Il Teramo è micidiale: il tris di Canistro è sinonimo di fuga

mario_ortaAlla vigilia, quella di Canistro era una gara molto temuta da tutto il clan biancorosso. I rovetani, che nel mercato di riparazione si erano rafforzati con gli innesti di tre giocatori provenienti dai professionisti (Berardi, Masini e Poziello), non più di quattordici giorni or sono erano riusciti a bloccare sul nulla di fatto niente meno che il Rimini.

Il Teramo, invece, passa con autorità 3-0 in Valle Roveto ed allunga a tre la striscia di vittorie consecutive, lanciando un chiaro messaggio all’inseguitrice romagnola: i biancorossi sono lassù meritatamente e vogliono rimanerci fino alla fine. Prima dell’inizio, mister Cifaldi riesce a recuperare in extremis Borrelli e Scartozzi: gli unici assenti, oltre ai lungodegenti Colacioppo e Bolzan, sono gli influenzati Gattari e Russo, sostituiti da D’Eustacchio e Gabrieli. Dall’altra parte, mister Roberto Sorrentino, che presenta fin dall’inizio il neoacquisto Bellucci, schiera un 4-3-3 che vede Ivano Sorrentino punta centrale, sostenuto sulle fasce da Poziello e Masini. L’avvio dei rovetani sembra promettere subito bene: i padroni di casa, infatti, nei primi dieci minuti creano diversi pericoli dalle parti di Farò. Il più guizzante dei padroni di casa è proprio Ivano Sorrentino, che impegna l’estremo biancorosso per ben tre volte: se nelle prime due è bravo il portiere teramano a sventare i pericoli, nella terza occasione è il guardalinee a salvare la squadra di Cifaldi, ravvisando una posizione irregolare del nove di casa, che aveva ribadito in rete una corta respinta del portiere su tiro incrociato di Poziello (all’8’). Il pericolo fa capire ai biancorossi che è ora di alzare i ritmi della partita: a suonare la carica ci pensa Gambino il quale, su servizio in profondità di Borrelli, incrocia la conclusione dal limite dell’area, con Bellucci chiamato alla deviazione in tuffo. La difesa di casa, lenta ed impacciata, si lascia spesso infilare dai lanci lunghi dei centrocampisti biancorossi: proprio su un lancio in profondità di Scartozzi, Orta elude il fuorigioco della formazione di casa, anticipa Bellucci e, da posizione defilata, insacca a porta praticamente vuota. Nona sinfonia personale di SuperMario, “Inno alla gioia” per il rumoroso pubblico biancorosso accorso nella Marsica (al 18’). Mister Cifaldi, pregustando l’impresa, rivede l’assetto tattico della propria squadra, schierandosi con un 4-2-3-1 che vede Gambino come punto di riferimento in avanti: proprio l’attaccante di Raffadali al 21’ in contropiede sfiora la seconda marcatura, con l’estremo di casa che si salva in qualche modo evitando la capitolazione. L’occasione però è solo il preludio del raddoppio che arriva puntuale un minuto dopo, con Borrelli che estrae dal cilindro un gol da cineteca: il fantasista approfitta di un errato rinvio di Bellucci, controlla di petto e, da quaranta metri, lo beffa con un pallonetto di prima intenzione degno della Serie A. La squadra di casa, colpita nel morale da un uno-due terrificante, accenna una reazione abbastanza sterile: l’unico vero pericolo, infatti, lo crea Ivano Sorrentino il quale, su cross di Berardi, di testa colpisce la traversa a Farò battuto. La sfera torna in campo, dove Masini in mezza rovesciata alza sopra la traversa (al 27’). Il Teramo, però, è squadra di rango e, con le sue improvvise e rapide verticalizzazioni, crea sempre pericoli alla incerta retroguardia di casa: prima Costa Ferreira, con un tiro dai venticinque metri (al 43’), poi Gambino in avvio di ripresa (al 46’) vanno vicini al bersaglio grosso. I biancorossi, con il passare dei minuti, arretrano il baricentro badando a controllare il punteggio: i padroni di casa tentano di riaprire risultato e contesa, ma il forcing non sortisce effetti, grazie agli interventi di Farò sui tiri di Sorrentino (deviazione in corner su tiro da posizione ravvicinata, al 61’) e di Poziello (punizione dal limite alzata sopra la traversa, al 67’). L’attacco atomico della squadra di mister Cifaldi non scherza, così prima Orta centra una clamorosa traversa da due passi (su invito di Di Paolo, al 72’) poi è Arcamone all’80’ a siglare il tris approfittando dell’ennesimo errore in uscita di un Bellucci disastroso: 3-0 e partita praticamente chiusa. La punta argentina avrebbe anche l’opportunità di arrotondare ulteriormente il punteggio ma fallisce in modo clamoroso a porta vuota: i padroni di casa, invece, generosamente cercano il gol della bandiera sfiorato prima da Bisegna (traversa all’88′) poi da Sorrentino (Farò devia in angolo al 90’). Al triplice fischio del signor Ghersini di Genova, tifosi biancorossi in estasi mentre dagli spogliatoi teramani si sentono cori di esultanza per una vittoria fondamentale nella corsa al professionismo.

 

LUCO CANISTRO-TERAMO 0-3

MARCATORI: 18’Orta, 22’Borrelli, 80’Arcamone

LUCO CANISTRO: Bellucci, Di Stefano, Mariani (46‘Zazzara), Pomponi, Antonelli, Tarquini (75‘Morelli), Masini, Coppola (71‘Bisegna), I.Sorrentino, Berardi, Poziello. A disp: Perez, Lusi, Ciaprini, Marangon. All: R.Sorrentino

TERAMO: Farò, Lenart, D‘Eustacchio, Scartozzi, Ianni, Gabrieli, Costa Ferreira (55‘Di Paolo), Cerchia, Orta (79‘Lorusso), Borrelli, Gambino (64’Arcamone). A disp: Savietto, Bontà, De Lucia, Raimondo. All: Cifaldi

ARBITRO: Davide Ghersini di Genova (Menicocci e Guglielmi di Albano Laziale)

NOTE: Ammoniti Pomponi, Di Stefano nel Luco Canistro, Scartozzi e Gabrieli nel Teramo. Angoli 11-4 per il Luco Canistro. Spettatori 600 circa, di cui 150 provenienti da Teramo. Rec. 1’+3’.

Francesco Graduato

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