Città Sant’Angelo. Il Teramo esce dallo stadio “Leonardo Petruzzi” di Città Sant’Angelo con i tre punti in tasca ma il Diavolo, prima di festeggiare la vittoria, dovrà aspettare la sentenza del Giudice Sportivo in relazione ai brutti fatti accaduti tra il terzo ed il quinto minuto del primo tempo, due giri di lancette durante i quali i tifosi biancorossi ne combinano di tutti i colori.
Le bombe carte dei sostenitori ospiti, infatti, prima stordiscono l’assistente Paola Culicelli di Ostia Lido poi mandano al tappeto il classe ‘93 Planamente (in panchina), costretto al trasferimento in ambulanza presso il vicino nosocomio di Pescara. Quali potrebbero essere le sanzioni per la società del patron Campitelli? Se una multa salata appare scontata, lo spettro maggiormente temuto è rappresentato dal principio della responsabilità oggettiva che potrebbe comportare anche lo 0-3 a tavolino in favore della formazione nerazzurra. In quel caso sarebbe una mazzata terribile per il Diavolo…uscito immeritatamente vincitore al termine di una partita poco spettacolare e giocata meglio dall’Angolana, squadra sì giovane ma assolutamente in grado di impensierire la truppa di Cappellacci con i suoi ritmi forsennati. Gli episodi di avvio gara, infatti, danno la carica agli uomini di Montani subito pericolosi con Schneider (11’), la cui battuta dal limite si perde di poco sopra la traversa. L’occasione dell’ex giuliese viene immediatamente bissata dal tentativo di Isotti: sul colpo di testa dell’esterno, Cialdini deve ringraziare il legno destro della propria porta (12’). Per avere notizie del Teramo, invece, bisogna rivolgersi alla redazione di “Chi l’ha visto?“. Laboragine è inconcludente, Petrella non aziona mai il turbo così il tandem Arcamone-Masini non riesce ad avere palle giocabili: la pochezza del Diavolo viene confermata dai guanti di Ortolano, sporcati soltanto da un’innocua zuccata dell’ex Canistro (44‘). Se il primo tempo è teso ma vivace, nella seconda frazione la gara viene giocata in un’atmosfera quasi surreale: il Teramo si mantiene lezioso ed impreciso mentre l’Angolana abbassa i “giri del suo motore” a tal punto da lasciare spazio alle malignità dei cronisti in tribuna, curiosi di sapere se quella accusata dai nerazzurri sia solo stanchezza o un “effetto collaterale” del preannunciato ricorso. Resta però il fatto che Cialdini diviene spettatore non pagante di un incontro bruttissimo, in cui a farla da padrone sono noia e sbadigli. Almeno fino al minuto 65’: Arcamone di testa punisce un’amnesia della retroguardia di casa insaccando sotto l’incrocio una punizione scodellata al centro da Vitone. La rete subìta scuote dal torpore l’undici di Montani che nei restanti trenta minuti prova un forcing generoso ma privo di mordente: la squadra teramana, infatti, amministra bene senza rinunciare a piazzare qualche ripartenza ben assestata. Proprio in contropiede arriva il gol che chiude l’incontro: in pieno recupero (95’) il neo entrato Berra evita l’uscita disperata di Ortolano e deposita a porta vuota il 2-0 finale, un risultato sul quale pende pericolosamente la mannaia della Giustizia Sportiva.
RENATO CURI ANGOLANA-TERAMO 0-2
MARCATORI: 65’Arcamone, 95’Berra
RENATO CURI ANGOLANA: Ortolano, Di Giannantonio (92‘Di Marco), Micaroni (85‘Natalini), Adorante, Ferrante, Marotta, Isotti, Ricci, Parmigiani, Vespa (73‘Di Filippo), Schneider. A disp: Capozzi, Forlano, Cirelli, Planamente. All: Montani
TERAMO: Cialdini, De Fabritiis, Tommaselli (78‘Chovet), Valentini, Calabuig, Ferrani, Laboragine, Vitone, Arcamone (85‘Berra), Masini, Petrella (78‘Ekani). A disp: Serraiocco, Filipponi, Traini, Galuppi. All: Cappellacci
ARBITRO: Jacopo Tesi di Pistoia (Culicelli di Ostia Lido/Bernabei di Tivoli)
NOTE: Ammoniti Micaroni, Marotta nella Renato Curi Angolana, Ferrani, Petrella, Berra nel Teramo. Angoli 7-4 per il Teramo. Rec 3‘+6‘. Spettatori 800 circa, di cui 200 provenienti da Teramo. Planamente della Renato Curi Angolana è stato raggiunto al 5’ da un petardo lanciato dal settore dei tifosi biancorossi: il giocatore è stato trasportato al vicino nosocomio di Pescara per ulteriori accertamenti.
Francesco Graduato