Pescara. Affissa in Sala consiliare una targa in memoria delle donne vittime di violenza, in occasione della Giornata internazionale contro il femminicidio.
Alla scopertura della targa, hanno partecipato il presidente del Consiglio, Antonio Blasioli; l’onorevole Vittoria D’Incecco; la presidente del Centro Ananke, Rita Pellegrini; la vice presidente del Consiglio comunale, Gabriella Lola Berardi; l’assessore Laura Di Pietro; l’insegnante Stefania Catalano.
“Oggi abbiamo compiuto un piccolo gesto che l’Anci chiede a tutti i Comuni d’Italia”, ha affermato il presidente del Consiglio, Antonio Blasioli. “Pescara, come oltre 200 città vuole esprimere una condanna chiara e ferma ai comportamenti violenti, espressi in qualsiasi forma. Lo abbiamo fatto a nome di una città che ripudia la violenza e impegna ogni giorno donne, quanto uomini, perché crede nel contributo di ognuno, senza disparità di sorta”.
“Abbiamo convocato anche chi quotidianamente si impegna per dare risposte e interventi a favore delle donne che subiscono violenza e che ringraziamo per averci coadiuvato, ovvero le rappresentanti del centro Ananke. Nella Sala Consiliare c’è ora un luogo significativo e rappresentativo per la città, perché le storie di tutti i femminicidi consumati nel nostro paese non affondino nel silenzio ma risveglino coscienze e sensibilità”.
“Un segno importante da parte di una città come Pescara”, così l’onorevole Vittoria D’Incecco, “Segno che significa condanna, ma anche impegno a conoscere e combattere le situazioni di violenza che colpiscono le donne dentro le mura domestiche e anche fuori. Ho proposto alla Presidenza del Consiglio Comunale di rilanciare l’invito rivolto dall’Anci ai Comuni Italiani e dalle parole siamo oggi passati ai fatti. Questa è l’aula dove si ritrova la comunità e questo segno è un monito che resta a nome di Pescara”.
“Ringraziamo l’Amministrazione per questo gesto”, ha sottolineato Rita Pellegrini, presidente di Ananke. “I dati ci dicono, sia quelli dell’Istat che quelli raccolti in un anno di attività del centro Ananke, che il fenomeno è in aumento e sono aumentate anche le richieste di aiuto da parte delle donne. La targa in un luogo pubblico ricorda l’impegno che ognuna di noi deve avere dentro e fuori il centro, ma anche le istituzioni, i cittadini, proprio perché in un luogo della polis ci sia la mano di tutti quanti per la costruzione di un nuovo modo di essere in relazione e soprattutto per costruzione di una nuova civiltà di rapporti fra esseri umani”.