Roseto Doppietta del Team Go Fast. La squadra di Andrea Di Giuseppe centra la seconda vittoria stagionale. Stavolta i rosetani conquistano la Gran Fondo Masciarelli di 110 km. Merito di uno spericolato Manuel Fedele (vedi foto Di Fabio). Sprezzante del rischio, il pescarese si getta nell’ultima discesa e vince tra gli applausi del pubblico di casa. Per la cronaca il “pitbull” del Team Go Fast s’impone davanti a Romolo Gentile, Velosprint Bitonto e Alessandro D’Andrea, Studio Moda.
IL PIU’ COMBATTIVO, ALESSANDRO D’ANDREA
1) Alessandro, com’è andata la gara?
– Abbastanza nervosa a causa dei continui tentativi di fuga.
2) Può descrivere il percorso?
– Impegnativo: i sali e scendi hanno indurito le gambe. Le salite poi erano brevi e venivano affrontate ad una velocità sostenuta. A metà corsa il garmin segnava una media di oltre 40 km/h.
3) Quanti eravate al comando?
– Il plotone di testa era composto da 25 corridori.
4) Dove si è deciso il tutto?
Sull’ultima asperità a Bucchianico. Appena dopo lo scollinare Manuel Fedele si è lanciato in discesa. Dietro di lui, staccato di qualche metro, c’era Romolo Gentile. Entrambi avevano un centinaio di metri di vantaggio.
5) Com’è finita?
– Gli ultimi 5 km di gara ho cercato un accordo con altri partecipanti. Insieme abbiamo organizzato l’inseguimento riuscendo a diminuire lo svantaggio. Ai meno 500 dallo striscione d’arrivo ho provato a riavvicinarmi. Con una lunga volata ho guadagnato parecchio terreno dai battistrada terminando a venti secondi dal vincitore. Manuel Fedele però è stato più bravo e a lui vanno i miei complimenti.
6) E’ soddisfatto di questo podio?
– Considerato che stiamo a inizio stagione direi proprio di si. Grazie a questo terzo posto ho vinto comunque la categoria tra gli M2.
IL VINCITORE MANUEL FEDELE
1) Manuel una vittoria di prepotenza la sua?
– Direi più di squadra: grazie al sostegno dei miei compagni che sono riuscito a vincere.
2) Anche stavolta il Team Go Fast ha svolto un buon lavoro, è così?
– Certo. Dal primo all’ultimo tutti hanno controllato la gara senza lasciare nulla al caso.
3) Come mai ci ha provato in discesa sul finale?
– Conoscevo bene il percorso. Sapevo che in quel tratto avrei potuto fare la differenza sfruttando le mie doti da finisseur oltre che come discesista. Diciamo che la mia è stata una tattica premeditata.
4) Non ha avuto paura di rischiare?
– No. In discesa sono sempre andato molto forte e so come gestire il mezzo.
5) Quanto ci ha creduto?
– All’inizio prima di scollinare il gruppo era abbastanza lontano. Poi si è avvicinato molto e non ero così sicuro di potercela fare. Ma quando ho capito che era andata, ho tirato un sospiro di sollievo alzando le braccia al cielo.
6) In quale punto si è staccato l’altro che era con lei?
– Qualche metro prima di affrontare la discesa. Ho visto che era in affanno e così sono partito lasciandolo sul posto.
7) Dopo il successo di Fermo a chi dedica questo secondo traguardo?
– Al Team Go Fast e al presidente Andrea Di Giuseppe.
LA PAROLA ALL’ORGANIZZATORE PALMIRO MASCIARELLI
1) Masciarelli, è giusto dire buona la prima?
– Considerato che si è trattato di una prova d’inizio stagione sicuro. Tra l’altro si è svolta in concomitanza con la Gran Fondo di Terni. Per cui sono contento dei 400 iscritti accorsi da molte zone del centro Italia.
2) Come è nata l’idea di realizzare la Gran Fondo di Pescara?
– Dal fatto che Pescara è una meravigliosa Città con luoghi che fanno invidia. L’idea si è sviluppata tramite l’ausilio del Presidente del Pescara Calcio, l’Assessorato allo sport e all’ambiente del comune di Pescara. Dal Presidente della Camera di Commercio e dall’Ente Porto di Pescara.
3) Ci sono state difficoltà organizzative?
– I permessi. Il prefetto non ha creduto molto in questo progetto e così ho avuto del filo da torciere. Tuttavia la manifestazione si è svolta in totale sicurezza grazie alla protezione civile, moto staffetta, carabinieri e polizia.
4) Da adesso in poi l’obiettivo sarà quello di trasformare l’evento in una classica del ciclismo amatoriale?
– Certo. Pescara ha tutte le carte in regola per diventare una Città simbolo del ciclismo.
Paolo Cosenza.