Silvi Nuova fa un passo indietro e non concorre alle prossime comunali

“Sebbene ci sia un’area di centrodestra, l’unica possibile in cui collocarci, l’unica in grado di vincere su tutte le altre forze in campo; dopo mesi di confronti, constatiamo che le spinte personalistiche che animano i gruppi, vecchi e nuovi del centrodestra, mettono seriamente a rischio non solo l’elaborazione di un progetto comune ma anche all’indomani della vittoria la possibilità di amministrare nel migliore dei modi il paese”. E’ questa la presa di coscienza dell’Associazione Silvi Nuova, coordinata dalla presidente Anna Paola Mazzone.

“Silvi ha già pagato una gestione commissariale a causa di una classe politica che ha voluto vincere mettendo insieme diversità, che poi non è stata in grado di rispettare e che ne hanno decretato la fine anzitempo. Vorremmo evitare di essere corresponsabili di una ulteriore brutta pagina per Silvi. Abbiamo partecipato, quando invitati, ad ogni tavolo dove il peso politico determinato dal consenso dei cittadini e le competenze sono state umiliate da pretese di leadership incomprensibili”.

“Potremmo decidere di fare una corsa in solitaria lasciando ancora una volta la testimonianza del nostro lavoro, ma questo lo abbiamo già fatto nel 2013 quando decidemmo di correre da soli con il candidato sindaco di Forza Italia Ferruccio Benvenuti per produrre un rinnovamento di cui si sentiva il bisogno, rinnovamento che non c’è stato ed oggi produce questi effetti”.

“Oggi, il rispetto per le persone che hanno creduto nel nostro progetto, l’amarezza maturata in mesi di estenuanti confronti, il lavoro svolto in questi ultimi quattro anni per costruire una unità del centro destra ci impongono di lasciare agli altri di provare a vincere e amministrare”.

“Silvi ha bisogno di una squadra decisa e coesa e di un sindaco in grado di stupire per competenza, tenacia ed energia, chi pensa di avere tutto questo vada avanti con i nostri migliori auguri di vittoria. Noi continueremo a lavorare per il nostro paese, nell’area politica in cui ci riconosciamo, e a far sentire la nostra voce anche fuori dalle stanze del municipio”.

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