Ripensiamo il Territorio in Regione sulla fusione dei piccoli comuni centroabruzzesi

L’Aquila. L’Associazione Ripensiamo il Territorio è stata convocata in audizione in merito alla proposta di legge 176/15 “Incentivi per le fusioni dei piccoli comuni”.

‘Speriamo che essa possa essere in dirittura di arrivo e che a breve possa essere promulgata. Abbiamo relazionato il nostro punto di vista con la nostra delegazione, Giovanni Natale, Pietro D’Amato e Adelchi Di Cato, presidiando alcuni punti importanti che riteniamo di aver conosciuto e consolidato con la nostra esperienza ormai triennale che ci è stata riconosciuta dal Presidente Maurizio di Nicola, che ha voluto onorarci riconoscendo la mole di lavoro che si sta producendo sul tema della Coesione Territoriale, non solo in Centro Abruzzo’, si legge in una nota dell’associazione.

‘Questa audizione viene a distanza di pochi giorni dal nostro Quarto Convegno del 5.12.2015 a Popoli, ove molte conoscenze si sono incrociate e consolidate in merito alle Fusioni. Abbiamo espresso un parere positivo circa l’impianto della proposta e, soprattutto, per la sua parte innovativa che prevede incentivazioni legate all’attenzione che i comuni avere affinché ci sia una ricaduta diretta sui cittadini.

Abbiamo spiegato che essendo la legge di stabilità vigente a partire da 1000 abitanti in sopra, le cifre possono essere ragguardevoli e andrebbe fatta una ricognizione per valutare cosa perderemmo se non si tenesse conto di questo.

Da ciò i nostri suggerimenti per estendere il più possibile i vantaggi della proposta di legge, non prevedendo una soglia di 5000 abitanti, ma consentendo a chiunque stesse nelle condizioni di produrre Fusioni virtuose e remunerative in termini di efficacia ed efficienza, di produrre ed aumentare i trasferimenti dal livello nazionale, arricchendo così anche il “Sistema Abruzzo”, fermi restando i criteri e i limiti del bilancio. Auspichiamo che la legge possa andare in porto rapidamente e all’unanimità, come la Risoluzione del Consiglio Regionale del 17.9.2013, così da mettere in moto un processo atteso e propulsivo per altre azioni di innesco di un processo di crescita a cui speriamo nessuno si vorrà sottrarre. In tal senso potrebbe avere una valenza “storica”‘, conclude Ripensiamo il Territorio.

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