Un sodalizio che prende forma in un evento promosso dalla delegazione di Teramo dall’Associazione italiana Sommelier (AIS) e dall’Associazione italiana Barman e Sostenitori (AIBES) in programma all’Hotel Palace di Tortoreto il 6 giugno a partire dalle 21 (Via C. Colombo 37). L’evento propone in degustazione cocktails per tutti i gusti che verranno proposti nelle suggestive declinazioni preparate dai professionisti del settore che daranno il via all’estate della costa teramana con un “after dinner” all’insegna dei distillati e dei drink più amati dai consumatori.Una tradizione nazionale quella della miscelazione visto che il nostro Paese vanta in questo ambito una delle pratiche più antiche, tornata ora alla ribalta coi cocktail a base di vino.La storia inizia nell’Antica Roma, dove i vini venivano allungati con acqua di mare per aumentarne la sapidità o venivano conciati con miele e spezie con l’ottenimento di una sorta di punch ante-litteram o dove ancora era diffuso l’uso del Posca, un dissetante a base di vino in acetificazione allungato con acqua.Da quest’ultima usanza deriverebbe quella consuetudine, registrata nelle campagne fino ai primi del Novecento, di consumare una bevanda ottenuta miscelando acqua, aceto e zucchero. All’acqua sono poi subentrate le bevande gassate, con la diffusione in prevalenza nel Sud dell’Italia del binomio vino-gassosa e nel Nord di quello vino bianco-acqua gassata.Quest’ultimo, preso in prestito dagli Austriaci – che erano soliti allungare in questo modo i vini italiani per renderli frizzanti e meno robusti, aggiungendovi anche una fetta di limone, talvolta spremuta, per renderli anche nel gusto più vicini ai loro – ha portato alla nascita di uno dei cocktail a base di vino più noti e consumati: lo Spritz (termine che si traduce come “spruzzare”, tenuto conto che l’allungamento del vino veniva fatto usando il sifone o la pistola da selz); un cocktail evolutasi poi nel tempo e diffusosi in molte altre aree d’Italia con nomi diversi: significativo il Mezzo e Mezzo partenopeo, ad indicare l’uso di una pari quantità di acqua di soda e vino bianco.Alla tradizione invece di aromatizzare il vino con la frutta, molto diffusa in Piemonte, si deve sicuramente la nascita a Venezia nel 1948 di un altro conosciutissimo cocktail: il Bellini, capostipite degli “sparkling” italiani, preparato con succo di pesca bianca. A questa famiglia appartengono il Mimosa con spremuta d’arancia, il Tiziano con uva fragola, il Tintoretto con succo di melagrana, il Puccini con succo di mandarino e il Rossini preparato con le fragole.