Teramo. A pochi giorni dalla gara in casa del Prato che potrebbe trasformare in realtà un sogno atteso per più di cento anni, è difficile tenere a freno il presidente Luciano Campitelli. O meglio, il massimo dirigente biancorosso inizia l’intervista predicando calma, ma poi si lascia trasportare dal momento e rivela, con le dita incrociate, già alcuni dettagli in ottica festa promozione. “Non solo io, tutta la città avverte il momento storico che il Teramo sta vivendo in questa fase – confessa Campitelli – Vedo per le strade tanto entusiasmo, sembra che tutti i giorni ci sia voglia di fare festa. La gente ti ferma, ti parla, sogna… è tutto molto bello. E per la prima volta mi sento davvero stimato da tutti. I tifosi hanno capito l’entusiasmo e tutto il cuore che ci metto per portare avanti il Teramo”.
Non solo gioia: perché in città sono in molti a reputare la serie B ormai ad un passo, un elemento trainante per risollevare una Teramo che ormai appare vittima di se stessa. “E’ vero, me lo ha confidato anche il sindaco – prosegue Campitelli – E’ chiaro che raggiungere quell’obiettivo vorrebbe dire muovere l’economia. Ci hanno già chiamato in tanti per farci da sponsor. Sarebbe un bene non solo per la Teramo Calcio, ma per tutta la città”.
“A Prato non ci voglio ancora pensare – prosegue – Anzi, se lo faccio mi tornano le fitte al cuore. Le ho avute anche questa mattina (ieri; ndr) e mi sono fatto vedere da un medico. Mi hanno detto che soffro la tensione, sono notti che fatico a dormire ormai”. E se l’Ascoli dovesse perdere in casa contro la Carrarese? “Non credo assolutamente succederà – aggiunge il presidente Campitelli – Noi dobbiamo vincere due gare per centrare il nostro obiettivo, al resto non dobbiamo pensare…”. Ma a come sarà quel momento che Teramo aspetta da una vita, Campitelli invece ci ha pensato? “Sì, devo ammetterlo l’ho fatto – confessa – Abbiamo tutto per la serie B, lo stadio, il pubblico, la società… vorrei avere per sempre questi tifosi, educati e rispettosi. La festa? Sono già due volte che di notte sogno di tagliare quel traguardo che tutti aspettiamo. Vorrei una bella festa, con un pullman che va in giro per la città, nei paesi vicini… Manca poco, dobbiamo restare tutti uniti per spingere la squadra a fare l’ultimo sforzo”.
E poi, dita incrociate, festa sarà.