Pescara-Chievo 0-2: biancazzurri ko nel finale

bucchi-urloPESCARA (4-3-3): Pelizzoli; Balzano, Kroldrup, Bianchi Arce, Bocchetti; Bjarnason, Togni (24’ Togni), Cascione; Sculli (17’st Celik), Vukusic (13’st Abbruscato), Caprari. In panchina: Perin, Zanon, Bianchi Arce, Falso, Blasi, Caraglio, Savelloni. Allenatore: Cristian Bucchi

CHIEVO VERONA (5-3-2): Puggioni; Frey, Andreolli, Dainelli, Cesar, Dramé; Guana (40’st Luciano), L. Rigoni, Hetemaj (19’st Seymour); Thereau, Paloschi (23’st Stoian). In panchina: Dainelli, Pellissier, Squizzi, Ujkani, Jokic, Hauche, Farkas, Papp. Allenatore: Eugenio Corini

Reti: 88’ Stoian, 93’ Thereau

Arbitro: Paolo Mazzoleni (Marzaloni-Padovan/Tonolini/Mariani-Castrignano)

Ammoniti: Bjarnason, Sculli, Hetemaj, Cosic

 

La prima di dieci finali: la confessione è di Bucchi, ma il tecnico del Pescara comincia la sua serie infernale senza Weiss e senza D’Agostino, che ha provato a scaldarsi ma non ha superato il fastidio muscolare. In campo contro il Chievo, per agguantare la salvezza, Caprari e Togni al posto dei due uomini migliori del Delfino.

Le emozioni partono al 10’, quando Paloschi apre con una finezza d’esterno il corridoio centrale a Thereau, che può correre in solitaria gli ultimi venti metri palla al piede, ma spara malamente addosso a Pellizzoli anziché scartarlo e segnare. Un minuto dopo, dall’altra parte, Cascione riesce a tenere dentro uno spiovente, sulla destra dell’area sopraggiunge in corsa Bjarnason che però viene ostacolato da Dramè e va giù gridando al rigore, ma per l’arbitro è tutto regolare. Su questo incipit prosegue una partita vivace, che vede il Pescara tornare ad essere pungente dopo un’eternità. L’Attaccante aggiunto dei biancazzurri è Cascione, in continuo inserimento sugli affondi di Sculli e Caprari: tre le occasioni che l’ex Reggina riesce a piazzare di testa, senza però trovare la giusta mira. Questioni di centimetri. Assalto alla porta di Puggioni anche Caprari, con un siluro di destro di poco a lato, e Bjarnason che inzucca sopra la traversa da centro area. L’occasione più importante è però degli scaligeri, che beccano una traversa al 25’ con Cofie: ancora Paloschi a fare tutto, saltando in corsa Kroldrup e mettendo la palla dentro, ma la conclusione di piattone destro becca il legno. Il Pescara, invece, continua a reclamare rigori: Sculli, al 27’, se ne va in area superando Andreolli ma il difensore blocca la sfera con una mano, per Mazzoleni è ancora una volta irregolare. L’ex genoano, allora, replica la penetrazione al 33’, ma stavolta serve per Vukusic che gira in diagonale , ma le mette debolmente in braccio a Puggioli. A pareggiare il conto delle occasioni mancate è Thereau, al 37’, che salta più alto di tutti sul cross pennellato dalla destra di Dramè ma la mette a fil di palo e manca il vantaggio prima dell’intervallo.

La pausa narcotizza tutti e per 20 minuti del secondo tempo non si vede niente degno di nota. Si riparte praticamente solo al 22’, quando Hetemaj protegge palla sulla destra dell’area e gira a rete, ma prende solo l’esterno, con Pelizzoli ben piazzato sul suo palo. Calo evidente, però, per la formazione di Bucchi rispetto alla prima frazione, nonostante gli innesti di Abbruscato, Celik e Quintero. Il Chievo prova ad approfittare degli spazi concessi e al 25’ Thereau va alla conclusione da centro area, servito in profondità da Frey, botta tremenda che si alza di pochissimo sopra la testa di Pellizzoli. Un minuto dopo si insinua dalla sinistra dell’area il neo entrato Stoian, ex biancazzurro, che va alla conclusione diagonale ma Cosic riesce a murare con la coscia. Tutto soltanto rimandato: al 43’ il giovane rumeno viene lanciato sulla sinistra, ha tutta la fascia per poter galoppare, penetra e stavolta batte Cosic e Pellizzoli con un destro a girare che rientra nella tasca del palo lontano. 0-1. La sveglia è suonata e per la prima volta, al 90’, il Pescara si riaffaccia in area clivense: cross per la testa di Abbruscato che alza di un soffio. Al 1’ di recupero fa clamorosamente peggio: nella mishia la palla gli torna tra i piedi, ma Abbruscato dal limite piccolo spara alla cieca ma alza troppo la traiettoria. La fine dei giochi in extra-time: filtrante sul limite per Thereau che incrocia rasoterra con il destro e fa lo 0-2.

Un crollo imperdonabile nella ripresa condanna il Delfino dopo un primo tempo giocato a testa alta e un secondo amministrato con le mani bucate. L’odore del secondo punto del girone di ritorno era già nelle narici, che ora sentono la stantia e abituale puzza di sconfitta. Quasi meglio la resa definitiva, ormai.

 

Daniele Galli

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