Qualche settimana fa, presso l’Aula Consiliare della Provincia di Teramo, la Cgil territoriale, unitamente alla Cgil Abruzzo ed alle rispettive categorie dei trasporti, ha organizzato un confronto pubblico sul tema del trasporto pubblico locale e, nello specifico, sulle ricadute che i provvedimenti adottati nelle Delibere di Giunta Regionale, avranno sul trasporto provinciale e sulle linee di collegamento con Roma.
“Sappiamo che la definizione dei servizi essenziali di trasporto pubblico locale, prima di approdare in Consiglio Regionale per la necessaria approvazione, sarà oggetto, nei prossimi giorni, di approfondimento nella competente Commissione Consiliare Regionale Permanente (II Commissione-Territorio, Ambiente e Infrastrutture) che darà una valutazione e indicazioni di lavoro al Consiglio Regionale. Per questo, chiediamo un impegno certo affinché i temi, le osservazioni e le proposte che abbiamo avanzato e che in gran parte abbiamo condiviso nell’iniziativa dell’ 11 maggio scorso trovino il conseguente sbocco legislativo”, fanno sapere la Camera del Lavoro di Teramo tramite Giovanni Timoteo e la Filt Cgil con Luigi Scaccialepre, in una lettera indirizzata alla Provincia di Teramo, ai candidati sindaco e al Rettore dell’Università Luciano D’Amico.
“Ci riferiamo in particolare alla necessità di garantire la mobilità dei cittadini delle aree interne con una normativa che definisca con oggettività, equità e chiarezza quali sono i servizi di trasporto che devono essere sostenuti dalla Regione. Tra questi va assolutamente reinserita la linea Giulianova-Teramo-L’Aquila-Roma, tratta che non avendo altre modalità di collegamento per la Capitale diverse da quelle su gomma, se fosse lasciata solo alle logiche del mercato, come nell’ipotesi attuale, inciderebbe negativamente sui cittadini in termini di organizzazione dei servizi in termini di frequenza delle corse, orari, instradamenti e politiche tariffarie”.
“In un territorio nel quale la popolazione, dopo la crisi economica, il sisma, i danni dalla neve, deve continuamente confrontarsi con una crescente precarietà nel lavoro, nel reddito, nelle infrastrutture e nei servizi, è necessario che per tutti i temi che incidono nella gestione della convivenza, su ogni opportunità, su ogni scelta la forza della sua rappresentanza sappia rivendicare bisogni e diritti del territorio almeno alla pari degli altri. Ma questa è una prima occasione nella quale sperimentare una inversione di rotta e fornire ai cittadini la percezione concreta di una nuova fiducia per risanare il territorio e rilanciarne lo sviluppo. È il momento di decidere”.
foto d’archivio