“A chi mi ha accolto come un figlio quando sono arrivato a 14 anni e mi ha fatto crescere a livello calcistico e a livello umano
A chi mi ha chiamato “capitano” quando mi incontrava, a chi ci fermava per strada e con un gesto d’affetto ci faceva sentire importanti
A chi ha lavorato e lavora con passione per la squadra pur restando dietro le quinte
A chi ha investito tempo e denaro e ha reso possibile una stagione dietro l’altra
A chi ha pianto di amarezza per la retrocessione con il Montorio e per le finali play off perse per due anni di fila, e a chi c’era nell’anno buio della salvezza nello spareggio a Morro d’oro, e a chi ha pianto di gioia a Pineto per il ritorno in Eccellenza
A chi ha percorso migliaia di chilometri in giro per l’Abruzzo raggiungendo anche i campi più lontani, a chi ha esultato per un play off vinto dopo aver tenuto testa alla guastafeste Teramo
A chi è arrivato fino in Toscana e può dire”io c’ero a Pistoia” e a chi ci ha aspettato fino a tardi per accoglierci come trionfatori al ritorno a casa, a chi ci ha seguito ad Anzio e a chi ci ha ringraziato nonostante la sconfitta
A chi ha fatto dell’amore per la maglia una ragione di vita e a chi sfida divieti e limiti pur di essere presente
Ai compagni e gli allenatori che si sono alternati, a chi dopo tanti anni di battaglie insieme considero come fratelli
A chi capirà, a chi anche non capendo rispetterà la scelta
A Mosciano, alla sua passione per il calcio e al suo amore per la squadra, augurando che presto si liberi da quell’alone di stupida gelosia tra concittadini che ha frenato e frena una realtà senza pari
Grazie e arrivederci”
Alberto Bianchini