Pescara show contro l’Avellino: magia di Caprari nell’anticipo

Pescara (4-3-1-2): Fiorillo; Zampano, Fornasier, Zuparic, Crescenzi; Memushaj, Mandragora (72’ Torreira), Verre; Benali (80’ Valoti); Caprari (92’ Cocco), Lapadula. In panchina: Aresti, Fiamozzi, Mignanelli, Selasi, , Mitrita, Sansovini. Allenatore: Massimo Oddo.

Avellino (4-3-1-2): Frattali; Nica, Biraschi (22’ Giron), Chiosa, Visconti; Arini, Jidayi, Gavazzi (61’ Zito); Bastien (53’ Insigne); Mokulu, Trotta. In panchina: Offredi; Nitriansky, Petricciuolo, D’Angelo, Insigne, Soumarè, Napol. Allenatore: Attilio Tesser.

Reti: 38’ Memushaj (rig), 51’ Verre, 62’ Zito, 78’ Caprari, 88’ Mokulu

Arbitro: Riccardo Ros di Pordenone (Gori-D’Apice)

Ammoniti : Jidayi, Mandragora, Zuparic, Mokulu, Crescenzi, Torreira, Cocco

Rilanciato dalla vittoria di Como, il Pescara cerca la vittoria interna contro l’Avellino nell’anticipo del venerdì sera: irpini ben lontani da quelli che l’anno scorso sfiorarono la promozione e con la difesa tra le peggiori di categoria, ma Oddo ormai sa che non può sottovalutare nessuno. Anche per questo lustra la formazione con Fornasier e Zuparic davanti a super-Fiorillo, in mediana rientra Mandragora con Memushaj e Verre, Benalì a supporto della coppia formata da Caprari e da bomber Lapadula. I lupi di Tesser, invece, promettono battaglia con Trotta e Mokulu.

I biancazzurri partono subito bene la difesa molle, già dopo 4 minuti: Benali sale al galoppo centralmente, allarga a sinistra per Verre che taglia tutta l’area di rigore con un radente mancino, Lapadula sbuca in scivolata in mezzo alla retroguardia e arriva alla deviazione in spaccata sul palo opposto ma manca la rete di un nulla, con il portiere Frattali già battuto dallo scambio fulmineo. Il dettame di Oddo è quello di pungere l’Avellino sul nervo scoperto, la difesa fragile, e al 17’ è Memushaj ad andare al pressing agguerrito su Nica sul limite dell’area costringendolo al retropassaggio al portiere, ma i due non si intendono e il capitano del Pescara si va a prendere il pallone fin dentro l’area piccola, riesce anche a tirare ma l’intervento temerario del portiere devia sul fondo. La classe di Lapadula si mostra anche in fase d’impostazione: al 26’ illumina dalla trequarti con l’esterno e manda Benalì alla cavalcata in campo aperto, il libico brucia Giron (entrato al 22’ per Biraschi) e va al tiro dai 12 metri, ma Frattali legge bene e rintuzza la conclusione. La partita si fa maschia per i campani, che cercano di colmare il gap tecnico con le cattive maniere: fermato fallosamente da Arini lo scambio tra Lapadula e Caprari alla mezzora, sulla zolla dai 25 metri va l’ex romanista che la batte a girare mezzo metro sopra la traversa. Discontinuo e farraginoso quello biancoverde, ampio e pulito il fraseggio largo del Pescara: quello al 37’cross si chiude con il cross dal vertice sinistro dell’area di Crescenzi, Chiosa la mura pallavolisticamente ed è calcio di rigore; Memushaj si incarica del penalty e trasforma con una sassata di destro che gela Frattali. 1-0. Un forcing continuo quello degli adriatici, che fino all’intervallo attaccano su più fronti, ma per la prima frazione decide il goal dal dischetto.

La ripresa parte con gli stessi 22 e lo stesso trend: Pescara che attacca, Avellino che contiene al limite del regolamento e dopo 4 minuti si sfiora la rissa. Ad aver la meglio, però, è la tecnica biancazzurra e al 6’st è Verre, invitato da un caparbio Caprari che sradica la palla da un avversario in ripartenza, sfonda in area a suon di finte su Nica e la spedisce in porta con un mancino secco e diagonale. 2-0. Tesser reagisce mettendo in campo Insigne per Bastien, e il “fratello d’arte” manda subito Trotta alla prima conclusione impegnativa del match per Fiorillo. Ma la classe del Pescara rimane superiore: c’è anche un velo di Benalì nel tracciante di Memushaj che chiama Zampano al tiro in corsa al 10’st, largo di pochissimo dalla porta bersagliatissima di Frattali. Il tecnico ospite si gioca la terza sostituzione allo scoccare dell’ora e azzecca il cambio Gavazzi-Zito: grande merito di Trotta al 17’st nel proteggere un campanile al centro dell’area pescarese, Zampano la respinge male e il neo-entrato la scaglia in rete senza pensarci troppo, approfittando delle tante maglie a coprire la visuale di Fiorillo. 2-1. La risposta di Oddo è Torreira per Mandragora, ma rischia il cambio obbligato del portiere ché viene colpito involontariamente con un calcio in faccia da Fornasier, ma Fiorillo resiste stoicamente nonostante una copiosa emorragia dal naso. E a spegnere le brevi speranze di recupero avellinesi ci pensa Caprari con un goal capolavoro al 33’st: controllo sulla lunetta sul cross di Crescenzi dalla sinistra per calciare da fermo col destro, disegnando un arcobaleno che colora l’incrocio dei pali lasciando di sasso Frattali e facendo esplodere l’Adriatico. 3-1. La prodezza fa volare l’entusiasmo di tutto il Pescara, Lapadula cerca pari gloria ma la sfiora soltanto in due occasioni ravvicinate, murato da un miracolo di Frattali sulla prima incursione in area piccola, mancante di pochi centimetri nell’inzuccata si lancio dalla bandierina poi. Gara tanto bella quanto “pazza”, con l’Avellino che accorcia nuovamente al 44’st su un’azione da flipper in area pescarese: Trotta inzucca una volta su un pallone spiovente, Fiorillo rimbalza come una molla e compie il miracolo a una mano sulla linea, sulla ribattuta arriva Mokulu che incorna nuovamente, in mezzo alla difesa ballerina, e stavolta il portiere è fuori causa. 3-2. Ben 7 i minuti di recupero per un lungo stop dovuto a un infortunio di Fiorillo, Oddo butta nella mischia Cocco per l’esausto Caprari, ma è Verre a sfiorare la rete su corner al 92’. Per tenerla lontano da Fiorillo, il Delfino attacca forsennato e Memushaj, al 95’, chiama Frattali al volo per smanacciare sopra il legno traverso una botta velenosa dalla distanza, ultimo atto di una partita spettacolare.

Uno show sotto tutti i punti di vista, quello del Pescara: gioco divertente, reti magnifiche e thriller fino alla fine con le immancabili distrazioni difensive. Nonostante gli svarioni, la squadra di Oddo non ha mai rischiato la sconfitta ed è tornata ad essere quella che deve essere: protagonista dall’inizio alla fine, dalla trama avvincente e dal copione offensivo fitto e mai sottotono. Al mattatore Lapadula si aggiunge, ora, un Caprari che mira a rubargli la scena da star: tanta roba per i tifosi, tanto di guadagnato per la classifica, che con 24 punti vede i biancazzurri al momentaneo quarto posto. Sipario, fino al prossimo show di venerdì sera a Cesena.

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