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Il Pescara-baby vince ad Avellino: il Delfino torna terzo

Avellino (4-­4­-2): Frattali, Pisano (77’ Pucino), Rea, Chiosa, Visconti (46’ Sbaffo) Biraschi, Arini (66’ Paghera), D’Angelo, Insigne, Castaldo, Mokulu. In panchina: Offredi, Nica, Tavano, Joao Silva, D’Attilio, Bastien. Allenatore: Dario Marcolin.

Pescara (4­-3-­2-­1): Aresti, Vitturini, Fornasier, Mandragora, Ventola, Verre (84’ Selasi), Bruno, Memushaj, Pasquato (70’ Acosta), Lapadula, Caprari (70’ Mitrita). In panchina: Fiorillo, Verde, Cocco, Diamoutene, Cappelluzzo, Milillo. Allenatore: Massimo Oddo.

Reti: 34’ Caprari, 49’ Castaldo, 61’ Lapadula, 75’ Mitrita

Arbitro: Davide Ghersini di Genova (Tolfo-D’Apice)

Ammoniti: Castaldo, Chiosa, Bruno

Il Pescara va ad Avellino per cercare continuità dopo la ritrovata vittoria contro il Como, ma Oddo ripiomba in piena emergenza e schiera una sfilza di giovanissimi in campo: esordio assoluto in B per il classe ’97 Ventola, Pasquato vince il ballottaggio con Verde per assistere Lapadula e Caprari. Per gli irpini, Marcolin preferisce D’Angelo al più quotato Paghera per far trio con Insigne e Rea.

Si parte con l’inzuccata di Mokulu, tosto ad incornare all’8’ Mokulu ma la mette di poco a lato. Una falsa partenza dei biancoverdi, smentita al 13’ dal sinistro improvviso di Pasquato da fuori che taglia l’area in diagonale e sfila davanti al palo alla sinistra di Frattali. I ritmi rimangono non elevatissimi, ma è la compagine biancazzurra a mostrarsi sempre più aggressiva: insistente l’azione al 21’ del coro Pasquato-Lapadula-Caprari, conclusa dalla botta acuta di Memushaj e ben respinta da Frattali. L’Avellino si desta e risponde subito con Castaldo che si porta al cross spiovente, in mezzo la sponda di Insigne per Mokulu che, anch’esso di testa, testa allunga in mezzo per Visconti che accorre ma non arriva in tempo per insidiare Aresti. La svolta arriva al 34’: verticalizzazione di Mandragora dalla mediana, Lapadula con un bacio di prima e spalle alla porta, allarga a memoria dalla lunetta sulla sinistra per Caprari, il migliore dell’avvio, che entra a piccoli passi in area, se l’aggiusta con la suola destra e piazza la sfera a filo del palo opposto senza lasciare scampo a Frattali. 0-1. La coppia del goal del Delfino va di nuovo in rete dopo 3 minuti, ma a Caprari viene fischiato un off-side abbondantemente regolare da Ghersini che vanifica l’azione a tamburo battente degli adriatici. Ci riprovano, a parti invertite, nel primo dei minuti di recupero, ma Lapadula va a vuoto in area piccola nel tentativo di girare al volo; una supremazia biancazzurra che rischia di sgretolarsi sul successivo contropiede di Insigne che manda Pisano al traversone dalla destra, suggerimento ottimo in area piccola ma Aresti, con un intervento coraggioso, anticipa il tentativo di Castaldo di deviare in spaccata, e all’intervallo si va con gli ospiti avanti.

Mister Marcolin corre ai ripari e inizia la ripresa col cambio Sbaffo-Visconti e riesce a svegliare i suoi che, al 4’st, trovano il pareggio con una bomba di Castaldo, imbeccato sui 20 metri dal filtrante raso terra di Insigne. 1-1. Sorpresa in ritardo dopo un ottimo primo tempo, la retroguardia pescarese rimane sbigottita e sfiora la frittata al 7’st: D’Angelo se ne va sul fianco destra dell’area a suon di tunnel e, dal fondo, la mette sui piedi di Mokulu che, da zero metri, cerca il numero di tacco e sfiora il secondo palo. Annaspa dietro ma rimane desto in avanti il Delfino che, al 11’st, si riaffaccia in avanti impostando sulla porzione centrale con Memushaj per Verre che spara forte dai 30 metri ma trova il controllo in due tempi di Frattali. Il segnale non tradisce la reazione e, un minuto dopo, il Pescara torna in vantaggio: Memushaj getta l’amo in area con il mulinello calibrato al millimetro e pesca Lapadula, avvantaggiato dall’imprecisione di Chiosa sulla traiettoria, e con la testa l’ex Teramo segna il suo 21esimo goal in stagione. 1-2. Il match diventa equilibrato ma votato bipolarmente all’attacco, l’Avellino non molla e sale sugli scudi, D’Angelo costringe Aresti a un primo miracolo al 21’st con un tiro violento e basso, l’estremo difensore si distende in controtempo e riesce a mettere in angolo una palla già destinata alla rete. Gli abruzzesi, al contempo, non smettono di attaccare e Caprari, al 23’st manca di poco la traversa, ma al 24’ st Castaldo serpeggia per portarsi al cross, poi Mokulu, di testa, chiama Aresti al colpo di reni per miracolare nuovamente in corner. Oddo non sopporta la sofferenza e cambia, in un colpo solo, Acosta per Pasquato e Caprari per Mitrita, e azzecca l’ennesimo jolly: al 29’ st Verre arriva al tiro e trova la respinta di Frattali, sulla ribattuta Ventola è lesto a rimettere dietro per il neo-entrato Mitrita che fa passare il piattone sotto le gambe Pisano, Frattali è spiazzato e può solo toccare con la punta del piede la palla che termina in rete. 1-3. Lo score sembra definitivo ma al 78’ i lupi d’Irpinia tenatno ancora di recuperare con Sbaffo, innescato dal fondo destro da Castaldo, ma Aresti è insuperabile e respinge anche la conclusione dai 15 metri. L’entusiasmo sospinge i ragazzi di Oddo che sfiorano il poker sul rovescio di fronte, con Memushaj aiutato da una deviazione fortuita nell’incunearsi al tiro dalla destra, anche Frattalli si mostra Felino e riesce a smanacciare il pallone sul fondo nonostante la sorpresa. Le emozioni non scemano nemmeno al 42’st, quando Insigne cerca il sinistro a giro che sfiora il “sette”. Con lo stadio infuocato dai tifosi campani indignati, la squadra di Marcolin perde la testa e fa volare calcioni, ma al triplice fischio è comunque il Pescara in versione baby ad espugnare il Partenio.

Se era la formazione più giovane dell’anno a preoccupare alla vigilia, le nuove leve arruolate da Oddo portano il Delfino alla seconda vittoria di seguito dopo un lungo periodo buio con una prestazione maiuscola e riportano i biancazzurri al terzo posto, almeno per una sera. Niente male per delle riserve di terza fila.