Pescara, Edmondo non lascia il Delfino

PescarastemmaPescara. Voci che si rincorrono. Caldora va, questo è certo, Edmondo va? Resta? Che succede al Pescara? Oggi la conferma/smentita del Gruppo: Antonio Edmondo resta nella Pescara Calcio, insieme alla sua quota.
Al fine di ricondurre nel suo alveo naturale il fiume di voci, non proprio attendibili, che circolano con insistenza nell’ambiente intorno al sodalizio calcistico Delfino Pescara 1936, il gruppo Edmondo ribadisce di non aver mai affermato di dismettere l’impegno economico ed operativo all’interno della società biancazzurra”, esordisce così la nota di Edmondo, che spazza via le voci ventilate e concede un sospiro di sollievo ai tifosi. La posizione è ben diversa da quella di Deborah Caldora, che a causa di malumori di lunga data proprio ieri ha ufficializzato la sua uscita dalla dirigenza bianco-azzurra: “Nella compagine societaria, infatti, sono presenti imprenditori con i quali questo gruppo intrattiene  da anni  ottimi rapporti umani e professionali. A tal fine è bene ricordare che  La Edmondo costruzioni, fin dai primi momenti, ha condotto la tessitura  di questa preziosa tela, insieme al dottor Giuseppe  De Cecco,  che ha dato vita a questa cordata e rilevato il Pescara dal fallimento”, prosegue il vice presidente.
Malumori no, incomprensioni pregresse si, ed Edmondo ci tiene a puntualizzare: “Nel corso della stagione calcistica appena trascorsa il gruppo che mi onoro di guidare, a più riprese, si è premurato di chiedere alla dirigenza del club calcistico, diverse volte e sempre per iscritto, se avesse versato le quote patrimoniali destinate alla ricapitalizzazione. Un silenzio che si è trascinato fino allo scorso 25 giugno quando il CdA, alla presenza del collegio sindacale, ha comunicato che alcuni soci, circa 4/5 quotisti,  risultavano morosi rispetto alle quote sottoscritte e richiamate”. Da qui un’azione determinata del Gruppo: “Preso atto delle morosità il Gruppo Edmondo ha diffidato il consiglio di amministrazione a prendere opportuni provvedimenti, tra cui anche il riallineamento della garanzie fideiussorie facenti capo a ciascun quotista. La descritta situazione, assolutamente rilevante sul piano finanziario, determina di fatto che chi ha  il controllo quote del 10 % (dieci) circa, come nel nostro caso, garantisce per quote di molto superiori che appartengono ad altri”.
Allarme rientrato, Edmondo non lascia: “Non esiste, pertanto, nessun ‘caso Edmondo’ né  intenzione di ‘fuga’ dalla società calcistica. La sua posizione va letta, invece, come uno stimolo a far funzionare meglio la macchina operativa del sodalizio Delfino Pescara 1936 e mantenere equilibrati i rapporti di forza”; o se dovesse lasciare, lo farebbe del tutto: “E’ giusto, comunque, sottolineare che, nel caso la compagine societaria dovesse mai decidere di lasciare, abbandonerebbe del tutto il progetto  Pescara Calcio senza residue quote di partecipazione né dirette né indirette”, prosegue la nota.
E, in conclusione, Edmondo sgombra il campo da eventuali misteri: “L’assenza, poi, del Gruppo Edmondo nell’ultima assemblea, non sottende nessun mistero: per garantire l’iscrizione al Campionato, cosa tra l’altro egregiamente fatta, era  irrilevante la  presenza del Gruppo”.

Daniele Galli

 

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