Abruzzo, nuova classificazione del triage: approvata la nuova organizzazione del pronto soccorso

Negli ospedali della regione è stata presentata dall’assessore alla salute una proposta di ristrutturazione nell’accettazione dei pazienti e ora è stata finalmente approvata dalla giunta regionale

Il sistema sanitario è in sofferenza su tutto il territorio, la mancanza di fondi, la carenza del personale medico e paramedico e anche un’età elevata della maggioranza delle strutture ospedaliere fanno si che una visita o un ricovero in una struttura ospedaliera nel nostro paese potrebbe risultare un’esperienza “complicata”. Anche la regione Abruzzo negli ultimi mesi è andata in sofferenza, soprattutto perchè il 2025 ha portato alla luce un buco finanziario nel servizio sanitario regionale che supera ormai i 100 milioni di euro, con stime aggiornate a marzo che sfiorano i 120 milioni.

Abruzzo
Abruzzo, nuova classificazione del triage: approvata la nuova organizzazione del pronto soccorso – Abruzzocityrumors.it

Si cerca comunque di migliorare il funzionamento all’interno delle strutture ospedaliere e l’ultima proposta dell’assessore alla salute Nicoletta Verì, per una  completa rivisitazione del modello organizzativo dei pronto soccorso degli ospedali abruzzesi, che parte dal triage e tocca l’osservazione breve intensiva per arrivare alla gestione del sovraffollamento, è stata finalmente approvata dalla giunta regionale.

Una modifica attesa da anni

L’Abruzzo è una delle regioni dove negli ospedali si sta facendo sentire di più la crisi del sistema sanitario sanitario. La carenza di medici e infermieri è ormai un problema conclamato tanto che si calcola che in tutta la regione circa 60.000 persone siano prive di medico di base. Le stime indicano la mancanza di oltre 600 medici nel complesso, con più di 200 unità assenti solo nel settore emergenza-urgenza. Anche il personale infermieristico soffre una grave indisponibilità che supera le 1800 unità, una situazione che rischia ogni giorno il collasso.

Regole triage
Una modifica attesa da anni – Abruzzocityrumors.it

Ecco perchè la proposta che è stata finalmente approvata dalla giunta regionale per un completo riassetto della gestione dei pazienti nei pronto soccorso degli ospedali abruzzesi, anche se potrebbe sembrare una goccia nel mare, va accolta come un possibile cambiamento alla gestione di tutto il sistema. Triage, osservazione breve intensiva (Obi) e gestione del sovraffollamento, sono questi i pilastri sui quali la proposta dell’assessore alla salute Verì cerca di intervenire, per rendere più snelle e più fruibili tutte le procedure nei pronto soccorso abruzzesi. Oggi è arrivato il via libera definitivo del Comitato Regionale Emergenza urgenza Abruzzo.

Ecco le tre grandi novità

La prima novità, che sarà operativa entro 3 mesi, è la nuova classificazione del triage, dove verranno previsti 5 codici, al posto dei 4 attuali: rosso (emergenza con accesso immediato), arancione (urgenza con accesso entro 15 minuti), azzurro (urgenza differibile con accesso entro 60 minuti), verde (urgenza minore con accesso entro 120 minuti), bianco (non urgenza con accesso entro 240 minuti). Ma soprattutto la permanenza di un paziente in Pronto soccorso non dovrà mai superare le 8 ore dal momento dell’assegnazione del codice. Questa procedura alleggerirà la pressione sul personale sanitario dei pronto soccorso nella fase successiva al triage e alle visite, concentrando dunque le risorse sulla gestione dell’emergenza, in questo modo si riuscirà a garantire un adeguato numero di posti letto a disposizione ogni giorno.

Ecco le tre grandi novità – Abruzzocityrumros.it

Questo nuovo modo di gestire il primo intervento alleggerirà la pressione anche sul reparto di osservazione breve intensiva, nelle quali verranno ricoverati i pazienti che necessitano di particolari cure non afferenti a una specifica disciplina e non ad alta complessità. La permanenza in Obi non potrà superare le 44 ore dal triage. “Era nostro preciso dovere mettere in campo tutte le misure per garantire al paziente un’assistenza adeguata, ma anche dignitosa, e per tutelare il personale sanitario da un’eccessiva pressione che può arrivare a minare il benessere fisico e psicologico degli operatori stessi. Con questo provvedimento abbiamo gettato nuove basi, che siamo certi produrranno positive ricadute per tutto il sistema”, ha precisato l’assessore alla salute Nicoletta Verì dopo l’approvazione definitiva della sua proposta.

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