Nuovo polo liceale ‘Saffo’ a Roseto: dove e quando si farà?

Roseto degli Abruzzi. Se ne parla da almeno quindici anni. Tante buone intenzioni da parte di Comune e Provincia, tante belle parole ma al momento di concreto c’è ben poco: la nuova sede in grado di ospitare gli oltre mille studenti del Liceo Saffo di Roseto ancora non c’è. Soprattutto perché mancano sia i soldi che il terreno; le speranze che questa situazione possa svilupparsi con esiti positivi in tempi piuttosto brevi non mancano, ma di certezze non ve ne sono.

Di questo ed altro si è parlato in un dibattito, ben moderato da Alex Petrilli, svoltosi sabato scorso nella palestra di Via Alfieri, che ha visto confrontarsi la scuola e le istituzioni politiche. Presenti fra gli altri il sindaco di Roseto Enio Pavone, gli assessori Recchiuti e Fornaciari, il consigliere provinciale con delega all’istruzione Flaviano De Vincentiis, il preside Viriol D’Ambrosio ed il rappresentante degli studenti Mattia Narcisi. Si è discusso per oltre due ore, trattando varie tematiche in maniera approfondita , con chiarimenti esaustivi dall’una e l’altra parte, ma senza arrivare ad una soluzione praticabile nell’immediato.

Gli iscritti al polo liceale Saffo crescono ogni anno di più, l’anno prossimo sarà superata ampiamente quota 1000, con richieste d’iscrizione da vari comuni a Nord di Roseto come Alba Adriatica, Corropoli e Teramo; oggi la scuola è dislocata in cinque locali, di cui tre in affitto (per i quali la Provincia sta sborsando 140mila euro), che quasi certamente non saranno sufficienti ad ospitare adeguatamente gli studenti.

La soluzione potrebbe venire dal governo Renzi che è intenzionato ad investire sull’edilizia scolastica (#scuolebelle #scuolesicure #scuolenuove) e potrebbe garantire i fondi necessari per dare vita al nuovo complesso scolastico.

Benissimo, basterebbe preparare un progetto condiviso entro un paio di mesi, concorrere al bando e sperare di rientrare tra le scuole beneficiarie. Ok, ma questa scuola dove dovrebbe sorgere?

Dopo vari incontri e dopo le continue insistenze di preside ed alunni, il Comune lo scorso 24 dicembre ha emesso un atto di indirizzo che individua l’area di realizzazione del nuovo Polo liceale nella zona nord di Roseto degli Abruzzi, nell’area compresa tra la scuola Veronese e la Nazionale Adriatica, la cosiddetta area ‘Castelli’ (dal nome del proprietario).

Già, ma come impossessarsi di questi terreni per costruire la scuola?

Vi sono due possibili soluzioni: la prima sarebbe quella dell’esproprio, di cui dovrebbe occuparsi la Provincia, col Comune che trasferisce i terreni e con la stessa Provincia che parteciperebbe al bando; però per poter espropriare dovrebbe essere in possesso di fondi che oggi non ha; senza dimenticare la continua riduzione di fondi alle province e la possibile scomparsa di queste in un futuro non molto lontano.
Quindi la soluzione ad oggi va scartata.

L’alternativa sarebbe l’urbanistica controllata: Castelli dovrebbe concedere i terreni e il Comune in cambio gli garantirebbe interventi urbanistici su altri terreni di sua proprietà, trasformando quindi terreni agricoli in edificabili.
L’accordo è facile solo all’apparenza, perché ci sono tanti fattori da analizzare. Ad esempio quello riguardante la difficoltà di coinvolgere un privato ultraottantenne (Castelli) in un ragionamento di prospettiva, anche perché in situazioni simili in passato pare che abbia dato prova di essere una sorta di ‘Mazzarò dei nostri tempi’ (così lo ha definito Fornaciari); senza pensare ad un’eventuale corsa all’eredità tra i discendenti del proprietario terriero. L’accordo è possibile ma pieno di complessità.

Ma la Provincia, che avrebbe tutto l’interesse a far nascere una nuova scuola in modo da poter investire per questa quei 140mila euro che oggi paga per gli affitti, i terreni li avrebbe, ma a Voltarrosto, soluzione sgradita a tutte le altre parti in causa.

Perciò l’ente provinciale si chiede: preferiamo rischiare di non partecipare al bando aspettando un accordo con Castelli o provarci chiedendo un sacrificio ai ragazzi, spostando il liceo dalla sua location storica? Le varie componenti del Saffo rifiutano categoricamente lo spostamento a Voltarrosto, preferendo far rimanere tutto com’è al momento.

Il preside D’Ambrosio ha evidenziato i motivi secondo i quali l’accordo col privato risolverebbe tante problematiche per la stessa Roseto; pensiero simile per il professor Berardo Rabuffo (architetto, insegnante di Storia dell’Arte con esperienze in politica), che tanto si sta dando da fare sulla questione e che ha sottolineato come sarebbe molto meglio una struttura al mare piuttosto che in collina (tornei in spiaggia, ristoranti per docenti ed altro ancora);

in caso di trasferimento a Voltarrosto, gli alunni, venendo tutti da Nord, dovrebbero svegliarsi un’ora prima per prendere il pullman ed i docenti non potrebbero più muoversi in bici come verificatosi per una vita (almeno per qualche insegnante ‘storico’dell’istituto); inoltre, nei pressi dell’area Castelli, c’è già una zona assegnata alla costruzione di impianti pubblici: perché non utilizzare quella?

Le ipotesi non mancano, la buona volontà delle parti in causa nemmeno ma l’impressione è che nell’immediato futuro il liceo Saffo resterà così com’è: salvo un accordo lampo con Castelli, col quale l’Amministrazione rosetana ha garantito che si incontrerà nei prossimi giorni; fatto questo piccolo miracolo, sarebbe necessaria una corsa contro il tempo per dare forma ad un progetto che possa essere apprezzato dal Governo. Non sarà facile.

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