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Salute

Ogni sigaretta toglie minuti di vita. Quanti? Il dato scientifico è terribile

Fumare sigarette rappresenta un “furto” di tempo che costa caro. Il dato dello studio dimostra che è molto più di quanto pensassimo

Fumare non fa bene, questo lo sappiamo tutti. Ma forse non sappiamo quanto male faccia davvero. I ricercatori dell’University College di Londra hanno analizzato dati recenti e sono arrivati a una conclusione sconcertante. Una nuova stima che è quasi il doppio di quanto si pensava nel 2000. Insomma, sembra che il danno sia ancora più grave di quanto immaginassimo.

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Questo nuovo studio ha infatti rivelato una verità piuttosto scioccante: ogni singola sigaretta che accendiamo ci “ruba” circa 20 minuti di vita. Sì, avete letto bene: venti minuti. Facciamo un rapido calcolo: un pacchetto da 20 sigarette? Sono quasi sette ore di vita che letteralmente vanno in fumo. Quasi mezza giornata! Pensate a cosa potreste fare in sette ore: passare del tempo con i vostri cari, leggere un libro, fare sport… invece, le state bruciando.

Per darvi un’idea ancora più concreta, immaginiamo una persona che fuma 10 sigarette al giorno. Se decidesse di smettere il 1° gennaio, entro l’8 gennaio avrebbe “recuperato” un giorno intero di vita. Smettendo entro il 5 febbraio, ne guadagnerebbe una settimana. E smettendo entro il 5 agosto? Un mese intero! Entro la fine dell’anno, staremmo parlando di ben 50 giorni “risparmiati”. Praticamente quasi due mesi!

La dottoressa Sarah Jackson, che ha guidato la ricerca, ha sottolineato un aspetto importante: “Le persone sanno che fumare fa male, ma spesso ne sottovalutano la portata. In media, chi non smette perde circa dieci anni di vita. Dieci anni! Non sono pochi, eh?“.

Il fumo è una delle principali cause di morte evitabile al mondo. Provoca circa 80.000 decessi all’anno solo nel Regno Unito e contribuisce a un quarto di tutti i decessi per cancro in Inghilterra. Numeri che dovrebbero far riflettere.

I risultati dello studio: ecco perché bisogna smettere di fumare

Questo studio, commissionato dal Dipartimento della Salute, si basa su dati solidi, provenienti dal British Doctors Study e dal Million Women Study, due importanti ricerche che monitorano la salute delle persone da decenni.

Ma perché questa nuova stima è così diversa dalla precedente? Semplicemente, si basa su dati più aggiornati e completi. La vecchia stima, pubblicata nel 2000, parlava di circa 11 minuti per sigaretta. Ora siamo a 20. Più nello specifico, 17 per gli uomini e 22 per le donne.

Un altro punto cruciale sollevato dalla dottoressa Jackson è che il fumo non accorcia solo gli ultimi anni di vita, quelli magari già segnati da malattie. No, il fumo anticipa l’insorgenza di problemi di salute, “rubando” anni sani, soprattutto nella mezza età. Immaginate: un fumatore di 60 anni potrebbe avere la salute di un non fumatore di 70. Dieci anni di differenza.

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Certo, ci sono fumatori che vivono a lungo, ma sono l’eccezione. La maggior parte sviluppa malattie gravi e muore prematuramente. La differenza dipende da diversi fattori. Tra questi il tipo di sigarette, il numero di boccate e la predisposizione individuale alle sostanze tossiche del fumo.

Per ottenere benefici reali, insomma, bisogna smettere del tutto. Non esiste un “livello sicuro” di fumo. Anche una sola sigaretta al giorno aumenta il rischio di malattie cardiache e ictus.

Quindi, se state pensando di smettere come buon proposito per il 2025, fatelo. Fatelo per voi stessi, per la vostra salute, per i vostri cari. Come dicono gli autori dello studio, “prima si scende da questa scala mobile della morte, più a lungo e in salute si può sperare di vivere“.