Roseto degli Abruzzi. La società l’aveva comunicato già da tempo ma molti tifosi non ne erano al corrente, soprattutto alcuni disabili. Da quest’anno i bambini da tre anni in su ed i diversamente abili saranno costretti ad acquistare il biglietto per poter accedere alle partite del Roseto Sharks, anche se al prezzo ‘simbolico’ di un euro. Qualcuno l’ha scoperto soltanto ieri pomeriggio in procinto di fare l’ingresso al PalaMaggetti.
Questo ha scatenato la furia di alcune persone, che sui social network hanno lasciato una serie di commenti sui vari profili della società biancazzurra denunciando l’accaduto (si afferma che un paio di disabili non avrebbero potuto assistere alla gara non potendo o volendo pagare) ed invitando la società a cambiare immediatamente registro. In realtà pare che il sodalizio biancazzurro stia già pensando a modificare qualcosa fin dalla prossima gara casalinga, cercando di venire incontro alle famiglie.
Ma perché ci si è spinti a fare pagare bambini e disabili? La risposta data (o così è stata intesa da chi vi scrive) in una delle conferenze stampa di inizio stagione è che da quest’anno una normativa SIAE prevede che ogni persona che voglia assistere ad un evento sportivo debba essere necessariamente in possesso di un biglietto d’ingresso e questa avrebbe costretto la società rosetana a doverlo imporre proprio a tutti.
Le cose in realtà stanno diversamente. La normativa, che è stata voluta dallo Stato e non dalla SIAE (che si limita ad una funzione di controllo), non è appena entrata in vigore ma esiste dal 1972 ed obbliga sì a dotare chiunque di un ticket ma non vieta di distribuire un numero definito di biglietti ‘omaggio’.
Vale lo stesso discorso del cinema o del teatro, dove i bambini pagano regolarmente il biglietto (questo non impedisce quindi che facciano lo stesso per assistere alla partita) ma dove è anche possibile avere delle agevolazioni per avere un prezzo scontato o per entrare gratis, seppur con un normale cartoncino d’ingresso. Perciò l’errore è stato commesso in passato da chi permetteva di assistere ad un evento sportivo o ad uno spettacolo senza dotarli di un pass d’ingresso ma è sbagliato dire che debbano pagare per forza.
Riguardo alla disabilità, laddove viene dimostrato un handicap al 100% si è tenuti all’ingresso gratuito; in caso di invalidità parziale il discorso diventa più complesso e non è così facile per un responsabile di una biglietteria svolgere in pochi secondi il compito di una commissione di medici per stabilire la gravità di eventuali menomazioni o dei certificati che presentano al momento dell’ingresso.
Di certo ieri c’è stata un po’di confusione al riguardo, ma si trattava anche della prima partita stagionale e qualche inconveniente può capitare. La società è tenuta a prendere in considerazione (e stando ai primi rumors sta cercando di porre dei correttivi) il malcontento di questi tifosi ed a chiarire un pochino meglio come stanno le cose ma è anche vero che a volte non è sempre corretto buttarsi a spron battuto contro chi è chiamato ad un compito non facile.