Giulianova. Giovan Battista Fabbri da anni viveva a Chiesuol del Fosso, una frazione di Ferrara, ed è morto in una casa di cura privata della provincia, dove si era ritirato, dopo una lunga malattia.
Da calciatore giocò nella Centese in Serie C tra il 1945 e il 1947, poi al Modena, nel Messina, Spal e Varese: 61 presenze e 8 reti in Serie A, 140 e 13 reti in B.
Da allenatore esordì a Varese, poi le giovanili del Torino, quindi Spal, Livorno, Piacenza. Fu ingaggiato nel 1976 dal presidente del Lanerossi Vicenza Giuseppe Farina. Fu Gibì a spostare Paolo ‘Pablito’ Rossi dal ruolo di ala destra a quello di centravanti in cui il calciatore esplose fino a diventare campione del mondo nel 1982.
Con il Lanerossi conquistò nell’arco di due anni una promozione in Serie A e quindi nel 1977-1978 uno storico secondo posto nella massima serie alle spalle della Juventus. Risultati che gli valsero il prestigioso riconoscimento del Seminatore d’Oro come migliore allenatore italiano dell’anno. Andò poi all’Ascoli, Cesena, Giulianova, Catania, Reggiana, Catanzaro, Foggia, Bologna, Venezia-Mestre. Concluse la carriera di allenatore sulla panchina della Spal, ma la sua attività proseguì fino fino al 1999 con il Club Italia, la squadra federale dei Campioni del Mondo del 1982, per un totale di 57 anni tra campo e panchina.
Fabbri predicava un gioco innovativo per l’epoca, sulle orme del “calcio totale” olandese.
Gibì Fabbri ha allenato il Glorioso Giulianova con Curi, Tancredi, Alessandrini, sfiorando la serie B nel campionato 72-73.