Chieti. Trieste porta dell’est, Trieste città di frontiera, Trieste città delle piazze più belle d’Italia, Trieste città di cultura, Trieste città del basket. Trieste città natale di Cesare Rubini e Gianfranco Pieri, campioni straordinari ed iniziatori del movimento cestistico italiano.
Qui, è storia recente, amaramente indimenticabile fu l’ultimo dei cinque incontri di playoff giocati nella stagione 2011-12, qui svanì per un soffio la promozione in A2. Dopo tre anni si torna a rinverdire la storia, ospitando i rossi alabardati, che compongono uno dei roster più ambiziosi del torneo. La partenza dei triestini non è stata delle migliori, dopo la scoppola altisonante nella prima in casa con Verona, due nette vittorie casalinghe con Imola e Bologna ma anche due sconfitte esterne senza attenuanti a Mantova e con la derelitta Recanati. Il metodo di Eugenio Dalmasson, tecnico di lunga navigazione e da cinque anni a Trieste, non sembra ancora ben assimilato, soprattutto dai giovani Pipitone, Baldasso e Bossi. Per la verità anche veterani come Pecile, Prandini e Canavesi sono andati a fasi alterne, mostrando grande determinazione tra le mura del PalaRubini e una sconcertantefiacchezza morale in trasferta. L’americano Parks, tra tutti, è apparso il più costante mentre la guardia Zahariev, destinato ad un inedito derby “made in Bulgaria” con il nostro Ivan Lilov, si è più volte defilato in un ruolo da comprimario. Potrebbe essere una questione caratteriale come afferma proprio coach Dalmasson: “È facile fare i leoni quando abbiamo tremila persone dietro che ci spingono. Se siamo davvero leoni, dobbiamo esserlo ovunque, dentro e fuori casa. Invece in trasferta per adesso abbiamo un approccio completamente diverso rispetto al PalaRubini. E questo non mi piace, non è un segnale di maturità”. Buon per la Proger se questo accadesse anche al PalaTricalle, dove i triestini incontreranno una Proger determinatissima e avviata al pieno recupero dei lungo degenti. Vincere, dopo la sfortunata sconfitta con Brescia, diventa importantissimo se si vuole restare attaccati al vagone centrale della classifica.
Massimo Galli non fa proclami e si limita, come sempre, ad un’analisi lucida e circostanziata del lavoro svolto in settimana e degli avversari: “La lunga sosta di 12 giorni ci ha permesso di ricaricare le energie e soprattutto di recuperare una pedina fondamentale come Allegretti. Novembre è un mese da brividi, per noi è fondamentale vincere con Trieste, perché un calendario balordo ci costringerà ad affrontare in sette giorni tre trasferte consecutive ad altissimo coefficiente di difficoltà, come Roseto, Mantova e Ravenna, per chiudere il 29 in casa contro la supercorazzata Treviso. Non sarà comunque facile avere ragione di Trieste, che reputo una squadra ben allenata e con giovani molto interessanti. La squadra di Dalmasson attua una gran difesa, molto attenta e aggressiva. Dovremo quindi giocare con altrettanta aggressività e con il 100% della nostra determinazione per riuscire a batterli. Non ci sono altre vie”.
Allegretti, tornato al 100% della condizione, sprona i suoi alla massima determinazione per venire a capo di un avversario molto complicato: ”Trieste è davvero un avversario difficile, una squadra tosta, molto aggressiva e intensa sia in attacco che in difesa. Sarà una partita molto fisica, che dovremo affrontare con la massima concentrazione dal primo all’ultimo secondo. Partita comunque da vincere ad ogni costo, perché non possiamo concederci in questa fase di campionato nessun altro passo falso casalingo. Veniamo da una settimana di buoni allenamenti, affrontati con tutto il roster finalmente al completo. Personalmente posso dire di stare bene e di aver recuperato dall’infortunio al 100%. Sono pronto, come tutti i miei compagni, ad affrontare una vera battaglia”.
Se il confronto sarà aspro e combattuto, come tutto lascia credere, non mancherà di sicuro il sostegno dei tifosi. Se questa volta ci fosse anche un pizzico di fortuna non guasterebbe. Appuntamento a mercoledì 11 novembre alle ore 21.00. Vietato mancare!