Pari a Bari ma il Pescara mostra i denti

Bari (4-3-3): Guarna, Contini, Del Grosso, Di Cesare, Sabelli, Donati (64’ Romizi), Valiani, Rosina (70’ Sansone), Defendi (83’ Boateng), Maniero, Del Luca. In panchina: Micai, Tonucci, Rada, Gemiti, Gensoglou, Puscas, Allenatore: Davide Nicola.

Pescara (4-3-1-2): Fiorillo, Crescenzi (21’ Fiamozzi), Fornasier, Zuparic, Zampano, Memushaj, Verre (60’ Torreira), Benali (73’ Caprari), Mandragora, Cocco, Lapadula. In panchina: Aresti, Bunoza, Mignanelli, Valoti, Selasi, Cappelluzzo. Allenatore: Massimo Oddo.

Arbitro: Fabrizio Pasqua di Tivoli (Liberti-Mondini)

Ammoniti: De Luca, Defendi, Sabelli, Zampano,

Debacle a Livorno, partitona all’Adriatico, Oddo deve dare la conferma che il suo Pescara ha le carte per una stagione da protagonista e va nel caldissimo San Nicola di Bari affidandosi alle impressioni migliori ricevute dai suoi nelle prime due giornate. Così Mandragora e Benali vincono il ballottaggio con Torreira e Valoti, uniche modifiche nel blocco che ha battuto il Perugia, oltre a Fiorillo che rientra dopo la squalifica e torna tra i pali, pronto a fronteggiare l’ex Riccardo Maniero e Rosina, preferito a Sansone da mister Nicola nell’attacco del Bari.

Ma è la coppia offensiva biancazzurra quella più attesa: Cocco-Lapadula, subito protagonisti del brillante avvio del Pescara. Al 3’ Zampano comincia a macinare la fascia destra in percussione e va al traversone basso, la difesa barese non riesce a spazzare e la palla rimane sul limite dell’area piccola, buona per Lapadula che, sorpreso dall’errore, riesce a concludere ma il suo sinistro viene sporcato da un difensore e finisce sopra la traversa. La coppia d’oro inizia a dare spettacolo al 7’ con uno scambio in profondità: finta di Cocco che lancia Lapadula in area dove non arriva alla conclusione per un pelo e la palla sfila sul fondo, ma la difesa viene bruciata dall’intesa consolidata nonostante meno di 90 minuti giocati insieme. Ma la trazione anteriore impostata da Oddo va oltre i due e, al 12’, Benali si libera con una serie di finte sulla linea di fondo e da posizione defilatissima dalla sinistra impegna il portiere Guarna in due tempi con un tiro-cross velenoso. I galletti fanno cantano per la prima volta al 14’ con un diagonale in profondità raccolto di testa da Maniero che, ben marcato da Zuparic sul salto avvitato da centro area, la manda sul fondo senza pensieri per Fiorillo. Molto più organizzata la manovra del Delfino, che al 20’ fa girare la palla all’impazzata attorno al vertice destro dell’area barese con Verre per Zampano per Verre che arriva, però, sbilanciato alla conclusione ravvicinata e Guarna riesce a rintuzzare. Si infortuna Crescenzi al 21’, Oddo inserisce Fiamozzi e fa scalare Zampano sulla sinistra, ma non si allenta la pressione degli adriatici che, al 23’, seminano il panico in area avversaria: Cocco e Lapadula a raffica tra tiri e rovesciate ma si infrangono contro una vera e propria muraglia biancorossa schierata davanti a Guarna. Per scardinare la cancellata, Lapadula scappa sulla corsia centrale al 24’ saltando due avversari e viene steso da Sabelli ad un passo dalla linea dell’area di rigore, la punizione assegnata la batte Memushaj a girare e la manda sopra la traversa di una spanna. La risposta del Bari arriva dalla mezzora in poi: Maniero appoggi all’indietro di petto per Rosina che gira il sinistro da dentro l’area, ma la difesa respinge senza problemi. La squadra di Nicola cresce sempre più e al 38’ Maniero sfiora il palo su corner, con la solita incornata avvitata dal limite piccolo, ma si alza la bandierina per il fuorigioco di De Luca. Piuttosto è il Pescara che decresce e al 40’ Verre rischia di sciupare un buon primo tempo con uno schema errato da calcio d’angolo: regala palla a Rosina per un contropiede fulminante impostato con De Luca e, in un soffio, Valiani arriva nell’area del Pescara ma fai conti con Fiorillo che con i piedi fa un miracolo e vince il duello a tu per tu. Il portiere biancazzurro, però, si appella a miracoli più “celesti” allo scadere del primo tempo: tattica barese ormai impostata sull’interdizione pesante davanti alla propria area e ripartenza scattante, così De Luca arriva nuovamente in area avversaria, salta secco Fornasier e incrocia il sinistro che taglia tutta l’area, batte Fiorillo ma manca la base del palo opposto di mezzo metro.

