Giulianova. Sarà una stagione dura, durante la quale bisognerà sputare sangue e uscire sempre dal campo con la maglia sudata e sporca di fango. La promessa è del capitano del Giulianova Edoardo Ferrante, uno dei due reduci della passata stagione (l’altro è Nicholas Sborgia), che ha parlato ai tifosi che in serata hanno applaudito la squadra e lo staff tecnico in occasione della presentazione per la stagione 2015-2016.
Un gruppo giovane quello a disposizione di Francesco Giorgini che all’esordio in campionato ha perso domenica scorsa 3-1. Ma giovani su cui poter lavorare. “Perché noi abbiamo un maestro del calcio”, ha sottolineato in occasione della presentazione l’avvocato Berardo D’Antonio, colui che ha permesso di salvare il calcio in città e di conservare la quarta serie nazionale, “Giorgini non è solo un allenatore. E’ innanzitutto un maestro in grado di lavorare con ragazzi talentuosi dai quali ottenere il massimo della qualità. Siamo consci delle difficoltà di questa stagione, ma al 18 giugno il Giulianova praticamente era scomparso. Grazie al sindaco Francesco Mastromauro e ad alcuni imprenditori è stato possibile iscrivere la squadra al campionato di Serie D”.
Gli imprenditori che hanno aiutato i colori giallorossi sono gli stessi che hanno poi fatto da sponsor in questa stagione: Italia Box e DiBa Metalli. Senza di loro il Giulianova forse oggi non esisterebbe più. Parola d’ordine appianare i debiti, perché fra qualche mese, forse già a gennaio, sarà possibile ricostituire una società forte che vedrà la partecipazione, oltre al commercialista pescarese Serraiocco, anche del gruppo Ettorre Gomme di Enrico Massi. Una società forte che possa riportare tra qualche anno il calcio giuliese nei palcoscenici dei professionisti. Ma la realtà ora è un’altra, fatta di sacrifici, di un calcio che deve ripartire dai giovani. Ce ne sono tanti. E rappresentano il futuro. E a Francesco Giorgini il compito di compiere un altro miracolo, assieme ai suoi collaboratori, a cominciare dall’infaticabile Beppe Tortorici, Angelo Pagliaccetti, i preparatori Chiavetta e Tulli.
Alla presentazione della squadra c’erano i tifosi che non hanno mai abbandonato la squadra, quelli che percorrono ogni anno migliaia di chilometri, in ogni condizione meteo, su tutti i campi, a prescindere dagli avversari. I tifosi veri, quelli con la T grande. A loro il compito di sostenere la squadra, di applaudirla anche quando le cose andranno male, purché dal campo i giocatori escano con la maglia zuppa di sudore e sporca di fango. Una promessa che va mantenuta.
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