Ascoli-Perugia: salta la partita all’Adriatico di Pescara

Pescara. Non si svolgerà domani pomeriggio l’incontro Ascoli-Perugia per cui era stata chiesta la disponibilità dello Stadio Adriatico Cornacchia: la decisione è stata presa stamani con unaa riunione del Gruppo Operativo di Sicurezza della Questura di Pescara, che mette insieme tutti i soggetti territoriali per le azioni di competenza per manifestazioni e incontri calcistici.

“Stamane abbiamo appreso con rammarico in sede di Gos della decisione di annullare l’incontro, questa circostanza ci dispiace per le condizioni che hanno costretto le squadre a rivolgersi ad altre strutture, ma la considerazione di una serie di problemi ci ha spinto a valutare l’impossibilità di concedere lo Stadio domani pomeriggio per l’incontro fra Ascoli e Perugia – spiega il sindaco Marco Alessandrini,-  nel pomeriggio di ieri avevamo approntato uno schema di delibera da usare allo scopo, dimostrandoci possibilisti anche ad uno svolgimento a porte chiuse dell’incontro. Ma per concedere altrimenti lo Stadio dovevamo verificare che ci fossero tutte le condizioni di base a garanzia sia della sicurezza, che della fruibilità cittadina e farlo con un preavviso che è stato davvero esiguo. Ci siamo attivati non appena abbiamo saputo della richiesta di disputare a Pescara l’incontro, che inizialmente avrebbe dovuto tenersi in altri stadi delle Marche, così come rappresentatoci dai soggetti delegati della Società Ascoli Picchio FC 1898 già convocati per il Gos delle 13 di ieri ad Ascoli Piceno”.

“Pur tenendo conto delle condizioni di criticità delle strutture marchigiane, abbiamo dovuto svolgere riscontri approfonditi per verificare che tutte le attività e iniziative previste per domani nell’area della partita ne consentissero lo svolgimento – prosegue Alessandrini – e nella serata di ieri abbiamo riscontrato che le attività in corso nelle strutture e nella zona che sarebbe stata interessata dal perimetro di sicurezza richiesto per il match, in quanto incontro a rischio, non potevano convivere con le prescrizioni che accompagnano la partita, considerata anche la richiesta un’estensione dell’area a garanzia dell’ordine pubblico riguardante l’intera via Pepe e i parcheggi lato mare di via Barbella, cosa che rendeva inaccessibili l’area e le strutture interessate dagli eventi programmati da tempo”.

Per domani sono infatti previsti presso l’Aurum, che si trova proprio dietro lo Stadio, ben tre convegni e un evento: uno la mattina dedicato alla memoria di Aldo Moro che prevede una grande affluenza di pubblico; uno che si protrae anche nel pomeriggio, a cura dell’Anffas, dedicato alla gestione dell’emergenza per persone diversamente abili che richiede la massima possibilità di accesso trattandosi proprio di una platea speciale; un convegno del Comune e, infine, un’iniziativa di un soggetto privato che ha già prenotato e pagato gli spazi assegnati. A questo si aggiungono poi anche gli eventi programmati dalle attività commerciali e di ristorazione che si trovano intorno allo Stadio, che si sarebbero trovati dentro un territorio completamente isolato e non accessibile alla clientela.

“Infine”, conclude il sindaco, “cosa ancora più delicata, il fatto di non poter emettere un’ordinanza 48 ore prima dell’evento per la rimozione delle auto, cosa che di certo avrebbe visto la presenza di intralci sulle vie interessate dal perimetro di sicurezza del match, una presenza in conflitto e d’impaccio per gli standard richiesti”.

Contro l’ipotesi del match in campo neutro si erano schierato anche i Pescara Rangers, tifoseria organizzata a supporto del club biancazzurro che, in procinto di partire domani per la trasferta allo Juventus Stadium avevano protestato per l’impossibilità di ritrovarsi nei pressi dell’Adriatico per organizzare la partenza: “Non si può essere costretti”, si legge in un comunicato di ieri a vedere una città militarizzata per una partita, considerata ad alto rischio ,che veda protagoniste squadre che con Pescara non c’entrano nulla se non per le storiche battaglie dentro e fuori dal campo”. Era stata paventata anche un’azione che li avrebbe visti riuniti sotto la curva Nord.

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