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Pescara, la Protezione Civile regionale si presenta. Ospite d’onore, Fabrizio Curcio

Sarà Fabrizio Curcio, il nuovo Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale nominato dal governo Renzi lo scorso 3 aprile, l’ospite d’onore della giornata dedicata alla struttura di soccorso che si presenterà al pubblico sabato 18 aprile alle ore 10 in Corso Umberto a Pescara nella prima edizione della manifestazione intitolata “I migliori di tutti noi – Giornata regionale del volontariato di Protezione civile”.

Organizzata dalla Regione Abruzzo, la manifestazione consentirà di far conoscere tutto il lavoro e le persone che stanno dietro alla protezione civile regionale formata da oltre quattromila volontari, 220 associazioni iscritte di cui 160 convenzionate e distribuite in 100 Comuni, conpiù di 200 mezzi.
Il programma prevede il saluto alle organizzazioni di volontariato e la rassegna degli automezzi da parte di Fabrizio Curcio, del Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso e del sindaco di Pescara Marco Alessandrini. I mezzi verranno disposti dal piazzale della vecchia stazione lungo tutto corso Umberto, con i volontari schierati dinanzi alle proprie vetture di appartenenza. Alle 10,30 in piazza Salotto esecuzione dell’inno nazionale, suonato dalla fanfara della sezione regionale d’Abruzzo degli alpini, e recita della Preghiera del volontario. Alle 12 esercitazione dei volontari di Protezione civile nell’area della spiaggia libera in prossimità della Nave di Cascella e, a seguire, consegna delle medaglie di riconoscimento alle organizzazioni di volontariato di Protezione civile convenzionate con la Regione Abruzzo.

“Il ruolo della Protezione civile in Abruzzo” ha detto il Presidente D’Alfonso “è stato e rimane fondamentale. Lo abbiamo sperimentato in occasione del terremoto del 6 aprile 2009 e lo stiamo verificando ogni giorno a seguito delle emergenze derivanti dal dissesto idrogeologico: non c’è luogo in cui essa non arrivi con tempestività per curare le ferite delle persone e dell’ambiente. Per il futuro mi piace immaginare un modello partecipato da tutti gli abitanti di una determinata area geografica, perché c’è un po’ di Protezione civile in ciascuno di noi”.