Teramo, Comitato genitori scuole sicure: “Che fine hanno fatto le prove di vulnerabilità?”

“Cosa è successo alle verifiche di vulnerabilità delle scuole teramane?”. Il Comitato scuole sicure di Teramo torna a riproporre all’amministrazione comunale la spinosa questione della sicurezza delle scuole, visto che ad oggi non c’è ancora nessun informazione certa relativa agli accertamenti svolti.

Ed è Leda Ragas, portavoce del Comitato, a riproporre con estrema chiarezza la domanda al sindaco di Teramo, in una lunga nota, che riportiamo integralmente, per chiedere cosa è davvero accaduto in questi mesi, se i controlli sono stati fatti e in che termini e se chi doveva verificare ha svolto il proprio dovere.

“Dal 26 agosto 2016, noi tutti abbiamo avuto di nuovo a che fare con un brutto incubo, il terremoto.

Attorno a noi, a poche decine chilometri, intere città sono state rase al suolo, scuole sono crollate, troppe persone hanno perso la vita.

In questi lunghi mesi siamo stati tacciati di creare futili allarmismi, qualche leone da tastiera ci ha minacciati, insultati, derisi. Le persone a cui davamo noia hanno pensato di etichettarci come “genitori esageratamente apprensivi”.

Vi scrivo per dirvi che in dieci mesi, noi abbiamo avuto l’onore di poter parlare con quei genitori, quei cittadini, quelle persone che nel terremoto hanno perso parte di vita, persone amate, casa, lavoro, e proprio quelle persone ci hanno insegnato quanto sia importante prevenire, quanto sia pericolosa la stasi, il far finta di niente, il non muoversi in prima persona per cambiare le cose , quanto sia importante lottare!

Abbiamo ascoltato la politica Abruzzese, Teramana, Italiana, siamo andati ovunque per dire la nostra, per parlare delle scuole , per mettere in luce le cose mai fatte, le decine di milioni di euro spesi per il NULLA, la mancanza delle verifiche di vulnerabilità, delle scale antincendio, delle uscite di sicurezza, delle vie di fuga adeguatamente sgomberate , degli spazi adatti e sicuri per riunire i ragazzi all’esterno.

Abbiamo chiesto al MIUR, in Senato, in Comune, nell’ufficio del Prefetto di Teramo, una regola unica per le dirigenti in caso di terremoto, un piano DI EMERGENZA del Comune di facile reperibilità per tutti (facendo proposte adeguate e fattibili) , o ancora la richiesta della fine di queste proroghe per le cose mai fatte, non portate a norma, non messe in regola, anzi, abbiamo chiesto che iniziassero le multe, le sanzioni, i richiami.

Noi pensiamo che la sicurezza dei bambini e dei ragazzi debba essere messa al primo

posto, pensiamo che per i politici non sia un vantaggio in cui accoccolarsi il fatto che tutta l’Italia (eccezioni a parte) sia messa così, ma che sia in termometro di una situazione non più sopportabile da parte di noi cittadini, crediamo si debba iniziare una programmazione REALE E CONCRETA, partendo dalle zone del cratere , le zone sismiche 1 per poi procedere man mano verso le 2-3-4 etc etc , perché abbiamo ben chiaro che non tutto può essere fatto nello stesso momento, ma abbiamo ancor più chiaro che se non si inizia non si finirà mai.

“Senza un inizio non ci sarà mai fine “, lo pensiamo tutti, perché parlando con ingegneri, protezione civile, geometri, geologi e architetti abbiamo imparato ad avere una visione corretta del rischio.

Il fatto che una scuola non sia crollata con tutti i terremoti avuti sino ad ora, non dona alcuna garanzia futura, perché non serve che quella scuola crolli per crear danno, basta l’intonaco del soffitto che cade, la porta non a norma che non si apre, la scala che cede , basta una piccola mancanza strutturale, o di manutenzione, per far sì che sotto nuove sollecitazioni sismiche possa avvenire quello nessuno si augura, noi per primi, ovvero un’altra disgrazia per colpa dell’incuria avuta .

Siamo stati tacciati di essere pazzi perché vogliamo evitare che questo accada, perché amiamo questa città , Teramo, e non vogliamo andarcene, non vogliamo vederla morire, non vogliamo andare sulla costa, noi vorremmo fortemente che Teramo diventasse un esempio, qualcosa di nuovo in una nazione che è ormai abituata a muoversi DOPO è mai PRIMA.

Abbiamo chiesto in primis CHIAREZZA e TRASPARENZA negli intenti, nella progettazione, nella presentazione dei bandi per la ricostruzione, e nelle verifiche di vulnerabilità che ci erano state promesse, Verifiche che ci era stato garantito, sarebbero state approfondite e complete.

I risultati ci erano stato GARANTITI per Pasqua.

Ad oggi, 23 giugno 2017, il silenzio continua e ci arriva la doccia fredda della possibilità di mancanza di soldi, di verifiche non complete, non approfondite, non terminate.

Ed ecco le mie domande al sindaco Maurizio Brucchi, alla maggioranza, e all’opposizione :

Quel che è stato detto corrisponde a verità, mancano soldi per fare le verifiche come ci erano state promesse?

Chi di voi si è fatto garante della verità di questa promessa?

Chi si è prodigato per seguire l’iter delle verifiche?

Quanti di voi che si preparano alle nuove elezioni, che si riempiono la bocca di frasi come “ripartiamo dalle scuole”, ” la sicurezza nelle scuole subito”, si è preoccupato di capirci qualcosa?

Chi di voi potrà dare risposte serie e concrete a questa città, a noi cittadini, genitori, persone ?

Chi di voi, che non se ne è occupato, sarà capace di fare un mea culpa pubblico e di cambiare lo stato delle cose?

Noi staremo attenti più che mai ora, alle Vostre parole, ma ancor di più a quello che farete e a ciò che NON farete e avremo modo di darne risalto durante il periodo dei voti, perché forse vi sfugge una cosa, siamo noi cittadini quelli che voteranno, e mai come quest’anno NOI siamo stufi dei vostri “faremo”, “diremo”, che restano sempre e solo parole.

Per cui Sindaco Maurizio Brucchi, maggioranza e opposizione: sapete dirci cosa è successo veramente alle verifiche di vulnerabilità delle scuole di Teramo ?

Sperando in una risposta da parte di qualcuno.

Leda Ragas

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