Pescara (4-3-1-2): Bizzarri; Crescenzi, Campagnaro, Fornasier, Biraghi; Brugman (83’ Muric), Memushaj, Verre; Benali (73’ Cristante); Manaj (67’ Mitrita), Caprari. In panchina: Fiorillo, Pigliacelli, Vitturini, Zuparic, Coda, Bruno, Aquilani, Muric. Allenatore: Massimo Oddo.
Chievo (4-3-1-2): Sorrentino; Frey, Spolli, Dainelli, Gobbi; Castro, Radovanovic, Hetemaj; Birsa (80’ Birsa); Floro Flores (63’ Meggiorini), Inglese (90′ Parigini). In panchina: Seculin, Bressan, Sardo, Cesar, Gamberini, Costa, De Guzman, Izco, Pellissier. Allenatore: Rolando Maran
Reti: 75’ Meggiorini, 85’ Inglese
Arbitro: Gianluca Manganiello di Pinerolo (Pegorin-Di Vuolo/Di Liberatore/Doveri-Ros)
Ammoniti: Frey, Spolli, Brugman
Il Chievo non smentisce la propria fama di minaccia su calcio inattivo: già al 2’ Castro incorna da calcio d’angol, alto sopra la traversa, poi ci riprova al 6’, mettendola fra le mani di Bizzarri; quindi all’8’ va Spolli, in scioltezza a staccare di testa, fuori di poco. Un avvio confuso per il Pescara: all’11’ il primo erroraccio di Biraghi, partono in triangolo Floro Flores e Castro, che si spaventa del rientro di Crescenzi e la passa comodamente a Bizzarri con un tiro improbabile dal limite. Pochi secondi doposbaglia anche Campagnaro, costringendo Fornasier all’intervento border-line per fermare sul nascere la fuga di Floro Flores. La squadra di Oddo si risveglia al 13’ grazie a una verticale Verre che manda Manaj sulla destra dell’area a sparare col destro, Sorrentino la smanaccia sopra la traversa. Il baricentro biancazzurro si alza ufficialmente dopo il quarto d’ora: Verre la mette sul fondo da posizione defilata al 16’, poi, dopo un minuto, spalle alla porta, la piazza dalla lunetta per il tiro in corsa di Caprari che Sorrentino blocca a terra. E’ l’ex romanista, al 18’, a inventa un’altra verticale magica per Manaj che tenta lo sesso colpo precedente ma viene murato da Frey. Al 22’ Memushaj finta su Radovanovic e rientra dalla sinistra dell’area per crossarla sul palo opposto, salta anche Manaj mancando la deviazione di testa ma la palla sfila di poco lontana dall’incrocio. A rovinare l’ottimo momento ci si mette Verre, al 36’, con un leziosismo che gli fa perdere palla fuori dalla propria area e Inglese approfitta per penetrare e concludere e centra l’esterno della rete, con Bizzarri inevitabilmente fuori tempo nell’intervento disperato. I clivensi rialzano la testa sul finale di tempo, con una ripartenza fulminea di Birsa portata a conclusione da Floro Flores, ma Crescenzi c’è e chiude la diga sui 15 metri. Il Delfino risponde con una triangolazione che porta Manaj a tagliare nello specchio, Sorrentino intuisce e lo anticipa in uscita rasoterra. L’albanese ha altre due occasioni prima dell’intervallo, entrambe su corner, ma viene puntualmente anticipato sul colpo di testa da Frey: sorvegliato speciale.
Secondo tempo che parte con gli adriatici ancora in attacco: episodio da moviola al 7’, con Manaj che conclude di testa sul traversone di Biraghi, la palla punta il palo vicino ma viene intercetta dalla mano di un difensore, tocco giudicato involontario dall’arbitro. Costante la pressione pescarese, il Chievo soffre la rapidità: Biraghi rientra lungo la linea di fondo al 15’st e cerca l’angolino basso, Sorrentino non si lascia superare e bracca il pallone al suolo. Sale il numero degli errori e scende la noia sull’Adriatico, Maran cerca nuovi spunti con l’inserimento di Meggiorini per Floro Flores; obbligato, invece, il cambio Mitrita-Manaj al 22’st per la distorsione alla caviglia rimediata dall’Albanese. Stavolta, però, la mossa azzeccata è quella del tecnico gialloblu: al 30’ st, Memushaj perde palla con il Pescara in uscita, forse colpito scorrettamente, il Chievo riparte, Birsa scavalca la difesa con un loob lungo, Meggiorini entra dalla destra dell’area e non lascia scampo a Bizzarri con destro radente. 0-1. Incisivo solo a sprazzi, il Pescara non riesce a smettere di sbagliare, così come Oddo non sembra riuscire a risolvere l’empasse: dopo Cristante per Benali, al 38’st mette dentro anche l’esordiente Muric per Brugman, alla caccia del finale a trazione offensiva, ma la concentrazione sfuma definitivamente. Il Pescara sale tutto per battere un corner, Sorrentino respinge, la difesa spazza e lancia il contropiede solitario per Inglese che, con una passeggiata, infila Bizzarri per lo 0-2 finale. Campagnaro la devia dentro al 3′ di recupero, su punizione di Caprari, ma è offside e la rete risulta nulla, come il cambio d’impostazione tentato da Oddo.
Settare l’attacco con la punta di ruolo non solo non è servito a dare la prima vittoria sul campo, ma ha anche tolto al Pescara la bellezza di gioco che l’ha contraddistinto fin qui. La curva fa uscire i delfini tra gli applausi ma i cori della Nord, adesso, invocano la salvezza: il segnale di un ridimensionamento di prospettive è definitivo.