I disturbi della vista possono essere un campanello d’allarme e nascondere un grave rischio: a cosa fare attenzione.
Man mano che si va avanti con l’età è normale che gradualmente si inizi a fare i conti con i disturbi della vista. Ma i problemi alla vista non sono da sottovalutare date le recenti scoperti che li riguardano.
Infatti i disturbi della vista possono essere la spia di una grave rischio, assolutamente da non prendere sotto gamba. Anzi, quando si manifestano, senza farsi prendere dal panico, consultando l’oculista si può capire quando sarà necessario fare accertamenti più approfonditi.
I disturbi della vista possono essere la spia di un grave rischio
I problemi alla vista possono essere i precursori di un grave rischio, quello di ictus cerebrale. Per questo i sintomi e i segnali provenienti dall’occhio non sono da trascurare. In caso di ictus cerebrale, non perdere tempo è fondamentale perché così si possono limitare i danni della carenza di ossigeno alle cellule nervose. Per ogni secondo che si ritarda dopo l’ictus vengono bruciati 32mila neuroni e per ogni minuto ben 1,9 milioni.
I segnali che anticipano un ictus cerebrale sono:
- debolezza da un lato del corpo
- bocca storta
- dfficoltà a parlare o comprendere (afasia)
- perdita di forza di un braccio
- stato confusionale improvviso
- incapacità di coordinare i movimenti e stare in equilibrio
Ma bisogna tenere sotto controllo anche la salute degli occhi. Iinfatti a volte l’ictus può manifestarsi con problemi di vista: visione offuscata, doppia o una improvvisa cecità in uno o entrambi gli occhi. Ancora, l’”amaurosi”, ovvero l’impossibilità alla visione da un solo occhio, e la “diplopia” ovvero la visione sdoppiata di oggetto osservato con entrambi gli occhi.
Ma anche la difficoltà alla visione degli oggetti in una metà del campo visivo, a destra o a sinistra (“emianopsia”) o la visione offuscata per una oscillazione degli oggetti fissati (“oscillopsia”). Le stime dicono che almeno una persona su cinque tra quante vanno incontro ad un ictus ischemico, la forma più frequente, possano avere segni e sintomi a carico della vista.
Questi disturbi spesso vengono sottovalutati perché difficilmente collegati a problemi di natura neurologica. Riconoscere questi sintomi a carico della vista è fondamentale perché può fare risparmiare tempo prezioso per iniziare le terapie prima possibile, consentendo una diagnosi più precoce e garantendo un trattamento più efficace.
Fra l’altro, uno dei problemi visivi più comuni dopo un ictus è proprio la perdita parziale o totale del campo visivo, in uno o entrambi gli occhi. Questi problemi necessitano di una riabilitazione specifica per aiutare la persona a gestire il cambiamento del suo campo visivo.
In Italia si stima che il 60% delle persone sopravvissute ad un ictus sviluppino un’emianopsia; di queste, circa il 50% guarisce spontaneamente nel primo mese, mentre dopo 6 mesi l’emianopsia diventa cronica. Oggi vi sono diverse possibilità di recupero anche attraverso strategie di riabilitazione o di rieducazione alla visione. Si possono anche imparare esercizi da fare a casa per migliorare notevolmente la visione.