Vicenza (4-3-3): Bremec, Sampirisi (69’ Laverone), Camisa, Gentili, D’Elia, Di Gennaro, Moretti (76’ Vita), Cinelli, Ragusa (83’ Petagna), Cocco, Giacomelli. In panchina: Serraiocco, Alhassan, Garcia Tena, Sbrissa, Coulibaly, Mancini. Allenatore: Pasquale Marino
Pescara (4-2-3-1): Fiorillo, Zampano, Fornasier, Salamon, Pucino, Memushaj, Selasi (77’ Caprari), Politano, Bjarnason, Pasquato (56’ Brugman), Sansovini (60’ Melchiorri). In panchina: Aldegani, Zuparic, Pettinari, Gessa, Lazzari, Rossi. Allenatore: Massimo Oddo
Reti: 3’ Sampirisi (A), 44’ Moretti, 64’ Bjarnason, 80’ Cocco
Arbitro: Fabio Maresca di Napoli (Carbone-Valeriani)
Ammoniti: Camisa, Di Gennaro, Gentili, Politano, Cinelli, Caprari
Oddo, alla terza partita sulla panchina del Pescara, non si adagia sugli allori e si presenta al Menti per il ritorno di semifinale play-off con una squadra rivoluzionata rispetto all’andata vittoriosa contro il Vicenza. Tante le sorprese: Torreira in tribuna, Melchiorri e Rossi in panchina: in attacco va Sansovini unica punta supportato da Pasquato, Politano e Bjarnason, in mediana tornano Memushaj e Selasi, in difesa va Fornasier con Pucino, Salamon e Zampano. I biancorossi fanno trovare il sold-out e ritrovare Cocco e Di Gennaro, il primo in regia, il secondo nel tridente con Ragusa e il terzo recuperato Giacomelli. Alla squadra
Alla squadra di Marino serve solo la vittoria ma senza far troppi conti, grazie alla miglior posizione in regular season; ma i conti deve farli immediatamente con se stessa: è solo il 3’ quando Zampano spinge di gran lena sulla fascia destra, fuori area lo fronteggia Gentili ma si fa saltare quasi in tunnel, il terzino biancazzurro se ne va fino alla linea di fondo per il traversone sul palo opposto, non ci arriva Bjarnason e la palla sfila fino allo stinco di Sampirisi che la manda nella sua stessa porta. 0-1. L’islandese ci arriva, però, dopo altri 3 minuti che il Pescara gioca sulle ali dell’entusiasmo scambiando di tacco tra Sansovini e Politano, il tocco è sotto porta ma Bremec stavolta riesce a calcolare la traiettoria. I veneti rimangono suonati come un pugile all’angolo: al 16’ è addirittura duplice la conclusione pescarese, prima Politano poi Sansovini in completa scioltezza ma Bremec non si scompone. Tante le palle perse dai padroni di casa che devono riparare con le cattive e Maresca ne ammonisce due nel primo quarto d’ora. Delfino in grande spolvero: al 17’ va Selasi al cross per il colpo di testa di Sansovini, ravvicinato ma centrale e Bremec blocca senza problemi. Allora, al 21’, Pasquato ridisegna le geometrie con un traversone da 50 metri che pesca sì Sansovini ma il controllo del “sindaco” è poco preciso e rinuncia alla prateria spalancata davanti a sé. L’assedio non è finisce qui: al Pasquato accorcia la diagonale e taglia di nuovo l’area per Sansovini che arriva sul palo sinistro, fa uscire Bremec, si gira spalle alla porta e calcia in pallonetto ma colpisce solo la parte superiore della traversa. A chiamare la reazione vicentina è una fucilata che Moretti spara dalla lunga distanza al 24’: la palla esce di poco alla sinistra di Fiorillo. L’invito a reagire lo raccoglie Ragusa, due minuti dopo, con una discesa lungo il perimetro destro dell’area, violenta la sua conclusione ma da posizione defilata e Fiorillo riesce a smanacciarla via. Il Vicenza scopre così di essere vivo e nella lunga serie di affondi pescaresi riesce a metter paura a Fiorillo: Cinelli ci prova al 33’ con un rasoterra a sorpresa dal vertice sinistro dell’area dopo una lunga manovra sulla tre quarto e l’estremo difensore deve tuffarsi per coprire il palo dalla traiettoria insidiosa che si spegne sul fondo non di molto. I biancorossi crescono con il passare dei minuti:al 37’ Giacomelli insegue un filtrante sfuggito a Salamon e attacca la profondità dell’area, Memushaj lo rincorre alla disperata e gli poggia una mano sulla schiena, l’attaccante va giù e grida al rigore ma l’arbitro fa correre e lo grazia dalla simulazione. Scende d’intensità ma rimane più ordinata l’offensiva degli adriatici che rinunciano al possesso palla e cercano di governare con il fraseggio dalla trequarti in su. Il disordine totale, regna nel primo quarto biancazzurro ed è lì che al 44’ Zampano rovina tutto: anziché spazzare, cerca di uscire palla al piede e lancia la corsa di Moretti che scappa per 30 metri, manda alle ortiche Fornasier all’ingresso dell’area, entra di prepotenza sulla destra, salta anche Pucino e infilza Fiorillo senza pietà. 1-1 all’intervallo e partita riaperta per i veneti.
