Attenzione, c’è un’abitudine che hanno molti e che è assolutamente sbagliata, spinge il cervello a mangiarsi da solo.
Ognuno di noi ha dei modi di agire che sono ormai diventati una parte di noi, al punto tale che spesso nemmeno ci facciamo caso, né lo fanno le persone che stanno accanto a noi. Mettere da parte un’abitudine può quindi essere difficile, a volte lo è pur sapendo quanto questa sia deleteria per il nostro organismo (basti pensare a chi fatica a smettere di fumare), tanti lo hanno provato sulla propria pelle.
Non tutti però sanno quanto ce ne sia una che può avere effetti devastanti per il cervello, che finisce addirittura per mangiarsi da solo, causando danni a cui può essere difficile rimediare.
Esserne a conoscenza può essere determinante, questa volta però potrebbe essere difficile pensare che si possa decidere in maniera consapevole di non fare niente. I medici non hanno dubbi di alcun tipo a riguardo, una delle ricerche eseguite recentemente ha confermato quello che sospettavano da tempo.
Ma quale sarebbe quest’abitudine che è diffusa ma che può generare danni anche irreversibili al nostro cervello? Si tratta della continua deprivazione del sonno, ovvero dormire poco e male, cosa che sarebbe assolutamente da evitare non solo perché ci rende meno efficienti e produttivi, sin dalla mattina. Anzi, come avranno provato molti in più occasioni con il passare delle ore la situazione può addirittura peggiorare.
Come evidenziato da una ricerca pubblicata sul Journal of Neuroscience e condotta presso il l’Università del Wisconsin (Stati Uniti), un periodo in cui si dorme poco contribuisce a rendere le cellule che devono rimodellare le connessioni tra le cellule nervose iperattive, per questo sono portate a divorare letteralmente il cervello.
Gli studiosi sono arrivati a questo risultato dopo avere analizzato il comportamento tenuto dai topi in diverse situazioni: alcuni sono stati lasciati liberi di dormire se ne sentivano la necessità, altri sono stati tenuti svegli per 8 ore e altri lasciati senza riposo per 5 giorni consecutivi. In quelli che appartenevano a quest’ultimo gruppo si è notato un’attività incontrollata da parte delle cellule, al punto tale da perdere le connessioni nervose “sane”.
Queste non sono state però le uniche conseguenze che sono state osservate, anzi c’è un dato che non può essere sottovalutato e che può mettere in allarme, pur essendo ancora in attesa di ulteriori conferme scienfifiche. Si è osservato infatti un legame tra la privazione del sonno e malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer.
Tra gli altri risultati che si potrebbero notare se non si dovesse agire in modo tempestivo ci sono poi un aumento del rischio di infarto, ictus, diabete, obesità, pressione alta e depressione.
Cercare di dormire con continuità e senza disturbi è quindi necessario, per questo sarebbe consigliabile innanzitutto farlo a orari regolari. Si dovrebbe inoltre cercare di spegnere i dispositivi tecnologici almeno 30 minuti prima, il loro utilizzo fino a quando ci si corica rende infatti più difficile addormentarsi, così come una cena eccessivamente pesante e consumata a orari troppo tardi.