Sambuceto. Domenica scorsa, in una partita pressoché perfetta, il Sambuceto Calcio ha avuto la meglio della capolista Francavilla con un roboante 5 a 1. Un risultato per certi versi sorprendente, ma in realtà frutto di un ottimo gioco espresso contro una delle corazzate dell’Eccellenza. E tra i giocatori che si sono distinti con una prestazione maiuscola figura sicuramente Mirko Spinello, uno degli ex di turno.
Il jolly classe 1991 ha infatti preso le redini della corsia sinistra dello scacchiere di Tatomir e in diverse occasioni si è esibito in eleganti disimpegni rivelandosi molto utile sia in fase difensiva che in quella offensiva. “Personalmente è stata una partita vissuta in maniera diversa perché», spiega l’esterno basso viola, «giocare contro la mia ex squadra mi ha dato un pizzico di emozione in più. È anche andata a buon fine per noi, e quindi sono contento, anche sei i miei rapporti con il Francavilla sono stati sempre buoni”.
Alla luce dell’ultimo successo, la classifica dell’Eccellenza al momento dice che il Sambuceto è a quota 37 punti, quindi a -3 da quel fatidico “40” che tradizionalmente viene indicato come “quota salvezza”, ossia il primo vero obiettivo stagionale dei viola. E poi? “Poi penso che, come sia giusto, giocheremo con lo stesso impegno, così come abbiamo fatto con la prima della classe. Poi se riusciremo ad arrivare più in alto, ben venga, ma prima dobbiamo raggiungere matematicamente la salvezza”.
Il morale nello spogliatoio del Sambuceto sembra quindi essere alto, con la corsa verso la salvezza che prosegue e viene puntellata, di giornata in giornata, a suon di buone prestazioni e di punti conquistati anche contro formazioni blasonate. E la conferma di ciò viene dallo stesso “Spino”, che svela anche uno dei “segreti” alla base dei buoni risultati ottenuti quest’anno dalla truppa di Tatomir: “Il morale qui è sempre stato buono, Sambuceto è un ambiente tranquillo e senza troppe pressioni. Forse anche questi ultimi parametri hanno influito sui nostri risultati. Il gruppo qui a Sambuceto è stato sempre unito, e credo che la formula giusta sia data dal fatto che nello spogliatoio siamo sereni e allo stesso tempo consapevoli dei nostri mezzi”.