Padova (4-3-3): Perin; Legati, Franco (28’st Trevisan), Schiavi, Renzetti; Bovo (23’st Osuji), Italiano, Marcolini (35’st Ruopolo); Cutolo, Drame, Cacia. A disposizione: Cano, Jelenic, Milanetto, Cuffa. Allenatore: Alessandro Dal Canto
Reti: 16’st Insigne, 47’st Trevisan
Ammoniti: Schiavi, Italiano, Immobile, Zanon
Arbitro: Davide Massa di Imperia (Vicinanza-Tasso)
Una reazione graffiante e vanificata oltre il 90′ da un Padova bravo in avvio, ma fortunato nel finale. I biancoscudati provano ad affondare il Pescara per mezzora, ma di fronte a 16mila tifosi (record stagionale) i biancoazzurri rispondono alla sofferenza iniziale con un dominio incontrastato di 60 minuti, azzerato da una carambola che porta il pareggio alla squadra di Dal Canto in pieno recupero.
Bastano 50 secondi a Cacia per confermare i timori di Zeman, quando si infila tra le maglie di una difesa altissimlanciato sulla destra, ma c’è Brosco a supportare in sicurezza l’uscita di Anania fino al limite dell’area. Resta, comunque, del Padova il piede che spinge sull’acceleratore in avvio di gara, e al 7’ il tiro cross di Cutolo dalla linea di fondo, che nasce come un suggerimento per Cacia, finisce per colpire pericolosamente l’esterno della rete e impegnare ugualmente Anania. Il pressing altissimo ordinato da Dal Canto porta al 14’ Cutolo a manovrare con un nuvolo di biancoazzurri rinchiusi nell’area, ma Cacia, imbeccato con un tocco morbido in area piccola, si preoccupa del fuorigioco e cicca la realizzazione comoda sottoporta. Seve il miglior Togni, abile sponda per Insigne, a far crescere dopo il 19′ il gioco del Pescara sulla tre quarti portando il brevilineo attaccante napoletano all’insidioso tiro verso il “sette” che, però, si scosta di poco dal palo alla destra del giovanissimo Perin. Gara che presto si accende d’emozione, e al 23’ Anania compie il miracolo su Cutolo, innescato da Legati che scappa alla copertura di Sansovini; sull’immediato contropiede Perin risponde al collega, volando a smanacciare la palla che Immobile, dal limite, fa girare verso il palo lontano. Passato il pericolo per la brutta figura dinanzi a cotanto pubblico, gli adriatici prendono il mano il gioco, e al 38′ Insigne si divora il vantaggio da 1 metro e mezzo, toccando con l’esterno destro il ponte di testa che Cascione attua sul perfetto cross sventagliato da Sansovini: palla clamorosamente sul fondo, ma la manovra costante del Pescara mette il Padova all’angolo nel quarto d’ora finale del primo tempo, uscendo da una brutta condizione di sofferenza iniziale. Proteste del Pescara nell’unico minuto di recupero per una spinta di Drame che atterra Gessa in area, ma il signor Massa ritiene tutto regolare.
Nella ripresa non c’è storia per il Padova: al 5’st una gran giocata di Sansovini che si coordina alla perfezione sulla destra dell’area e gira al volo con il sinistro sul suggerimento di testa di Gessa: palla a mezzo metro dalla porta con Perin fulminato dal gioco aereo del Pescara. Due minuti dopo Immobile cerca la porta dai 15 metri con una traiettoria insidiosa che si abbassa rapidamente beccando in pieno la base del palo. Al 13’st il biondo di Frattamaggiore diventa una saetta che taglia sul filtrante di Insigne, scarta due difensori e prova a saltare anche Perin, ma il portierino biancoscudato si avventa sui suoi piedi senza paura dello scontro ed evita la rete. Non ci riesce, però, al quarto d’ora: grande progressione sulla destra di Gessa, con una prateria davanti a sè, suggerimento sul palo opposto dove Insigne accorre in scivolata e senza farla toccare a terra devia la palla alle spalle di Perin, sbucando alle spalle di Legati. E dopo il galletto a Bari, festeggia mimando la scimmia davanti ai 16mila dell’Adriatico. Al 38’ protestano anche gli uomini di Dal Canto, per un contatto in area tra Romagnoli e Italiano, ma si prosegue ancora una volta. Tornano, sul finale, a farsi pericolosi i veneti, che al 39’ lambiscono il palo alla sinistra di Anania grazie allo stacco imperioso di Schiavi su corner. Anania, nell’occasione, controlla la palla uscire mentre tira un sospiro di sollievo, ma resta paralizzato al 46’st dal goal beffardo di Trevisan, che riceve dopo un rimpallo proveniente dagli stinchi di Balzano e tira mentre cade, la palla pseudo-innocua si sporca del tocco dello stesso Balzano e supera l’incredulo poritere, ammutolendo l’Adriatico già festante per la vittoria dopo i 90 minuti regolamentari. Non incassa l’1-1 la squadra di Zeman, che continua a spingere per riacciuffare la vittoria: forcing interminabile a ridosso dell’area ospite, sciupato malamente da una conclusione inguardabile di Kone.
Il triplice fischio è seguito da uno scrosciante applauso dagli spalti, che ripaga una prestazione di tutto rispetto in uno scontro diretto degno del secondo posto. Il Pescara resta lì, e con il Gubbio prossimo in lista, il progresso è alla portata degli zemaniani.
Daniele Galli