I tifosi veneti della Curva Sud, durante la sfida al Bentegodi, hanno intonato per tutta la partita cori razzisti contro il difensore coloured del Giulianova Kevin Vinetot. Il forte centrale dei giallorossi nonostante l’interessamento di grandi club non è ancora Balotelli. Quindi nessun caso mediatico sui cori razzisti e nessuna squalifica del campo per l’Hellas Verona. Alla formazione scaligera è stata comminata una multa di 10 mila euro. Gli ultras gialloblu notoriamente legati all’estrema destra non sono nuovi ad episodi di razzismo. Durante il derby contro il Chievo del 28 aprile 1996 appesero una manichino nero con la scritta “Negro go away” esposto per contestare l’ intenzione del Verona, ormai con un piede in serie A, di acquistare Michel Ferrier, giovane atleta olandese che sarebbe il primo calciatore di colore a indossare la maglia gialloblù . Una rappresentazione che il presidente della società scaligera, Alberto Mazzi, definì opera di “imbecilli” e alla quale rispose nel modo più intelligente: ordinò di chiudere la trattativa e tesserare Ferrier. Una “goliardata” fu invece il commento di Lomastro, uno dei capi del tifo della curva sud. Anche se a far da cornice alla macabra rappresentazione c’erano due giovani incappucciati di bianco, con la tenuta del Ku Klux Klan, mentre gruppi di sostenitori ritmavano il coro “Noi non vogliamo giocatori negri”. Ma le splendide imprese e le famose liriche degli ultras scaligeri hanno colpito anche nel più recente passato. Stadio Adriatico di Pescara, posticipo e big-match della 12ª giornata. Il coro intonato fu “Siete tutti terremotati”. Mostrando grande rispetto, civiltà e soprattutto vicinanza per gli abruzzesi colpiti dalla tragedia del terremoto lo scorso 6 aprile. Una curva storicamente xenofoba e non poco recidiva su atti di razzismo. Il giudice sportivo della Lega Pro, Pasquale Marino, ha inflitto una multa di soli 10mila euro all’Hellas Verona “perché – si legge nel comunicato della Lega Pro – propri sostenitori in due volte nel corso del secondo tempo di gara intonavano cori inneggianti alla discriminazione razziale in occasione delle giocate di un calciatore di colore della squadra avversaria”. Peccato che il regolamento proposto dalla Fifa nel 2006 per i club (o le nazionali) i cui tifosi si rendono colpevoli di atteggiamenti razzistici, prevede una pena minima 19.000 euro di multa. E si può arrivare fino alla squalifica di un club dalla competizione. La commissione disciplinare può imporre sanzioni aggiuntive ai danni delle federazioni o dei club responsabili, come ad esempio una o più partite giocate a porte chiuse, chiusura di uno stadio, sconfitta a tavolino o esclusione da una competizione. Sempre in questa stagione, ma in serie A, il giudice sportivo, Gianpaolo Tosel, ha condannato la Juventus ha disputare un turno a porte chiuse a causa dei cori razzisti rivolti dai tifosi bianconeri nei confronti del giocatore dell’Inter Mario Balotelli. Il Giudice ha deciso la sanzione di una giornata “considerato che, nel corso della gara, in molteplici occasioni (con particolare riferimento ai minuti 4, 26, 35, 41, 42 del primo tempo e 11, 19, 22, 25, 30 del secondo tempo), sostenitori della Società ospitante, in vari settori dello stadio, intonavano cori costituenti espressione di discriminazione razziale nei confronti di un calciatore della squadra avversaria; valutata la gravità del fatto, per la pervicace reiterazione di tali deplorevoli comportamenti, che nulla hanno a che vedere con la passione sportiva; preso atto dell’assenza di qualsiasi manifestazione dissociativa da parte di altri sostenitori ovvero di interventi dissuasivi da parte della Società”. Peccato che Vinetot non sia Balottelli e quindi il Verona con i propri tifosi poco recidivi non meriti la squalifica del campo. Ma andando a guardare il calendario si scopre che il prossimo incontro casalingo dell’Hellas Verona è contro il Pescara, molto probabilmente la partita che deciderà la capolista del campionato di Prima Divisione girone B. Per la cronaca il Giulianova Calcio ha avuto una multa di mille euro “perché propri sostenitori in campo avverso introducevano e facevano esplodere nel proprio settore tre petardi di notevole potenza, senza conseguenze”.