Pescara (4-3-2-1): Bizzarri; Crescenzi, Gyomber, Campagnaro, Biraghi; Verre, Brugman (46’ Cristante), Memushaj; Benali (65’ Pettinari), Caprari; Manaj (35’ Zampano). In panchina: Fiorillo, Vitturini, Zuparic, Fornasier, Bruno, Muric. Allenatore: Massimo Oddo.
Bologna (4-3-3): Mirante; Torosidis, Maietta (35’ Krafth), Gastaldello, Masina; Viviani, Nagy, Dzemaili (71’ Donsah); Mounier, Destro, Kreijci (83’ Okwonkwo). In panchina: Da Costa, Sarr, Oikonomou, Morleo, Mbaye, Ferrari, Pulgar, Taider, Di Francesco, Floccari. Allenatore: Roberto Donadoni.
Reti: 6’ Masina, 40’ Dzemaili, 57’ Kreijci (rig.)
Arbitro: Gianluca Rocchi di Firenze (Meli-Liberti/Peretti/Russo-Pinzani)
Espulso: Verre
Ammoniti: Nagy, Gastaldello, Biraghi,
Altro scontro salvezza, in un clima di completa contestazione, per il Pescara di Oddo. Biancazzurri penultimi, ancora senza una vittoria sul campo, che ospitano il Bologna in cerca dei punti decisivi per staccarsi dalla zona retrocessione: difesa con Gyomber e Campagnaro, Brugman in regia, Biraghi preferito a Campagnaro; Manaj prima punta, davanti a Benali e Caprari, è il jolly in cui spera Oddo. Donadoni si affida a Mattia Destro centravanti, con Mouner e Kreijci esterni offensivi, e all’esperienza di Viviani per la gestione della manovra.
Il destino e la concentrazione non sorridono al Delfino già in avvio: al 5’ minuto la prima azione del Bologna, traversone senza pretese di Krejci che, però, Biraghi aggancia involontariamente col tacco e manda la palla sul proprio palo. La distrazione del Pescara prosegue sul corner conseguente: rinvio sbagliato, Viviani la rimette subito dentro mentre la difesa esce, rimangono soli Gastaldello e Masina che, sottoporta, insacca comodamente di testa lo 0-1 al 6’. Il raddoppio felsineo potrebbe arrivare già al 12’, nuovamente su palla inattiva: Viviani batte la punizione, Torosidis ancora libero di incornare tra le larghe maglie biancazzurre ma la mette alta di poco. La pioggia sulla testa bagnata di Oddo cade, copiosa, al 15’: l’entrata a martello su Mounier costa il rosso diretto a Verre e il Pescara si ritrova in dieci per un’ora intera. Gli emiliani trovano facile spazio per aumentare la pressione: al 19’ il giropalla sulla sinistra porta Mounier al passaggio dal fondo per Destro che, da zero metri, si divora il goal accartocciandosi su sé stesso, con Bizzarri lasciato senza protezione. L’area biancazzurra viene assediata, raggiunta con facilità estrema dalla manovra ospite: Bizzarri deve spiccare voli a ripetizione per replicare alle raffiche rossoblu. Il tecnico pescarese cerca di riparare cambiando Manaj con Zampano al 35’, mentre Donadoni deve sopperire all’infortunio di Maietta con Krafth, ma la situazione non cambia, anzi. Il Bologna narcotizza il ritmo e sale a piccoli passi, Dzemaili si smarca al 40’ sulla trequarti e cerca direttamente la porta, Campagnaro la intercetta di striscio e crea una traiettoria che scavalca senza pietà Bizzarri. 0-2 all’intervallo, e l’Adriatico accompagna il rientro negli spogliatoi con bordate di fischi e petardi esplosi per sottolineare il disprezzo nei confronti della prestazione biancazzurra.
Il Delfino inizia la ripresa con Cristante al posto di Brugman, seppur non migliora né impostazione che in interdizione e, al 7’st, Viviani chiama nuovamente Bizzarri a volare all’incrocio dei pali con una bordata da fuori area. La difficoltà dei pescaresi aumenta col passare dei minuti: al 10’ st Destro si infila dalla sinistra, Crescenzi lo falcia per impedirgli l’aggancio al passaggio ed è calcio di rigore; sul dischetto va Kreijci, spiazza Bizzarri e realizza il primo goal in serie A con lo 0-3. Partita finita, anzi no: il Bologna, in scioltezza, sfiora il poker al 29’st, ma Bizzarri salva l’orgoglio e la porta due volte in un 1 minuto, prima sul cortissimo batti e ribatti di Kreijci, poi sull’ennesima botta di Viviani da fuori. Il primo tiro in porta del Pescara arriva a 2 minuti dal 90′ con Pettinari (subentrato per Benali al 20’st): affondo del giovane attaccante sulla sinistra, stop a liberarsi col tacco e mancino da posizione defilata che costringe Mirante a sporcarsi i guanti per chiudere sul primo palo. Il colpo della disperazione prima della fine del match.
Il triplice fischio arriva con la Curva Nord vuota e con l’assembramento di tifosi e forse dell’ordine all’esterno dello stadio, segno di una contestazione definitiva verso Oddo e la società. Difficile anche commentare una prestazione completamente vuota, indifendibile anche dall’alibi della dubbiosa espulsione. Sempre gli stessi errori condannano ancora una volta il Pescara al bottino vuoto e, adesso, dal tecnico campione del mondo ci si potrebbe aspettare anche le dimissioni, e non sorprenderebbe se la tifoseria tornasse a manifestare violentemente il proprio disappunto.