anche della A, pertanto al 29’st concede lo spunto a D’Alessandro, che scappa a Balzano sulla destra e chiama in causa Anania sul primo palo: ancora bravo a rifugiarsi sul fondo l’estremo difensore pescarese. Ordinaria amministrazione offensiva per la squadra di Zeman, interrotta dall’occasione che Giacomelli spreca a 5 minuti dal termine, chiudendo troppo debole la palla recuperata e scaricata dal fondo da Sansovini: comoda la ricezione di Rafael.

Il fischio finale, dopo 3 minuti di recupero, viene immediatamente sommerso dal tripudio dell’Adriatico: il Verona si ferma ancora contro il Pescara, che mette la freccia e si prende il terzo posto a 42 punti, tre sole lunghezze dal Torino capolista. La storia si ripete, e che sia di buon auspicio per trasformare lieti ricordi in un futuro ancor più lieto in riva all’Adriatico.

 

Daniele Galli


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Una gara stellare, quella giocata dalla squadra di Zeman nel posticipo della prima giornata di ritorno. La partita quasi perfetta, nel big match più atteso dai tifosi e, in fondo, dalla stessa rosa, che si è concessa fino all’ultima goccia di sudore, ottenendo il sorpasso sui rivali del Verona.

 

Adriatico stracolmo e festante: in ventimila riempiono curve e tribune nonostante la temperatura glaciale che in mattinata ha visto scendere la neve anche sulla spiaggia. Quattrocento i tifosi provenienti da Verona che innescano un duello incessante di cori con la straripante onda biancazzurra.

 

Clamoroso in apertura, al 3’: Kone si inserisce sul taglio radente in area, ma prima di poter agganciare la sfera viene toccato nettamente sulla caviglia sinistra. L’ivoriano va a terra ma Cervellera fa proseguire. Si continua a ritmi altissimi e al 12’ il giovane africano mette giustizia da solo: quadrangolazione partita da lui fuori area, Sansovini per Insigne che la restituisce a Konè, botta tremenda  dal limite che non lascia scampo a Rafael. Verona annichilito dai quattro tocchi in stile Barcellona: 1-0 sotto il terremoto dell’Adriatico.

 

Numeri di Insigne, tacchi e finezze che seminano il panico sulla fascia sinistra: al 16’, poi, mette giù una palla petto e piatto al velluto, lascia sul posto il marcatore e fa girare il destro potente a chiamare il volo di Rafael che salva la traversa. Scaligeri alle strette sotto il forcing di tecnica e grinta del giocattolo boemo: al 25’ parte il duetto Insigne-Immobile, svizzero lo stop del primo sul lancio chilometrico e suggerimento ravvicinato per l’altro attaccante campano che scaglia la conclusione da fuori area e chiama Rafael nuovamente a difendere la traiettoria indirizzata sulla traversa. Ma le distensioni degli adriatici non si arrestano, e al 27’ portano alla conclusione di un ispiratissimo Kone, che ci riprova di potenza dalla stessa zolla del vantaggio ma stavolta è ben piazzato Rafael che riesce ad arrivare all’angolino alla base del palo alla sua sinistra. Decisamente il Pescara migliore della stagione: ancora Immobile che al 35’ sfonda in area, si porta la palla sul sinistro e prova la conclusione, ma il tiro, debole, si spegne sul fondo. Ragion per cui il pareggio del Verona è una sorpresa che nessuno si sarebbe aspettata: è il 39’ quando la squadra di Mandorlini esce dal fortino arroccato nella propria area di rigore, il contropiede e l’assist perfetto prodotto da Russo per Ferrari che punisce Anania alla prima conclusione degna di nota: praticamente un tiro e un goal; il Pescara si ributta in avanti, ma il fortino scaligero si ricompone fino al fischio che comanda l’intervallo.

 

La ripresa è un copione che si riavvolge a campi invertiti, e il Pescara si riporta immediatamente in vantaggio: quattro minuti appena e Cascione espugna il fianco sinistro palla al piede, radente in mezzo per Immobile che, dal limite dell’area piccola, piazza la sfera con precisione accanto al palo destro: 2-1. E le parti si rovesciano ancora al 12’: rischia la rete il Pescara su punizione, batti e ribatti in area e Anania riesce a salvarsi sulla linea con il supporto del palo, palla spazzata oltre la mediana per la rincorsa infinita di Insigne che prolunga il cross per la fuga solitaria di Immobile, trottata verso Rafael e palla che lo scavalca ancora una volta. 3-1: il Delfino vola letteralmente sullo sparito Zemaniano. Le emozioni, però, non terminano qui: al 16’st il protagonista è Anania, che riesce a mandare sulla traversa 2 conclusioni ravvicinate di Berrttoni e Mareco: il terzo palo trema ma il portierone pescarese è una sicurezza. Gli fa eco Rafael, che mette le ali per tuffarsi sulla punizione da fuori area battuta al veleno da Sansovini al 18’st. Il Pescara non molla niente: ancora Immobile ad insidiare Rafael sottoporta dopo il servizio dalla sinistra di Cascione: il portiere gialloblu respinge ottimamente da terra.

Deve tirare il fiato, inevitabilmente, la squadra di Zeman, che per un’ora ha giocato a ritmi ben al di sopra della serie B, e forse anche della A, pertanto al 29’st concede lo spunto a D’Alessandro, che scappa a Balzano sulla destra e chiama in causa Anania sul primo palo: ancora bravo a rifugiarsi sul fondo l’estremo difensore pescarese. Ordinaria amministrazione offensiva per la squadra di Zeman, interrotta dall’occasione che Giacomelli spreca a 5 minuti dal termine, chiudendo troppo debole la palla recuperata e scaricata dal fondo da Sansovini: comoda la ricezione di Rafael.

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