Pescara (4-3-1-2): Fiorillo; Zampano, Fornasier, Zuparic, Crescenzi; Torreira (73’ Selasi), Mandragora, Verre; Valoti (53’ Caprari); Cocco (64’ Campagnaro), Lapadula. In panchina: Aresti, Fiamozzi, Benali, Mitrita, Forte, Cappelluzzo. Allenatore: Massimo Oddo.
Cagliari (4-3-1-2): Storari; Balzano, Krajnc, Capuano, Pisacane; Dessena, Di Gennaro, Deiola (58’ Fossati); Joao Pedro; Melchiorri (79’ Sau), Cerri (61’ Farias). In panchina: Cragno, Murru, Salamon, Barreca, Barella, Tello. Allenatore: Massimo Rastelli
Reti: 52’ Lapadula
Arbitro: Fabio Maresca di Napoli (Del Giovane-Belluti)
Espulso: Di Gennaro
Ammoniti: Verre, Balzano, Zuparic, Di Gennaro, Dessena, Zampano, Pisacane, Lapadula, Farias
Dopo 3 pareggi e la vittoria gettata alle ortiche in casa del Vicenza, il Pescara di Oddo deve riscattarsi vincendo ma deve ospitare l’ostico Cagliari, ancora imbattuto in stagione e “corazzato” per vincere il campionato a mani basse. Ad aumentare la tensione all’Adriatico c’è il fattore ex: tra i sardi di Rastelli, oltre Balzano e Capuano, ci sono Salamon e Melchiorri, accusati di tradimento nei confronti della maglia alla quale avevano promesso fedeltà. Il difensore si parcheggia in panchina, mentre la punta viene schierato insieme a Cerri. Il tecnico pescarese, invece, recupera Crescenzi e può finalmente avere a disposizione Campagnaro, ma lo tiene fuori dall’undici iniziale, confermando Zuparic e Fornasier nella formazione trainata da Cocco e Lapadula.
Si conferma anche l’avvio a tavoletta della squadra di Oddo, che in soli 3 minuti va già in porta: Joao Pedro sbaglia sulla trequarti, Lapadula è un vero falco nei recuperi in zona e ne approfitta per lanciare Cocco sulla sinistra dell’area ma, a 5 metri dalla rete, spara addosso al portiere Storari, aiutando l’ex juventino a rifugiarsi in calcio d’angolo. La partenza del Delfino rimane buona, continue le sovrapposizioni di Verre e Valoti per far girare la palla, tanti i cross messi dentro da Zampano ma la difesa sarda è sempre pronta a sgombrare l’area. Quando Valoti, al 27’, riesce a trovarla sbilanciata e mette Cocco di nuovo davanti a Storari l’ex Vicenza liscia completamente il tocco e si mangia la seconda conclusione facilissima. Per cercare di scomporre la solidità dei padroni di casa con i lanci in profondità: al 31’ Melchiorri va in fuga sulla destra dell’area e accentra per Cerri, recuperato in extremis da Zampano prima della conclusione. Dopo lo smacco iniziale, i rossoblu cominciano a farsi sempre più pericolosi, arrivando nuovamente in area al 34’ con un rapido scambio Cerri-Deiola neutralizzato in qualche modo dalla retroguardia biancazzurra. Un equilibrio tendente allo stallo, rotto al 36’ dall’indisciplina di Di Gennaro: il centrocampista isolano prima colpisce da dietro Verre e viene ammonito, poi non digerisce il cartellino e scaraventa la palla per protesta davanti all’arbitro Maresca che lo espelle direttamente. La superiorità numerica viene sfruttata dagli adriatici dopo 4 minuti: Torreira e Mandragora scambiano la palla a raffica in un fazzoletto sulla destra dell’area avversaria, poi allargano per Lapadula sul versante opposto che gira di destro di prima intenzione verso la porta, ma il radente è troppo centrale e Storari blocca senza patemi. Ci prova Melchiorri a tenere i suoi a galla tra scatti e dribbling ma è sorvegliato speciale dall’intera retroguardia biancazzurra appena mette piede negli ultimi 30 metri, così il primo tempo si archivia senza reti.
Niente cambi nell’intervallo, il Cagliari prova a reagire d’orgoglio con una sortita di Cerri a cercare Melchiorri, ma con l’uomo in più riesce facile al Pescara la trappola del fuorigioco. Mente più fredda per i padroni di casa che, al 7’st, impostano l’assalto sulla destra, Zampano la mette sugli 11 metri per Lapadula che finta il il movimento sul destro, poi accende la miccia al suo sinistro e spara in porta, non lasciando scampo a Storari sul proprio palo. 1-0. Oddo rincara la dose inserendo Caprari per Valoti subito dopo il goal, e l’ex romanista si fa vedere immediatamente con una sassata dai 25 metri ma Storari la alza con la mano di richiamo in tuffo, la manda sulla traversa e miracoleggia in calcio d’angolo. Pescara a tutto gas, Caprari ci riprova a giro al 15’st, Cocco prova a inserirsi per spingerla in rete e invece la ributta fuori, salvando Storari già battuto dalla traiettoria nonostante il volo, arriva Torreira come un treno a scagliarla in porta ma l’estremo difensore replica il miracolo con un respinta di piede da gatto indiavolato. Rastelli corre ai ripari inserendo Fossati e Farias per gli ormai spenti Deiola e Cerri, Oddo gli prende le misure togliendo l’opaco Cocco e regalando l’esordio in biancazzurro a Hugo Campagnaro appena dopo l’ora di gioco, cementando la difesa. Scelta azzeccata perché i sardi non mollano e al 31’st Joao Pedro arriva a concludere da pochi passi, per poi essere chiuso in corner; poi ci riprovano al 33’st con Melchiorri che ruba palla a Campagnaro ma non trova nessun compagno in area e si fa chiudere Fornasier. Rastelli prova l’ultimo jolly inserendo Sau per Melchiorri (che esce confuso dal campo e va verso la sua vecchia panchina), ma il Pescara non si chiude e continua a cercare la porta: Lapadula, al 36’st, riesce ad assaltare ancora l’area di Storari, Fossati lo stende ma Maresca lo ammonisce per simulazione anziché infierire con il rigore. Il finale è più confusione e nervosismo che gioco, con il direttore di gara bravo a peggiorare la situazione e ad assegnare ben 6 minuti di recupero. Maresca sbaglia da entrambe le parti, Caprari falcia da terra Farias e invece viene ammonito il brasiliano del Cagliari. La tenacia rossoblu, però, costringe gli abruzzesi sulle ginocchia e, con i cambi terminati, rimane solo Lapadula ad amministrare il risultato per poi finire, stremato al triplice fischio, dopo aver lottato per mantenere la vittoria e la palla nella metà campo avversaria.
Una vittoria importantissima per il Pescara, avvantaggiato dall’espulsione di Di Gennaro ma capace di spaventare il “Cagliari milionario” fin dall’inizio. Lapadula è il nuovo idolo dell’Adriatico e promette, dopo essersi sbloccato, di essere il vero trascinatore della squadra, in attesa del risveglio di Cocco: gli uomini di Oddo ora sono a 9 punti, e la vetta è a sole 4 lunghezze.