L’intervallo non spezza il crescendo del Bari che già al 1’ della ripresa attacca con Maniero: ottima protezione della palla spalle porta, ma la girata da centro area è debole e Fiorillo para senza problemi. Nicola ordina l’arrembaggio e un minuto dopo è De Luca a prendere palla a centrocampo per andarsene in solitaria fino al tiro da fuori che manca il palo di un metro abbondante ma certifica il nuovo atteggiamento dei pugliesi. Rimante tale quello del Pescara, che al 9’ st affonda sulla sinistra con Zampano, che la scarica a Lapadula che la piazza a Mandragora, ottima la posizione dai 15 metri ma la conclusione finisce alle stelle. Diventa una partita apertissima e senza tregua, con due contropiedi consecutivi solo al 12’st: imprendibile lo scambio ripetuto in corsa tra Maniero e Valiani, che arriva a concludere a botta sicura, ma Fiorillo si supera nuovamente con i piedi e respinge, innescando la ripartenza di Lapadula che arriva dall’altra parte a concludere alto di poco sopra la porta di Guarna. Con le squadre più lunghe le conclusioni si moltiplicano, e un minuto dopo Defendi va al cross dalla destra per Maniero, che la manda alta di testa davanti a Fiorillo. A macinare sulla stessa fascia è anche la squadra di Oddo, che al 62’ imposta sul da Memushaj per Fiamozzi che chiama Benali al tiro dal dischetto ma viene anticipato in corner da un difensore. Nicola vuole più carico in avanti e mette Sansone per Rosina a mezzora dal 90’, Oddo rilancia e aggiunge un’attaccante con Caprari per Benalì a 20 minuti dal termine. Come contro il Perugia, pochi secondi e l’ex romanista va in porta: ottima combinazione di prima del Pescara, innescata proprio da Caprari che sfonda sulla palo sinistro, serie di scambi di prima finalizzata da Mandragora ma Guarna riesce a salvarsi deviando sul fondo. Il tridente rivitalizza il Delfino e al 30’ st’ è Lapadula a salire in cattedra con una finta sul limite che manda lungo Contini, poi rientra sul mancino e cerca l’angolino basso ma Guarna si supera ancora e arriva alla presa in tuffo. I biancorossi non mollano e al 36? st se ne vanno in velocità fino alla bomba sparata da Maniero dalla lunetta, ma il suo destro esce di mezzo metro, controllato da Fiorillo in distensione. Il finale è da togliere il fiato a tutti: Caprari si inventa fuciliere dai 35 metri, la indirizza sotto la traversa ma Guarna fa muro da volley e la rilancia lunga mandando De Luca in area, dove conclude ma viene chiuso sul fondo da Zuparic. Ultimissimi minuti con il Pescara sugli scudi: Caprari, al 43’st, lancia Lapadula che vede Guarna fuori dai pali ma è il portiere che riesce ad anticiparlo prima del pallonetto. Caprari si carica la squadra sulle spalle e al 44’ st spinge forsennatamente e manda ancora Lapadula alla conclusione di testa da due passi ma Guarna ha ancora santi da giocarsi e l’ex Teramo la manda fuori.

Il risultato più giusto, da una parte e dall’altra, ma Oddo torna dalla Puglia con tanti buoni motivi per sorridere. Il Pescara avrebbe potuto chiuderla nel primo tempo, lasciando il Bari all’angolo senza dare opportunità di rialzare la testa. Buona, però, la contro-reazione abruzzese quando sono stati i biancorossi a stringere alle corde, chiudendo la partita in attacco grazie agli ottimi cambi ordinati dal tecnico pescarese. Vincere davanti a 20mila tifosi contro, in casa della squadrone più quotato per la promozione, avrebbe prolungato la lista delle imprese del Pescara di Oddo, ma le premesse per scrivere la storia paiono esserci tutte.

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