Anzi, riapertissima: solo 2 minuti di ripresa e Cocco libera Moretti per la botta dalla lunetta che chiama Fiorillo a volare per deviare con una mano sopra la traversa. Le posizioni si rovesciano ed è il Pescara che tampona le falle con le “legnate”: al 9’st la punizione che Di Gennaro crossa in mezzo dai 40 metri, sul lmite dell’area piccola Cocco si sgancia in scivolata ma la manca per un millimetro e Fiorillo riesce a bloccare la sfera. Il pressing vicentino è asfissiante, solo una deviazione nel mucchio salva Fiorillo dalla conclusione di Ragusa al 11’st, Oddo non vede reazioni tra i suoi e corre ai ripari con Brugman per Pasquato. Una sostituzione che si ripercuote sull’attacco pescarese: subito la risposta di Sansovini che apre il varco dalla trequarti con una verticalizzazione bassa per Politano che scatta sul filo dell’offside sul limite dell’area, Bremec esce avventatamente ma riesce a coprire la conclusione a mezz’altezza con un tocco in extremis che devia in corner. Oddo rincara la dose e mette dentro, al 15’st, anche Melchiorri proprio per Sansovini. Ed è il neo entrato a stimolare, con un break immediato, l’azione che porta Brugman al destro dai 35 metri che Bremec para aiutandosi con il prato. Poca roba ma è il segnale che Oddo voleva e che gli dà ragione: il fraseggio biancazzurro riprende, al 18’st Brugman la palla passa dall’estrema sinistra all’estrema destra della trequarti vicentina, Politano la porta ancora più su e la fa spiovere sul palo lontano dove Bjarnason sbuca solo alle spalle di Sampirisi e la schiaccia di testa in porta. 1-2. I delfini si sentono nuovamente in finale play-off ma vogliono la tranquillità e la cercano con la verticalizzazione al 22’st per Melchiorri che spacca in due la difesa, Gentili gli tira la maglia e l’attaccante va giù con il solo Bremec davanti a sé ma Maresca giudica troppa la distanza ed estrae solo il giallo. Momento maturo per allungare e i biancazzurri vanno immediatamente di nuovo alla conclusione: Memushaj apparecchia per Brugman che controlla e calcia dopo essere entrato in area, ma il tiro è troppo centrale e Bremec para. Nessuna resa, comunque, per gli uomini di Marino che si affidano a Di Gennaro: pericolosissimo, al 25’ e al 27 st, prima con uno stop e mezza rovesciata da centro area che si alza sopra la traversa, poi con una freccia al veleno dalla distanza ma Fiorillo salva il palo con un graffio in tuffo. Vicinissimo a chiudere i giochi va Selasi alla mezzora della seconda frazione: Bjarnason giostra sulla sinistra con Brugman che scarica sul limite per la frustata del colored che sfiora il palo a portiere battuto. Tiro talmente violento che Selasi si infortuna e lascia il posto a Caprari. Bene davanti, ma lì dietro il Delfino continua ad annaspare in acque agitate: il tiro dal limite di Vita murato fortunatamente dalla mischia è solo il preludio al nuovo pari che arriva al 35’st: Di Gennaro è terribile in pressing sui 20 metri, Bjarnason e Fornasier finiscono con il sedere a terra, il vicentino serve con un no-look Cocco a destra che trafigge Fiorillo con un mancino sul primo palo. 2-2. Finale di fuoco perché il pasticcio difensivo, al 39’ st, lo fanno anche Camisa e Gentile proprio davanti alla propria area con Melchiorri in agguato, la punta adriatica ruba palla, punta Bremec, lo scavalca in pallonetto ma il vice dello squalificato Vigorito allunga il braccio oltre l’umanamente possibile e tiene il Vicenza in gioco. Oltre il 90’ si giocano 4 minuti di recupero ad altissima tensione: il Pescara non li amministra troppo saggiamente e si ostina ad attaccare a ridosso dell’area avversaria,, rischia parecchio ma alla fine pareggia e vola in finale.
L’impresa, firmata Massimo Oddo, continua: il prossimo scoglio per agguantare la serie A si chiama Bologna (che nel pomeriggio perdono ma eliminano l’Avellino nell’altra semifinale). Andata venerdì sera alle 20:30 all’Adriatico, il ritorno martedì prossimo al Dall’Ara contro la squadra di Diego Lopez.